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Attualità

Nel 2021 si riducono le liti tributarie pendenti (-21,1%) e le controversie presentate (-20,4%)

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Nel 2021 le liti tributarie pendenti sono diminuite del 21,1% rispetto all’anno precedente (272.677 controversie pendenti al 31 dicembre 2021). Oltre la metà del contenzioso pendente in primo grado (52,3%) si concentra in 7 CTP: Catania (20.365 unità), Roma (15.880 unità), Cosenza (12.310 unità), Reggio Calabria (8.953 unità), Napoli (7.520 unità), Siracusa (6.915 unità) e Foggia (5.372 unità). In secondo grado, oltre la metà del contenzioso pendente (62,9%) si concentra in 4 CTR: Sicilia (35.889 unità), Puglia (18.481 unità), Lazio (15.159 unità) e Campania (8.942 unità).
Il valore complessivo delle controversie pendenti ammonta a circa 37,5 miliardi di euro; il 61,1% di esse (pari a 166.641 unità) è in giacenza da meno di 2 anni, il 32,0% (pari a 87.208 unità) è in giacenza da un periodo compreso tra 2 e 5 anni e solo il 6,9% (pari a 18.828 unità) è in giacenza da più di 5 anni.
Le controversie complessivamente pervenute alle Commissioni tributarie, pari a 120.511, si sono ridotte del 20,4%. In particolare, si registra un calo del 28,6% dei ricorsi nel primo grado di giudizio ed un lieve aumento pari allo 0,6% degli appelli; l’elevato calo dei ricorsi presentati in primo grado è connesso alla sospensione delle attività di riscossione e di controllo dei tributi nel periodo emergenziale da parte degli enti impositori.
Circa il 50 per cento del nuovo contenzioso in primo grado si concentra in 8 CTP: Napoli (11.580 unità), Roma (9.197 unità), Caserta (3.589 unità), Milano (3.397 unità), Catania (3.023 unità), Cosenza (2.820 unità), Salerno (2.402 unità) e Reggio Calabria (2.355 unità). In secondo grado, oltre la metà del contenzioso pervenuto nel 2021 (62,0%) si concentra in 4 CTR: Campania (7.873 unità), Sicilia (7.784 unità), Lazio (6.282 unità) e Lombardia (4.685 unità). Il numero dei ricorsi depositati in primo grado nel 2021 che hanno riguardato controversie nei confronti degli Enti Territoriali, raggiunge quasi la metà di quello complessivo.
Il valore complessivo delle controversie presentate nel 2021 è pari a 16,7 miliardi di euro e il valore medio della singola controversia tributaria è pari a circa 138 mila euro. Il raffronto con l’anno precedente registra una riduzione percentuale del valore complessivo pari al 2,3% (-400 milioni di euro circa).
Le controversie di valore inferiore o uguale a 50 mila euro sono pari a circa l’81,8% in primo grado e al 74,2% in secondo grado, per valori corrispondenti rispettivamente a circa 420 e 316 milioni di euro.
Le controversie di valore superiore a 1 milione di euro in primo grado sono pari solo all’1,6% dei ricorsi, mentre in secondo grado rappresentano il 2,1% degli appelli; in termini di valore esse ammontano rispettivamente a 7,5 e 4,4 miliardi di euro.
Le controversie definite, pari a 193.293, registrano un aumento complessivo del 36,6% rispetto al 2020; in particolare l’aumento è pari al 32,7% nel primo grado ed al 46,5% nel secondo grado.
Il valore complessivo delle controversie definite nel 2021 è di circa 21,1 miliardi di euro, mentre il valore medio della singola controversia decisa è pari a circa 109 mila euro.
Nel primo grado di giudizio, le definizioni relative ai ricorsi di valore inferiore o uguale a 50 mila euro rappresentano l’84,3% del totale delle decisioni (per un ammontare di circa 803 milioni di euro), mentre quelle di valore superiore a 1 milione di euro rappresentano solo l’1,2% (per un totale di circa 8,5 miliardi di euro).
Per quanto attiene le decisioni di secondo grado, quelle di valore inferiore o uguale a 50 mila euro rappresentano il 73,5% del totale (per un totale di circa 481 milioni di euro), mentre le definizioni di valore superiore a 1 milione di euro riguardano solo il 2,2% (per un totale di circa 5,8 miliardi di euro).
Sia in primo che in secondo grado, gli esiti completamente favorevoli all’ente impositore sono maggiori rispetto agli esiti completamente favorevoli al contribuente e risultano rispettivamente il 50,9% nel primo grado di giudizio ed il 49,0% nel secondo grado di giudizio; gli esiti completamente favorevoli al contribuente si attestano rispettivamente pari al 26,6% in primo grado e al 29,0% in secondo grado. Il giudizio intermedio raggiunge percentuali pari al 10,4% in primo grado ed al 7,9% in secondo grado.
Le ordinanze di rimessione alla Corte Costituzionale nei due gradi di giudizio sono stati pari a 50, di cui 34 in primo grado e 16 in secondo grado.
Nel 2021, la durata media del procedimento giurisdizionale tributario nel primo grado di giudizio è di 652 giorni (pari a 1 anno e 9 mesi); il raffronto con il biennio precedente registra un aumento di 22 giorni rispetto al 2020 e di 44 giorni rispetto al 2019; nel secondo grado di giudizio la durata media si attesta a 1.080 giorni (pari a 2 anni e 11 mesi), e rileva un incremento di 27 giorni rispetto al 2020 e di 173 giorni rispetto al 2019.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle funzionalità digitali nel processo tributario il 99% degli atti depositati dalle parti processuali è avvenuto in via telematica, il 43,2% dei provvedimenti definitori depositati dai giudici è stato redatto utilizzando il nuovo applicativo di redazione digitale del provvedimento giurisdizionale (PGD) ed il 29,3% delle controversie totali sono state discusse con strumenti di videoconferenza.

(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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