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Caiazzo. Guardia di finanza, blitz e sequestri: all’alba presso due tecnici, poi al Comune

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Non si era mai verificato, a memoria di uomo, in Caiazzo un blitz imponente come quello attuato dalle Fiamme Gialle di Piedimonte Matese insieme ai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta in diversi Comuni non solo del comprensorio fin dall’alba di mercoledì 6 luglio 2022.

Blitz finalizzato all’acquisizione di ogni possibile documento, cartaceo o informatico, cioè conservato in computer, telefoni cellulari, tablet, dischi rigidi, pen drive e altri supporti espressamente sequestrati, allo scopo di ottenerne una conforme copia forense, nella disponibilità dei numerosi soggetti finiti nel mirino della Procura. 

Enti locali, imprenditori, tecnici e soggetti vari, tutti accomunati, secondo l’accusa, basata su un corposo dossier di circa sessanta pagine, estrapolate, da un ben più voluminoso carteggio, ai fini della notifica ai ben ventotto soggetti, per ora solo indagati, per i gravissimi reati ipotizzati dagli inquirenti, che spaziano dall’associazione per delinquere alla turbativa di pubblici appalti e alla corruzione dei funzionari pubblici.

Il tutto, a sostanziale vantaggio economico di una serie di imprese ufficialmente od anche occultamente riconducibili al medesimo soggetto ovvero ad alcuni imprenditori effettivamente aggiudicatari di diversi appalti pubblici, i vari Comuni, non solo della Campania, solitamente per importi molto elevati.

Va subito precisato che il Comune di Caiazzo non risulta fra quelli riportati nell’ordinanza all’origine del blitz (Alvignano, Dragoni, Vairano Patenora, Montaquila (Isernia), S. Martino Sannita (Avellino), ma anche qualche recente appalto caiatino è finito nel mirino degli inquirenti, in particolare quello inerente i lavori per la messa in sicurezza della viabilità locale e collegamento con la strada regionale di una parte del territorio comunale, per un ammontare di un milione e 336.000 euro.

Allo stesso modo e per analoghe ragioni nel mirino della Procura sarebbe finito anche l’appalto inerente i lavori, tuttora in corso, nel Comune di Castelcampagnano, finalizzati al rafforzamento delle fondamenta del cimitero comunale per dissesto ecologico ed erosione dell’argine del fiume Volturno, per un importo di oltre quattro milioni di euro, appalto a quanto pare aggiudicato però dal TAR su ricorso di un’impresa esclusa, secondo l’accusa sempre facente capo al medesimo cartello criminale ma anche qualche appalto in qualche diverso ente territoriale. 

Tornando al Comune caiatino, nel mirino degli inquirenti risultano due ex tecnici esterni, cioè che hanno lavorato per il Comune ma non ne risultano dipendenti, anche se per il passato lo sono stati entrambi, a quant’è dato sapere. per espressa volontà del sindaco Stefano Giaquinto come in precedenti legislature.

Al primo, che ha guidato lungamente l’uffico tecnico comunale -per un periodo addirittura gratis dopo il pensionamento- verrebbe contestato fra l’altro di avere, nella qualità di direttore-collaudatore del lavori, di aver danneggiato l’ente per cui lavorava (e che lo pagava) per favorire la controparte, cioè l’impresa esecutrice dei lavori, sempre facente capo allo stesso “cartello”, anche mediante la posa di un tappetino asfaltato di altezza inferiore rispetto a quella stabilita dal capitolato d’appalto e pertanto meno costoso.

Al secondo invece, originario di San Nicola La Strada ma da tempo residente in Caiazzo, che ugualmente senza essere dipendente comunale regolarmente assunto sarebbe stato chiamato ad assolvere  funzioni proprie di questi ultimi, personalmente dal sindaco, si vocifera suo ex socio in un altro Comune, del pari finito nell’attuale bufera.

Allo stesso la Procura avrebbe contestato di aver ignorato le proprie condizioni di incompatibilità, quale componente e segretario della commissione preposta all’assegnazione di una gara d’appalto espletata in un vicino Comune, sempre in favore di un’impresa “del cartello” della quale, secondo gli stessi inquirenti, sua figlia era legata da stretti rapporti, amichevoli e di collaborazione; il tutto sempre allo scopo, per ora solo ipotizzato, di favorire la stessa impresa.

I numeri dell’inchesta

Ai cInque Comuni ufficialmente coinvolti (Alvignano,Dragoni, Vairano Patenora, Montaquila (Isernia), San Martino Sannita (Avellino), di fatto ne vanno aggiunti altri, come quelli citati e anche Piedimonte Matese, ove si sono svolte delle gare di appalto o affidati dei lavori, risultanti dagli atti di indagine, basata anche su numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Cinque anche le imprese coinvolte in quanto, secondo la Procura, facenti capo allo stesso “cartello”: Casertana Costruzioni, C.R. Appalti e Costruzioni, Green Impresit, Italia Impresit, Ubi Maior, tutte con sedi in Caserta o nella provincia, in particolare a Casal di Principe.

DI seguito i nomi degli imprenditori coinvolti (fra parentesi le rispettive imprese): Pasquale Caprio (Ubi Maior), Raffaele Di Caterino (C.R. Appalti e Costruzioni), Salvatore Maisto (Euro Strade), Antonio Maisto (Italstrade), Vincenzo Izzo (Euro Costruzioni), Giulio Paolillo (Carbon scri), Mario Santilli (Green Impresit), Maria Marrone (Edil Progress),

Cinque anche i tecnici comunali coinvolti: Angelo De Simone, Pietro Terreri, Fabio Leonetti, Antonello Pesa, Romano Landi, cui però bosogna aggiungere alcune che dal carteggio risultano persone coinvolte in totale ventotto: tutti professionisti, tecnici comunali e imprenditori operanti nel comparto dei pubblici incanti che, secondo la Procura, avrebbero ocultamente costituito un’associazione per delinquere al fine di attuare turbative di asta o corruzione nei pubblici incanti e quindi trarne ingeenti vantaggi economici: 

caLuigi Caprio, Francesco Caprio, Ubaldo Caprio, Pio Francesco Caprio, Pasquale Caprio, Antonella Biasucci, Assunta Trepiccione, Filomena Cinzia Fasulo, Romano Landi, Angelo De Simone, Lorenzo Serino, Raffaele Di Caterino, Carmine Sorbo, Antonello Pesa, Fabio Leonetti, Francesco Paolo Alario, Salvatore Maisto, Antonio Maisto, Vincenzo Izzo, Giulio Pauhllo, Mario Santilli, Gerardo Risi, Pietro Terreri, Silvia Rapuano, Raffaele Marra, Matteo Iannotti e Maria Marrone.

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