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Italia. Elezioni Politiche: un primo elenco di candidati ‘impresentabili’: da non votare assolutamente?alla larga?

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Impresentabili: rieccoli. E Lotito tratta con B. il seggio e un calciatore.

POSSIBILI CANDIDATI – Sono già decine gli indagati, imputati o pregiudicati. Nei guai sono anche alcuni leader, come B., Renzi e Salvini

Claudio Lotito e Silvio Berlusconi. Calcio e politica. L’ultima dalla campagna elettorale è una doppia trattativa che vede al centro un seggio in Parlamento e un colpo di calciomercato: il presidente della Lazio, infatti, sta cercando una candidatura sicura e dialoga con Berlusconi, patron di FI ma pure del Monza, a cui ha offerto in saldo – appena 3 milioni – l’acquisto del difensore Francesco Acerbi. Lotito conferma le due trattative, ma nega il collegamento anche se il doppio colpo già illumina la vigilia del 25 settembre. Con in campo tanti impresentabili o comunque candidati o aspiranti tali un po’ così rispetto ai guai con la giustizia: lo stesso Lotito ha alle spalle una condanna per omessa alienazione di partecipazioni societarie.

Centrodestra

Ma il vero campione del genere è Silvio Berlusconi che ha prenotato un posto per il Senato per una questione di principio: smacchiare l’onta del 2013 quando venne fatto decadere dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale.

A ispirarsi a lui sono in parecchi. Tipo Roberto Cota, condannato in Appello a un anno e sette mesi per le spese pazze in Piemonte. Sarà in lista Mario Occhiuto, ex sindaco di Cosenza (e fratello dell’attuale presidente della regione Calabria) a processo per bancarotta fraudolenta.

Per Forza Italia Renato Schifani vale un seggio al Senato ma potrebbe essere anche l’asso da giocare per la presidenza della Sicilia, nonostante sia alla sbarra a Caltanissetta nel processo sul sistema Montante.

La lingerie di Victoria’s Secret comprata a New York, le cene ai Parioli e lo shopping in via Condotti “ai danni dell’Ugl” è valsa una condanna per appropriazione indebita a Renata Polverini. Ambisce a tornare in Parlamento anche Luigi Grillo che l’Udc candida capolista in Liguria nonostante abbia patteggiato 2 anni e 8 mesi per l’accusa di corruzione all’epoca dell’Expo di Milano.

Mariarosaria Rossi, ex fedelissima del Cavaliere oggi nelle truppe Totiane, è a processo per falsa testimonianza nell’ambito del Ruby ter, mentre l’altro ex azzurro Paolo Romani è indagato per peculato (per peculato è stato già condannato a 1 anno e 4 mesi). E Vittorio Sgarbi? Dovrebbe tornare in Parlamento, lui che nel 1996 è stato condannato per truffa aggravata e continuata ai danni dello stato.

In quota Fratelli d’Italia dovrebbe correre l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi, condannato a risarcire Viale Mazzini per un danno erariale da 100mila euro. Spera in un seggio anche Salvo Pogliese già sindaco di Catania sospeso dall’incarico per la condanna per peculato a 4 anni e 3 mesi. Poi c’è l’ex capo dell’Anm Luca Palamara, radiato della magistratura e a processo a Perugia per corruzione. Il deputato Tommaso Foti è indagato in un’inchiesta sui lavori pubblici con l’accusa di corruzione e traffico di influenze, mentre Salvatore Caiata è indagato a Siena per autoriciclaggio.

La Lega non sta meglio. Il senatore Massimiliano Romeo è stato condannato in Appello a 1 anno e 8 mesi per peculato per le spese pazze in Lombardia. Antonio Angelucci ha sulle spalle una condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione per falso e tentata truffa. E il senatùr Umberto Bossi? Anche lui con una vecchia condanna per truffa e appropriazione indebita. Lo stesso Matteo Salvini è a processo a Palermo per Open Arms: sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio.

Un’inchiesta per corruzione è costata ad Armando Siri il posto da sottosegretario nel Conte 1, per una presunta tangente da 30 mila. Siri è indagato anche per autoriciclaggio a Milano. Il tesoriere della Lega Giulio Centemero è stato condannato a 8 mesi per il presunto finanziamento illecito da Esselunga alla Lega ed è anche a processo a Roma in un filone parallelo (sempre finanziamento illecito). Su Domenico Furgiuele coordinatore della campagna elettorale in Calabria del Carroccio pende una richiesta di rinvio a giudizio per turbativa d’asta. Suo suocero è stato condannato per estorsione e considerato dalla Procura di Catanzaro “imprenditore di riferimento dei clan”.

Centro e Sinistra

Pure il neonato terzo polo si presenta con un notevole curriculum giudiziario. Matteo Renzi è imputato a Firenze per finanziamento illecito nel caso della fondazione Open (ma ha convinto il Senato a votare il conflitto di attribuzione). A processo col leader di Iv c’è l’inseparabile Maria Elena Boschi, a giudizio con la stessa accusa. Terzo big di Italia Viva imputato per finanziamento illecito è Francesco Bonifazi. I pm di Roma lo hanno indagato nell’inchiesta sul nuovo stadio insieme a Centemero.

Spera invece in una candidatura nel Pd Luca Lotti, altro ex del Giglio magico che vorrebbe affrontare i guai giudiziari dal Parlamento. Coinvolto anche lui nell’inchiesta sulla fondazione Open, Lotti deve rispondere del reato di corruzione.

Non che tra i dem sia l’unico ad avere grattacapi di questo tipo. Piero De Luca, figlio del dominus campano Vincenzo e vice-capogruppo alla Camera, è a giudizio per bancarotta fraudolenta. Il suo rientro in Parlamento appare blindato, come anche ha ottime chance un decano della militanza dem come Piero Fassino, imputato con l’accusa di turbativa d’asta. Il caso è il cosiddetto Ream bis, dal nome della società che versò 5 milioni per comprare l’area ex Westinghouse. Nel primo filone della stessa inchiesta è stata assolta Chiara Appendino, pronta a correre coi 5 Stelle nonostante sia ancora imputata per la tragedia di Piazza San Carlo del maggio 2017, quando nella calca davanti ai maxi-schermi per la finale di Champions League morirono 3 persone. In primo grado Appendino è stata condannata a un anno e 6 mesi per disastro, lesioni e omicidio colposo.

In Parlamento potrebbe trovare un altro ex sindaco, sempre che le urne gli sorridano: Federico Pizzarotti, già primo cittadino a Parma, si candida con una lista nel polo Renzi-Calenda. All’appuntamento arriva con un’indagine per truffa ai danni dello Stato e falso ideologico, ma difficilmente si sentirà solo, perché gli alleati di Iv potrebbero ricandidare pure Pina Occhionero. Deputata uscente, è a processo per falso perché accusata di aver mentito sul rapporto professionale con il suo ex collaboratore Antonello Nicosia, poi condannato a 16 anni per mafia.

 

( DI VINCENZO BISBIGLIA, LORENZO GIARELLI E ILARIA PROIETTI – Fonti: Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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