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Attualità

Foggia, nasce al Cielo il Poeta maddalonese Francesco (Ciccio) Di Vico, simbolo di un territorio

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Foggia – Maddaloni (Caserta) – Quello di oggi è un giorno triste. Poche ore fa mi è giunta la notizia della nascita al Cielo del poeta maddalonese Francesco (Ciccio per gli amici) Di Vico.
La mia conoscenza è stata più che altro epistolare e telefonica, ma doverosa oserei dire. Non ho avuto modo, per età e per residenza di frequentarlo, ma sono particolarmente affezionato alla sua poetica, che cura con particolare attenzione molte “figure”, tradizione, persone, atmosfere, profumi, sensazioni, emozioni, … maddalonesi.
Leggere i suoi libri, le sue opere, le sue “melodie” significa tuffarsi nella Maddaloni che fu. Ho conosciuto il poeta Ciccio Di Vico grazie all’ambasciatore della maddalonesità Luca Ugo Tramontano che da tempo, grazie a Facebook, e ancora prima grazie alle sue presentazioni di serata e declamazioni di poesie e ancora caffè letterari in giro per il Mezzogiorno d’Italia, ne promuovere le opere. Non avete mai ascoltato “Conciliazione” che è un atto d’amore all’arte cultura storia e architettura della sua città natia, “Il Paese degli aranci”, “Prigione”, e tante altre che lo stesso Luca Ugo Tramontano declama e pubblica sui social.
Il poeta Ciccio Di Vico è venuto a mancare il 12 marzio 2022 in casa a Foggia, serenamente, senza apparente causa, ma col grande dolore dell’assenza della moglie Maria Barbato (Maddaloni 14 gennaio 1934 – Foggia 12 settembre 2017), a cui ha dedicato il suo ultimo libro di poesie, “Che nulla muoia: muoia solo la morte!” (settembre 2017).
Il dolore per la notizia è stato generale a partire dal Sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, infatti, la famiglia di Francesco Di Vico e quella della mamma del Sindaco erano molto legate e lo stesso Andrea De Filippo ha incontrato il poeta tutte le volte che è venuto a Maddaloni. A presenziare, a non mancare mai nella vita di Ciccio Di Vico a Maddaloni è però Luca Ugo Tramontano, che come lo scrivente, si è subito preoccupato di esprimere alla famiglia le più sentite condoglianze a partire dal fratello Mario Di Vico, che a Maddaloni è stato da sempre il collante con il poeta che per motivi di lavoro e famiglia era da decenni a Foggia.
Il Poeta Francesco Di Vico ho avuto il piacere di conoscerlo anche attraverso lo studio biografico di Michele Cicchella, Tommaso Pisanti, Antimo D’Alessandro, Ferdinando Imposimato e altri, e dunque le declamazioni dell’amico Luca Ugo Tramontano e attraverso quest’ultimo telefonicamente ho avuto l’onore di parlargli più volte così da coltivare una piccola amicizia. Un’amicizia a distanza che conservo nel cuore per la dolcezza del suo animo e la profondità delle sue parole.
Francesco Di Vico, per gli amici “Ciccio”, mitico attaccante della “US Cittadella”, è una di quelle eccellenza maddalonesi che per motivi di lavoro ha dovuto scegliere altri lidi, nel suo caso Foggia, a discapito di quanti immaginano che solo al Nord c’è futuro, e qui oltre a condurre una brillante carriera ha ricordato e ricorda con i suoi versi e non solo, le bellezze del luogo natìo con delle liriche che fanno vivere, emozionandosi, lo spirito, il profumo, l’atmosfera, l’incontro personale di un “presente” passato più nitido di una fotografia a colori. Ciccio Di Vico presenta con i suoi versi la Maddaloni che non è più a chi non l’ha conosciuta per motivi anagrafici e la fa rivivere a chi la rimpiange con una lacrimuccia.
Francesco (Maddaloni 12 maggio 1931) nasce da Alessandro (Maddaloni 23 settembre 1906 – 18 settembre 1966) e da Gelsomina Fiorillo (Maddaloni 6 maggio 1911 – 14 marzo 1986) .
Frequenterà le scuole a Maddaloni prima di spostarsi a Napoli per l’Università.
In questi anni Francesco Di Vico consolida l’amicizia con Michele Del Giudice e Tommaso Pisanti ed i tre nel 2007 si ritrovarono ad essere premiati come “Top Maddalonese”.
Dopo il Diploma si iscriverà alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli dove si laureerà il 15 marzo 1956 in Giurisprudenza, suscitando gioia e rabbia nei Docenti del Liceo perché avrebbero voluto vederlo Professore .
Dopo la laurea partecipa a molti concorsi anche se alla fine, vincendoli, opta per diventare Funzionario della Banca d’Italia con destinazione Foggia e qui prenderà residenza il 10 novembre 1959. Francesco Di Vico non è stato mai ambizioso, per lui contava la famiglia e la raggiungibilità del luogo natìo, che ha frequentato fin quando ha potuto ogni fine settimana, per cui ha disdegnato l’accettazione di incarichi e trasferimenti a Roma che lo avrebbero portato ad alti incarichi ma quasi sicuramente lontano dalla famiglia e della sua Maddaloni. Però, delle sue scelte, è contento perché è stato vicino alla famiglia alla quale non ha fatto mancare nulla ed era per quanto possibile anche vicino al luogo natìo.
Ciccio Di Vico è noto per essere stato una persona saggia, umile, accomodante e particolarmente generosa.
In età liceale, incontra Maria Barbato (Maddaloni 14 gennaio 1934- Foggia 12 settembre 2017), sul corso cittadino. Ciccio è con Michele De Giudice e Maria con la cugina. Successivamente Ciccio e Maria si fidanzarono per poi sposarsi nella chiesa di San Martino in Maddaloni e dal loro matrimonio sono nati Gelsomina (che risiede a Foggia ed è la più vicina fisicamente al padre ed ha due figli: lei, il marito e i figli sono tutti musicisti), Antonietta/Antonella e Alessandro; sono cari all’affetto del Poeta 4 nipoti, tutti laureati, uno in Legge, uno in Ingegneria e due musicisti.
In una delle lunghe telefonate che ho avuto il piacere di fare con Ciccio Di Vico mi ha raccontato come l’avventura delle sue pubblicazioni è avvenuta per insistenza di un suo collaboratore il quale era affascinato dalle tante liriche e componimenti che il poeta aveva chiusi nel suo cassetto. Componimenti spesso dedicati (così come le sue pubblicazioni in cui le dediche sono delle vere e proprie testimonianze e/o panegirici dei destinatari, la cui conoscenza è stata ancora più incisiva dalle sue parole).
Francesco Di Vico, che non fa mai mancare la sua disponibilità e la sua poetica ad eventi e personaggi, come accaduto in occasione della recente intitolazione della strada a Maddaloni al ciclista Alberto Marzaioli, ha al suo attivo 20 libri di poesie, 7 opere musicali, 4 libretti per opere liriche, 5 commedie di cui quattro in napoletano, una raccolta di favole, 7 canzoni musicate dai Maestri Monaco e Ripari e tutta una serie di testi per musica sacra.
In “Mihi Plaudo”, del dicembre 2014 Di Cicco, sua penultima raccolta di poesie, si congeda al lettore per la sua opera, anche se si spera ansiosamente una nuova pubblicazione dove raccogliere le recenti liriche e proseguire in questo suo atto d’amore verso chi ha conosciuto e i luoghi frequentati soprattutto quelli natii, così: «La rincorsa è finita: finalmente mi sono raggiunto!… Ora, contento di me, mi applaudo lungamente, felicemente: un applauso convinto, cosciente, liberatorio, meritato per l’impegno, la volontà e il coraggio dimostrato in una sfida esistenziale che ha messo in discussione tutto me stesso …».
Impegno, volontà, coraggio, ma direi soprattutto amore per la sua famiglia, per la sua terra, per le sue amicizie. Grande perdita sicuramente, almeno ha avuto la possibilità nella lontana Foggia di fare amicizia con un altra eccellenza maddalonese poco nota, Pasquale di Cicco; per entrambi informalmente tempo fa chiedevo la cittadinanza onoraria, purtroppo non è andata in porto la mia richiesta. Sarebbe bello poter dare un segno tangibile dell’apprezzamento della città natìa per tante “personalità” e anche “personaggi” maddalonesi costretti per esigenze varie a trasferirsi. Sembrava che si fosse iniziato un percorso in tal senso … confido in un futuro più promettente in tal senso con un segno tangibile in memoria del poeta Ciccio Di Vico.
Le esequie del Poeta Francesco Di Vico avranno luogo a Foggia domani lunedì 14 marzo 2022 alle ore 10,30 nella Chiesa di Santa Maria del Carmine o del Carmine Nuovo (per distinguersi dall’omonima in altra parte della città), in via I maggio n.37, muovendo il corpo dalla casa dell’estinto in Viale Ofanto n. 221. E lì si stringeranno attorno al corpo terreno del poeta per l’ultimo saluto i figli Gelsomina, Antonella e Alessandro, i generi Mario e Matteo, la nuora Rosanna, gli adorati nipoti Michele, Roberta, Francesco e Valerio, i fratelli, le sorelle, i cognati, i nipoti e i parenti tutti. Dopo il rito funebre, officiato dai Padri Carmelitani a cui è affidata la cura della chiesa (Parroco Barbarello P. Nicola e Vicario parrocchiale Cimmino P. Giovanni), il feretro proseguirà per il Cimitero di Foggia. Intanto, per chi non potesse mettersi in contatto diretto con i familiari e volesse lasciare un messaggio di cordoglio, può farlo attraverso il servizio collegato alle onoranze funebri dei fratelli Buononato:
https://www.buononatoonoranzefunebri.it/il-defunto/?n=Francesco-Di%20Vico-Foggia&id=39737

(Fonte: DeaNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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