Morte Nikola Duka, il 16 giugno al via il processo. Mamma Rezana: «Ora giustizia». Pallotti, Ronzullo e Ciaramella: «Inizia una nuova battaglia, staremo al suo fianco»
«Non riesco neanche a immaginare quello che ha passato mio figlio. Il
pensiero che lui abbia gridato “mamma” e che io non ero lì a proteggerlo
mi sta uccidendo. Pretendo giustizia». Così Rezana Duka, la mamma di
Nikola, il 21enne ucciso sulla strada il 14 marzo dello scorso anno in
Umbria. Il prossimo 16 giugno inizierà a Spoleto (Perugia) il processo
per omicidio stradale. In aula Rezana Duka non sarà sola. «Saremo
presenti a tutte le udienze», dicono infatti Alberto Pallotti,
presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada ODV e
dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, ed
Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime
della Strada ODV, «il 16 giugno inizia una nuova battaglia per la
giustizia e noi non lasceremo sola la madre di Nikola. Combatteremo con
lei fino a quando l’assassino di suo figlio non sarà condannato. Con
l’occasione, inizieremo anche una nuova campagna di sensibilizzazione
sulla sicurezza stradale».
«Mio figlio era andato a vedere la partita dell’Inter», racconta Rezana
Duka, che oggi è responsabile regionale delle tre associazioni, «non è
più tornato a casa perché un incosciente e irresponsabile si è messo
alla guida ubriaco, con un tasso alcolico nel sangue di 1,72,
oltrepassando i limiti di velocità. Nikola non ha avuto scampo, è morto
tra le lamiere della macchina distrutta, solo, senza nessuno che gli
tenesse la mano. Ancora oggi non riesco a superare quello che è
accaduto, non posso pensare a quanta paura ha avuto mio figlio quando ha
visto il diavolo andare incontro a lui a gran velocità. È stato uno
scontro frontale, e io non ero lì a proteggerlo. Quello che sto vivendo
è un dolore che ti divora dentro giorno dopo giorno. Per questo ho
cercato un modo per in far sì che nessuna mamma soffra questo inferno.
Ho iniziato una campagna di sensibilizzazione per invitare la gente a
guidare con prudenza. Ho iniziato con volantini e spille, per poi
arrivare a enormi cartelloni pubblicitari con il messaggio che mio
figlio mi manda da lassù: “Guidare con prudenza”», continua mamma
Rezana, «Mio figlio è sempre accanto a me, a darmi la forza, e la mia
campagna sta diventando sempre più seguita. Oltre ai cartelloni, ora mi
chiedono i nostri volantini anche negozi, bar, distributori di
carburante, addirittura anche musei. Tutti vogliono aderire e
condividere il messaggio di Nikola. Sono contenta che mio figlio stia
dando l’esempio anche da lassù, era un bravo ragazzo. Lui è ancora con
me, non fisicamente ma con l’anima».
Sul caso di Nikola Duka interviene anche l’avvocato Walter Rapattoni,
convenzionato delle associazioni, che spiega: «Dopo tre udienze
preliminari davanti al gup di Spoleto, giudice dottoressa Francesca
Fortunati, si è arrivati al rinvio a giudizio, che è stato fissato per
il 16 giugno. Il capo di imputazione è molto grave, perché in questo
caso parliamo di un soggetto che si è messo alla guida con un tasso
alcolemico dell’1,72, quindi il massimo consentito, per il quale è
prevista una pena fino a 12 anni. L’imputato, inoltre, ha superato di
oltre 10 km i limiti di velocità previsti in quella zona (90 km orari).
Guidando senza cintura e contromano, è andato a schiantarsi e a
provocare la morte di Nikola Duka».
Rapattoni aggiunge: «Pieno sostegno alle battaglie di Rezana Duka, che
con la sua campagna di sensibilizzazione invita a una guida prudente sul
territorio di Spoleto e sulle strade dell’Umbria. Il 16 inizierà questa
battaglia per avere giustizia nel processo, che si terrà con il rito
ordinario perché non è stato accettata la richiesta di rito abbreviato
condizionato e nemmeno quella di patteggiamento a 4 anni. L’imputato,
quindi, non potrà beneficiare di nessuna riduzione di pena per riti
alternativi».
Per stare ancora più vicini a mamma Rezana, il vicepresidente
dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, Biagio
Ciaramella, e la presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime
della Strada ODV, Elena Ronzullo, dal 15 al 17 giugno saranno a Spoleto.
«Saremo presenti al processo», spiega Ciaramella, «e daremo il via a
un’altra campagna di sensibilizzazione delle tre associazioni che
rappresentiamo. Con noi ci sarà anche la mamma di un’altra vittima della
strada, che ci teneva a essere presente per sostenere la mamma di
Nikola. Chiunque sul territorio di Spoleto volesse contattarci, anche
avere un semplice consiglio sulla sicurezza stradale, può farlo. Noi
saremo in tribunale a Spoleto e poi andremo ad Assisi. Come sempre,
continueremo ad aggiornare tutti coloro che ci seguono sui social
network, e che ringraziamo, e ribadiamo il nostro invito rivolto a
chiunque ne abbia bisogno di contattare le associazioni: noi non vi
lasceremo mai soli».
Per info:
www.vittimestrada.eu
aifvsufficiostampa@vittimestrada.eu
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