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“Csm, riforma subdola: procure torneranno porti delle nebbie” EUGENIO ALBAMONTE – Toghe contro la Cartabia

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L’INTERVISTA

“Csm, riforma subdola: procure torneranno porti delle nebbie”

EUGENIO ALBAMONTE – Toghe contro la Cartabia

DI VALERIA PACELLI
15 MAGGIO 2022

“È una riforma subdola: le procure torneranno porti delle nebbie e non per compiacenza della magistratura rispetto alla politica, come negli anni Settanta, ma per timore”. Eugenio Albamonte, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), oggi pm a Roma e segretario di Area, non ha dubbi sull’importanza di protestare contro la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, partorita dal governo dei “migliori”.

Albamonte, l’Anm ha indetto per domani uno sciopero di 24 ore. Quale messaggio volete dare alla politica?

Lo sciopero è stato scelto perché la riforma è stata completamente snaturata dagli emendamenti presentati in Commissione giustizia e che contengono passaggi che mortificano la magistratura. Lo sciopero ha la finalità di creare maggiore attenzione su questi temi, non solo in prospettiva di un ripensamento da parte della politica, ma soprattutto perché i cittadini si rendano conto di ciò che sta accadendo: ossia che al Senato si sta votando una riforma che condizionerà i magistrati nella loro capacità di indagare e giudicare in modo sereno ed equo.

Quali sono i punti maggiormente critici di questa riforma?

Innanzitutto l’effettiva separazioni delle funzioni: si è sempre detto che per realizzarla bisognava cambiare la Costituzione, adesso con una serie di norme che realizzano lo stesso effetto, lo si fa con legge ordinaria. C’è poi la questione del fascicolo della performance: è un modo di misurare la bravura dei magistrati in relazione al fatto che le proprie decisioni siano confermate nei gradi successivi del giudizio. Il ruolo dei magistrati è anche quello di adeguare le leggi alle evoluzioni della società e non sempre questo meccanismo porta a un immediato allineamento dei giudici di Cassazione: a volte c’è bisogno di anni affinché la Suprema Corte, o la Consulta, arrivi a dei principi emersi nel corso delle indagini, ma magari smentiti dalle sentenze successive.

La riforma ora dovrà essere votata al Senato. Ci sono ancora margini di intervento?

Se il passaggio al Senato non è solo formale, sì. Le cose però potrebbero anche peggiorare, perché nel nostro Paese ci sono, soprattutto nel centrodestra, forze politiche che stanno approfittando di questo momento per regolare vecchi conti con la magistratura.

Oltre lo sciopero avete in programma altre iniziative?

Bisogna agire a livello locale, organizzare momenti di dibattito nei singoli tribunali.

Hanno votato a favore dello sciopero 1081 magistrati. Si torna alle proteste dei tempi di Berlusconi?

Con la pandemia e la guerra in corso sicuramente l’attenzione è focalizzata su altri problemi. Forse non è un caso che una serie di misure vengano prese in un momento di disattenzione generale.

Come giudica il comportamento della ministra della Giustizia Cartabia sulla riforma?

È stato raggiunto un equilibrio su norme non direttamente incostituzionali ma che incidono sullo svolgimento del nostro lavoro. Per evitare il peggio hanno accettato il male.

Il 12 giugno si votano i referendum promossi da Lega e Radicali. Quali insidie nascondono?

Contengono temi che vengono contrabbandati come attinenti alla magistratura, ma sono prettamente politici. La norma sull’abolizione della custodia cautelare nell’ipotesi del pericolo di reiterazione del reato preclude la possibilità di applicare la misura cautelare a quei reati non violenti. Il che vuol dire non arrestare più i colletti bianchi, i politici, gli imprenditori.

Si propone anche di abrogare la legge Severino.

La legge Severino ha impedito che persone colpite da condanne potessero iniziare o proseguire l’attività politica. Questo quesito vuole salvare gli amministratori locali e i politici nazionali. Sono questioni che i cittadini devono conoscere. Per questo abbiamo aderito a un “Comitato per il no” costituito da alcuni magistrati come Domenico Gallo e Armando Spataro, con lo scopo di sensibilizzare su questi quesiti.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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