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Salerno. Questione Fonderie: molti dubbi da chiarire dopo la conferenza stampa di ‘Salute e Vita’

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Si è tenuta sabato mattina la conferenza stampa a cura del Comitato/Associazione “Salute e Vita”, per rendere noti alla stampa due temi in particolare, ovvero la presentazione del ricorso in Consiglio di Stato in merito alla richiesta di revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) delle Fonderie Pisano, concessa dalla Regione Campania ad aprile 2020 senza tenere conto del già esistente Studio SPES (la cui relazione finale era presente nei cassetti del presidente Vincenzo De Luca) e le riflessioni esposte in merito al tavolo tecnico del Comune di Salerno, che si è tenuto lo scorso 12 aprile.

Tavolo tecnico -dichiara Lorenzo Forte in rappresentanza del Comitato/Associazione “Salute e Vita”- discutibile ed omissivo sotto molti punti di vista, a partire dal verbale (scritto a penna) che, nonostante riportasse la “presenza” del sindaco Vincenzo Napoli, non ha poi precisato che lo stesso è andato via dopo i saluti, a conferma, questa, della sua scarsissima partecipazione alla vicenda dell’inquinamento Valle dell’Irno che lo ha sempre visto assente, incapace di prendere posizione.

A questo proposito, Forte ha annunciato che il prossimo 30 aprile il Comitato/Associazione “Salute e Vita” sarà sotto il Comune di Salerno, dopo aver protocollato l’ennesima lettera in cui si chiede di partecipare a questo tavolo tecnico, perché, senza la presenza dei cittadini coinvolti, risulta evidente la volontà politica di mantenere lo status quo.

Prima di passare la parola ai relatori, Lorenzo Forte ha fatto presente che il dottor Francesco Morra è stato trattenuto da un impegno istituzionale improvviso ma che aderiva, in qualità di sindaco del Comune di Pellezzano, al ricorso in Consiglio di Stato con l’avvocata Simona Corradino.

Inoltre, lo stesso era rimasto stupito dalla mancanza di richiesta della sua presenza al tavolo tecnico e chiederà al sindaco di Salerno come mai i primi cittadini dei vicini Comuni di Baronissi e Pellezzano, coinvolti dallo Studio SPES e dagli studi epidemiologici della Procura, che si sono costituiti contro le Fonderie Pisano e che pagano un prezzo alto in termine di salute (soprattutto il Comune di Pellezzano), non siano stati convocati in quanto Istituzioni coinvolte.

L’avvocato amministrativista Franco Massimo Lanocita ha comunicato che il prossimo 5 maggio ci sarà la fissazione dell’udienza in Consiglio di Stato: sarà un’udienza, questa, tra l’altro fissata in tempi molto rapidi, limitata alla decisione della sospensiva della sentenza.

Sentenza errata anche nell’utilizzo dei concetti posti a base, a cominciare dal “progetto di revamping” e “revisione e ristrutturazione dell’installazione”, richiesto dal DD del 2016, che a conferma degli stessi Pisano, non ha previsto invece alcuna modifica sostanziale dell’intero opificio, trattandosi di mera manutenzione, in cui sono state utilizzate le stesse BAT, ormai superate, che il DD del 2016 aveva bollato come “inefficaci ed inefficienti“.

L’avvocato Lanocita ha poi contestato il tavolo tecnico del Comune di Salerno, in quanto di tecnico questi avrebbe ben poco, trattandosi di una commissione prettamente politica e costituita da funzionari, autocelebrata come commissione tecnica, creata in un momento in cui, tra la questione penale, le relazioni dello Studio SPES e la delocalizzazione mancata a Buccino, le Fonderie Pisano erano sotto scacco.

La questione del tavolo tecnico è stata al centro dell’intervento del dottor Paolo Fierro, vice presidente dell’associazione nazionale Medicina Democratica, che ha fatto presente che le dichiarazioni alla stampa da parte di alcuni partecipanti al tavolo tecnico hanno rivelato che non si andava nella direzione dell’incompatibilità dell’impianto siderurgico con il tessuto urbano, nonostante la vicenda Fonderie Pisano è da tempo al centro di processi penali per inquinamento di metalli pesanti, specifici dell’attività siderurgica e non collegati ad altre fonti inquinanti presenti sul territorio (come cava ed autostrada). Sono infatti le Fonderie Pisano, in quanto impianto siderurgico, a produrre gravissimi inquinanti (mercurio, cromo, cadmio). Linquinamento certificato dallo Studio SPES, prodotto dalle fonderie, è un inquinamento non puntiforme, soprattutto quello del mercurio, che permane nel suolo per decenni, diffonde la sua nocività nelle generazioni future e, non essendoci stato alcun intervento di bonifica, persiste tutt’oggi.

A tal proposito si collega Lorenzo Forte, riportando le parole del direttore del servizio di igiene e sanità pubblica dell’ASL di Salerno dottor Arcangelo Saggese Tozzi, che al termine della prima riunione del tavolo tecnico ha dichiarato alla stampa che “non è possibile dimostrare le ricadute dirette di esposizione ad una sola causa come conseguenza di un tumore, tranne che per l’amianto, il radon e il fumo di sigaretta“, “dimenticando” pertanto totalmente le polveri sottili.

Forte precisa che non si tratta di un attacco personale a Saggese Tozzi ma al ruolo che rappresenta, e che il Comitato/Associazione “Salute e Vita” ne chiederà le dimissioni, perché non sia più lui a tutelare pubblicamente la nostra salute.

Dopo che nel 2019 aveva dichiarato ad una radio nazionale che non era ancora stato accertato un pericolo per la vita umana a causa delle fonderie, affermando in tal modo cose non vere, non ci si può fidare di una persona che, anziché svolgere il suo ruolo, non perde occasioni di assumere impropriamente le difese della famiglia Pisano.

Il dottor Catello Lambiase, consigliere comunale e rappresentante di minoranza al tavolo tecnico, ha concluso la conferenza stampa, ringraziando innanzitutto il Comitato/Associazione “Salute e Vita”, tanto da aver fatto mettere a verbale, durante il tavolo tecnico, che senza i cittadini che portano avanti questa battaglia, l’attenzione mediatica sulle Fonderie Pisano probabilmente non ci sarebbe mai stata.

Nonostante il sindaco di Salerno “non abbia trovato il tempo”, dal suo insediamento, di affrontare il tema dell’inquinamento nella Valle dell’Irno, si è passati dal tabù “Fonderie Pisano” ad un tavolo tecnico, del quale, con tutti i suoi limiti, si attende la fine.

Durante il primo incontro, il dottor Lambiase ha chiesto all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno che l’Ente pubblichi lo Studio SPES sulla sua pagina con la traduzione in lingua italiana, così da poter essere fruibile da tutti, e nelle prossime riunioni chiederà di modificare alcune dichiarazioni contenute nel verbale che ritiene non siano chiare, tra cui gli orari di ingresso e di uscita dei partecipanti.

Il sindaco è il primo responsabile della salute della sua comunità e, se c’è necessità di proteggere la salute ed il lavoro, anche con provvedimenti emergenziali, il primo cittadino è tenuto a farlo: chiunque sia mai passato nelle zone in cui arrivano i fumi delle Fonderie Pisano, ben comprende come la cenere, i miasmi e la polvere sui balconi necessitavano di un provvedimento politico urgente.

https://www.facebook.com/inquinamentoatmosfericoedambientale/videos/3048557645474624/ (link alla diretta Facebook)

(Lorenzo Forte – Presidente dellAssociazione “Salute e Vita” – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

 

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