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S.Maria C.Vetere. Parla il padre di Angela Iannotta, che lotta contro la morte ‘per dimagrire’

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Il padre di Angela Iannotta, mamma di tre figli piccoli, di appena 28 anni, operata di chirurgia bariatrica, che versa ancora in pericolo di vita all’Ospedale Civile di Caserta, rilascia una lunga intervista, riportata integralmente di seguito, sulla vicenda che ha travolto sua figlia e la sua famiglia e rivolge un corale appello per salvare Angela.

Lei è il papà di Angela Iannotta, innanzitutto le dobbiamo chiedere come sta sua figlia ? In che condizioni di salute è adesso?

Mia figlia sta sempre in pericolo di vita, anche se ieri l’altro è stata trasferita dal Reparto Rianimazione al Reparto di Chirurgia dei Grossi Traumi dell’Ospedale di Caserta dove è sotto stretta osservazione del primario chirurgo dottor Alberto D’Agostino che conosce nei minimi dettagli la sua situazione clinica.

Mi permetta: voglio ringraziare innanzitutto il dottor D’Agostino per la sua preziosa opera professionale svolta e per la sua generosa umanità; poi voglio ringraziare anche la sua intera equipe chirurgica e quella del Pronto Soccorso di Caserta, diretta dal dottor Diego Paternostro.

Voglio anche ringraziare il gruppo dei medici della Rianimazione e della Terapia intensiva diretta dal dottor Pasquale De Negri. Se non fosse stato per loro, mi creda, lo dico commosso, quella notte del 3 febbraio scorso, quando mia figlia venne trasferita lì, essi capirono immediatamente il problema della setticemia di cui Angela era affetta per cui allestirono immediatamente una sala operatoria d’urgenza (con il dottor Francesco Mariano), mia figlia oggi non sarebbe più in vita. Questa è una certezza, non una mia convinzione.

Ma quali sono le attuali condizioni di salute di sua figlia?

É vigile, è presente a sé stessa anche se + immobilizzata a letto con l’applicazione di opportuni drenaggi ed altri supporti. É alimentata per via artificiale, non vi sono altre possibilità di alimentarla.

Queste sono le notizie che i medici hanno comunicato a noi familiari. Insomma è una situazione indescrivibile, pericolosa, angosciante e drammatica.

E quando pensa che Angela potrà tornare a casa?

Angela non ritornerà a casa a breve; i tempi, se il Signore vorrà, purtroppo sono ancora molto molto lunghi: da quanto mi à stato detto e da quanto ho capito (ero emozionato quando ho avuto queste notizie) dovrà subire un ulteriore, quinto intervento chirurgico, se non altri interventi ancora e successivamente, per la ricostruzione dell’esofago e di altre parti dell’intestino o dello stomaco.

Senza questi altri interventi Angela non ha alcuna possibilità di rimanere in vita.

Ma quest’altro o questi altri interventi chirurgici verranno eseguiti sempre nell’Ospedale Civile di Caserta?

Penso proprio di no. Con tutto il rispetto per il nosocomio di Caserta, che ha eccellenti professionisti medici e chirurghi, penso che interventi di questo tipo devono essere eseguiti presso altre strutture pubbliche superiori che possono godere del supporto delle strutture, dei mezzi e dell’apporto di altri specialisti sicuramente necessari in caso di probabili complicanze che ne potranno derivare.

Stiamo pensando a strutture come l’Humanitas di Milano, al Policlinico Gemelli di Roma, al Centro esofageo dell’Università di Padova, al Secondo Policlinico di Napoli e cosi via.

Sono i primi nomi che mi vengono in mente. Ma ve ne sono altri che adesso non ricordo.

Lei ha parlato di questo con i chirurghi che seguono Angela?

Certo. Abbiamo avuto un lungo colloquio. Il primario dott. D’Agostino è concorde con noi anche se non vogliamo perdere il suo preziosissimo contributo e il suo impareggiabile sostegno che ancora una volta voglio ringraziare. Il contatto con lui resterà sempre.

Ha pensato ad altri Centri ancora?

L’avvocato Raffaele Crisileo, per cui nutro profonda stima, ammirazione e gratitudine, ci ha consigliato di avere un consulto con un suo illustre amico: il professor Franco Corcione dell’Università di Napoli che è un luminare nel campo della chirurgia generale. A breve faremo anche questo passaggio.

Lei ha qualcosa da chiedere all’Ospedale di Caserta?

Ringrazio anche la direttrice sanitaria dottoressa Angela Annecchiarico del nosocomio casertano; sono al corrente del suo costante interessamento sulla vicenda di mia figlia. E la ringrazio di cuore. Mi appello a lei, come mi appello ai primari tutti, di cui ho fatto prima i nomi, affinché ci diano con il cuore, come hanno fatto fino ad ora, una mano per individuare un centro di eccellenza superiore per affrontare quest’altra parte del calvario che mia figlia dovrà subire e speriamo che Dio assista Angela, che ha solo 28 anni, e tutti noi familiari che viviamo nell’angoscia da mesi e mesi.

Angela ha tre bambini?

Si, Angela ha tre figli piccoli di tenera età, l’ultimo di appena due anni; questi bambini chiedono continuamente della madre e il padre non sa che dire: una tragedia. Una vera tragedia. Anche perché il padre è profondamente depresso e si è chiuso in se stesso.

Lei è a conoscenza degli sviluppi giudiziari di questa vicenda?

Onestamente so solo che mio genero, assistito dall’avvocato Gaetano Crisileo, ha depositato una denuncia presso un Ufficio di Polizia Giudiziaria chiedendo di far sequestrare tutte le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria, diagnostica e di laboratorio, presso le due strutture dove Angela è stata operata cioè presso la Clinica Villa Letizia de L’Aquila e presso la Clinica Villa del Sole di Casagiove.

So pure che mio genero è stato interrogato dal magistrato che segue l’inchiesta. Altro non so. Speriamo che la giustizia faccia in fretta il suo corso anche se so, come mi hanno riferito gli avvocati Crisileo, che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è molto celere nelle indagini e ha un organico di magistrati di prim’ordine.

Lei era al corrente che sua figlia aveva deciso di sottoporsi a un intervento di chirurgia bariatrica?

Si, mia figlia me lo aveva detto. Ma noi in famiglia, a cominciare dal marito, cioè da mio genero, eravamo tutti contrari a un’operazione del genere sia perché Angela non era un soggetto estremamente obeso (pesava solo intorno ai 100 kg.), sia perché si trattava di un intervento complesso e particolare. Con una dieta ben fatta poteva tranquillamente dimagrire. Ma lei ha insistito e noi non siamo riusciti a fermarla. Non mi spiego come si sia convinta a fare questo intervento.

A quanti interventi, complessivamente, Angela è stata sottoposta fino ad ora?

Ad oggi Angela è stata sottoposta a ben 4 interventi chirurgici (il primo di chirurgia bariatrica per la precisione di mini bypass gastrico a metà marzo 2021 presso la Clinica Villa Letizia de L’Aquila; il secondo, cosiddetto Open, agli inizi di gennaio 2022 presso la Clinica Villa del Sole di Casagiove (ambedue da parte dello stesso chirurgo, dottor Stefano Cristiano) e successivamente, a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute (in appena due mesi era dimagrita di circa 60 kg. con mille altre problematiche di salute) venne trasferita, nella notte tra il 3 ed il 4 febbraio scorso, all’Ospedale Civile di Caserta dove, nell’arco di una settimana, venne sottoposta ad altri due interventi chirurgici salva vita).

Poi finì in rianimazione e terapia intensiva e da due giorni adesso è nel reparto di chirurgia dei grossi traumi, ancora in pericolo di vita e in prognosi riservata.

Voi vi siete rivolti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Che vi aspettate dalla Magistratura?

Ci aspettiamo che si faccia chiarezza al più presto su questa vicenda attraverso l’accertamento della verità: ovvero accertare le cause e le eventuali responsabilità di chi ha operato sulla persona di mia figlia; eventuali responsabilità penali (se ve ne sono, ovviamente) che hanno causato questi danni irreparabili alla salute di mia figlia e l’hanno ridotta in questo stato.

Che vi aspettate dall’Ospedale di Caserta?

Che attui un’operazione di coordinamento con una struttura di eccellenza di sua scelta sul territorio nazionale ritenuta idonea per personale, mezzi ed attrezzature per effettuare i successivi interventi chirurgici ricostruttivi dell’esofago e di altri organi interni a mia figlia Angela.

Come mai ha diffuso la vicenda di sua figlia a livello nazionale?

Innanzitutto debbo precisare che sono stati i giornalisti ad interpellare insistentemente ed a cercare me e il nostro legale, avvocato Crisileo.  Ho deciso poi di rilasciare interviste alla Rai e a Mediaset, dopo di averci riflettuto molto, perché situazioni di questa gravità, come è accaduto a mia figlia, non si abbiamo più a ripetere per il futuro e costituiscano un monito per tutti coloro che affrontano interventi di questo tipo con troppa superficialità e senza essere coscienti di cosa vanno incontro.

Lei ha inviato una lettera al Ministro della Salute sul caso di sua figlia. Come mai ha assunto questa iniziativa?

Ho assunto questa forte e decisa iniziativa per far accertare attraverso gli organi competenti, come Asl, Nas, eccetera, se le strutture private in cui è stata sottoposta a operazione chirurgica mia figlia Angela poteva usufruire del supporto dei mezzi, delle attrezzature e dell’apporto necessario in caso di probabili complicanze che invece sarebbero state disponibili presso una qualificata struttura pubblica.

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