Caiazzo. Comune, acquisizione ex Decò: si insedia lunedì 21 il commissario?

Sarebbe programmato per lunedì 21 febbraio, secondo attendibili fonti, l’insediamento del commissario designato dalla prefettura per ottemperare all’incombenza, inizialmente demandata al Comune di Caiazzo, finalizzata ad acquisire al patrimonio comunale l’imponente struttura che per decenni ha ospitato il supermercato Decò  pur essendo stata costruita, a suo tempo, su terreno a destinazione “agricola semplice”, come ripetutamente sancito dal Consiglio di Stato, con sentenze esecutive, su ricorsi del concorrente e vicino supermercato Golden Market, ora Despar.

Questo in seguito all’inottemperanza, da parte dei proprietari, del ripristino dello stato dei luoghi, cioè del terreno coltivabile, per l’intera area cementificata e recintata in modo evidentemente illegittimo -a quant’è dato sapere, in varie fasi temporali- proprio al fine di evitare o scongiurare la successiva e già prevista acquisizione al patrimonio comunale dell’intera struttura, con espresso vincolo di destinazione a servizi di pubblica utilità.

Ma anche in seguito all’omissione da parte del preposto comunali che, come disposto dal Consiglio di Stato, avrebbe potuto (o meglio dovuto!?!) procedere all’acquisizione, evitando allo stesso comune, cioè a tutti i contribuenti caiatini, l’ulteriore “salasso” corrispettivo della parcella dovuta al commissario jn seguito designato dalla prefettur.

Ulteriore perché, evidentemente, deve ipotizzarsi un bel più consistente risarcimento dei danni dovuti ai titolari della struttura, cui dallo stesso Comune sarebbe stato prospettato l’improponibile e in particolare un condono edilizio peraltro costato oltre centomila euro che, evidentemente in seguito al suo annullamento, andranno rimborsati, unitamente ai danni, è lecito presumere molto più consistenti, scaturiti dai conseguenti investimenti.

Danni che è immaginabile prima o poi il Comune sarà chiamato (e tenuto) a risarcire ma, deve presumersi, anche a rivendicare poi dai propri funzionari evidentemente pagati per espletare incombenze fatte male o, peggio, omesse.

Questo anche se, come si vocifera, un alt sarebbe stato imposto a qualcuno che avrebbe voluto ottemperare, se è vero e da chi non è dato sapere ma come sempre… chi vivrà… vedrà.

Per chiarezza informativa, va infine precisato che la struttura è stata acquistata tramite il tribunale in seguito al fallimento dell’ex concessionaria FIAT (e Ferrari) “Autovolturno”.

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