Gli scrittori Domenico Proietti, Carmen Gallo e Antimo Cesaro a Il Luogo della Lingua Festival
Il Luogo della Lingua Festival di Capua domenica pomeriggio scorso ha incontrato tre scrittori che gravitano nell’ambiente dell’Università. Tre Docenti che hanno presentato i loro libri appassionando i presenti come se stessero a vedere un film o ad assistere ad uno spettacolo teatrale. Tre ore e qualche minuto godibilissime. Merito sicuramente di Giuseppe Bellone, Direttore artistico della manifestazione, giunta alla diciassettesima edizione. Ma merito anche di chi ha intervistato gli scrittori, Mariamichela Formisano per Proietti e Cesaro, Marco Palasciano per Carmen Gallo suscitando interesse per i loro lavori. L’incontro culturale presso la Chiesa di San Rufo e Carponio si è aperto con la presentazione di “Kelle Terre. Lingua, storia e toponomastica nei giudicati campani del X secolo”, edito da Aracne. Il suo autore Domenico Proietti, Professore di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, allievo del Professore Francesco Sabatini, Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca. Proietti ha dissertato sul contesto storico nel quale fu scritto il Placito, una delle quattro testimonianze, trascritte in un documento ufficiale, una sentenza del Tribunale longobardo di Capua, per la prima volta in volgare e non in latino, nella zona tra Capua e Sessa, verso la metà del X secolo, conosciute come “Placiti Cassinesi” o “Capuani” riguardante una lite per proprietà terriere della zona tra alcuni feudatari locali e l’Ordine dei Benedettini di Montecassino, il quale era riuscito a portare davanti al Giudice Arechisi alcuni contadini, i quali raccontarono la loro verità dei fatti nella comune parlata volgare. Diversi gli aneddoti raccontati dal Professore presenti nel libro corredato da cartine illustranti i luoghi oggetto della contesa e recanti toponimi restati nella storia invariati. Al Professore Proietti è stato consegnato il Premio Placito Capuano 2022 in collaborazione con il Touring Club – Aperti per voi Capua. Carmen Gallo, premio Napoli per la poesia 2021, Ricercatore, Docente di Letteratura inglese all’Università di Roma La Sapienza ha illustrato la traduzione del libro “La terra devastata” di Thomas Stearns Eliot, poeta americano appartenente al Modernismo, movimento sviluppatosi tra il 1912 e la Seconda guerra mondiale che rivoluzionò tutte le arti. The waste land si traduce la terra desolata ma Gallo, nel tomo edito da Il Saggiatore sostituisce devastata con desolata, termini sinonimi nella storia dell’italiano, per far emergere la responsabilità che l’uomo ha, considerato che il poemetto di Eliot descrive gli orrori della guerra. Antimo Cesaro, Professore di Scienza politica, Filosofia politica e Teoria del linguaggio politico presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, ha illustrato, in collaborazione con i Professori Michele Lanna e Giuseppe Maria Ambrosio del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Vanvitelli il libro “L’Utile idiota – La cultura nel tempo dell’oclocrazia”. Cesaro, già Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, utilizza il termine oclocrazia, usato da Polibio nelle Storie per la prima volta, per affermare che il potere oggi è esercitato dalle masse dal quale l’utile idiota si può tirare fuori o essere inconsapevole partecipante ad una forma deteriore di governo.
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