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Cronache dal Fronte, giorno 4. Russia e Ucraina al tavolo, iniziano le trattative

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Quarto appuntamento con la rubrica Cronache dal Fronte, il punto giornaliero sulla situazione in Ucraina: numeri, analisi, approfondimenti.

 

Ci dedichiamo alla notizia più importante del giorno, ovvero i negoziati di pace avviati oggi tra i due Paesi.

La svolta – Tutte confermate le voci degli ultimi giorni: Russia e Ucraina si siedono al tavolo delle trattative. Dopo l’ultimatum russo di ieri, il governo ucraino ha accettato di negoziare in una località segreta. Secondo alcune agenzie si tratterebbe di Gomel, sul fiume Prypyat, al confine tra Ucraina e Bielorussia. Diversi video sui social hanno testimoniato l’arrivo dei diplomatici, confermando il compromesso raggiunto visti i rifiuti dell’Ucraina di trattare a Minsk, capitale bielorussa fortemente legata al governo di Mosca.

I protagonisti – Chi sono le figure più importanti presenti al tavolo delle trattative?

La delegazione ucraina è guidata da Oleksiy Reznikov, ministro della Difesa, insieme a David Arakhamia, leader del partito di Zelensky. Si tratta di due personaggi molto vicini al presidente: lo stesso Reznikov ha postato su Twitter ieri una foto di un suo abbraccio con Zelensky, scrivendo che “i tempi sono difficili, ma passerà. L’Ucraina vincerà. Stiamo già vincendo” – e chiudendo con un’ulteriore esortazione al ritiro russo – “Consigliamo agli occupanti di tornare a casa. Non è troppo tardi.

Alla guida della delegazione russa c’è invece Vladimir Medinsky, consigliere di Putin ed ex ministro della Cultura. Insieme a lui Alexander Fomin e Andrei Rudenko, viceministri della Difesa e degli Esteri, e Leonid Slutskiy, capo della Commissione Esteri. Le posizioni di estremo nazionalismo di Medinsky non hanno suscitato l’entusiasmo del presidente ucraino Zelensky, che ha dichiarato di non credere nella buona riuscita dei colloqui, “ma proviamo“.

Il mediatore – Il nome a sorpresa è quello di Roman Abramovich, il magnate russo proprietario del Chelsea. Secondo il Jerusalem Post “è stato richiesto dall’Ucraina per aiutare nei colloqui e ha viaggiato fino in Bielorussia per partecipare alle discussioni“. Non è escluso che possa avere un ruolo di rilievo anche per i suoi rapporti con Putin, essendo uno dei membri della sua cerchia oligarchica.

Le richieste – Il presidente Zelensky è stato molto chiaro su quali siano le richieste dell’Ucraina. Condizioni necessarie sono il cessate il fuoco immediato ed il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino.

Il consiglio dell’Unione Europea ha inoltre fatto sapere che “il governo ucraino  sta preparando la richiesta ufficiale per aderire all’UE. Ciò vuol dire che la Commissione dovrà prendere una posizione ufficiale“. La dichiarazione segue una presa di posizione netta di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, la quale proprio ieri ha dichiarato che “l’Ucraina è una di noi, e la vogliamo nell’Unione“.

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