‘Giallo di Arce’: macchina del fango innescata per delle foto ‘osé’ nel telefono?

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Ho in telefono foto osè, ergo: sono un assassino?

Il maresciallo dei carabinieri Mottola non pedopornografico e l’italiota ipocrisia: esempio dell’infame sospetto insinuato ad arte nel processo e strumentalizzato dai mestatori di fango e dai forcaioli?

Dopo le incredibili e scandalose asserzioni di alcuni giornali abbiamo chiesto al criminologo Prof. Carmelo Lavorino (del Pool difesa dei Mottola) quanti grammi di verità ci sarebbero nella ipotetica accusa di “pedopornografia” per il maresciallo Mottola.

Il prof. Lavorino ha così esordito:“ Al momento opportuno viene calato il jolly del sospetto senza prove e dell’infamia della caccia alle streghe. Che caso strano! In un processo dove l’impianto accusatorio basato sul nulla si sta sgretolando, dove i testimoni dell’accusa si sono rivelati boomerang, dove le consulenze scientifiche dei Pm (pagate inutilmente migliaia di euro dal povero Pantalone) si manifestano in tutta la loro vacuità, arriva il diversivo del “sospetto di pedopornografia”.

Ma come è venuta fuori l’accusa?

“Su circa 30.000 foto rinvenute su un supporto informatico dei Mottola sono state rinvenute “ben” dieci foto ipotizzate “pedopornografiche”, al che scatta la caccia-condanna all’untore di manzoniana memoria, cioè allo “zozzone maresciallazzo” che ha dieci foto provenienti/scaricate da chissà dove e quando”.

“E la notizia “scioccante” di un sospetto non dimostrato domina le cronache processuali dell’omicidio di Serena Mollicone: così si fa dimenticare che l’inchiesta è fondata sul nulla. Ma “il sospetto è fra il pensiero degli uomini come il pipistrello fra gli uccelli: vola sempre al tramonto”. Ma dopo il tramonto arrivano la notte e il sonno, e il della Ragione genera mostri”.

“Il m.llo Mottola è stato buttato ancora una volta nelle ganasce trituratutto dei FORCAIOLI SEMINATORI DELL’INFAMIA E DEL SOSPETTO, ALLA FACCIA DELLA PRESUNZIONE D’INNOCENZA”.

Alla faccia della ultima legge Cartabia sulla presunzione di innocenza non le pare professor Lavorino?

“Vogliamo aspettare per giustizia, logica e scienza che si chiuda l’inchiesta? Che il maresciallo chiarisca? Che si difenda? Che la sua Difesa intervenga? Perché si anticipa ancora una volta senza prove la colpevolezza di una persona? Perché questo sadico forcaiolo voyeurismo mediatIco-giudiziario? Vi ricordate che il primo imputato per il delitto di Arce che NOI facemmo assolvere dopo 18 mesi d’ingiusta prigionia venne additato e sospettato anche di perversioni sessuali che in realtà non aveva?”.

“Questa e’ purtroppo L’ITALIOTA cronaca giudiziaria del gratuito Sospetto, dove i cronisti sono schiavi del clamore del sospetto e dove l’opinione pubblica ha la libidine della forca che anticipa la condanna dopo un “giusto” processo”.

“Ora aspettiamo che riprenda il vero processo con veri Giudici, che Mottola madre, padre e figlio si difendano pubblicamente e nel dibattimento da tutte le accuse, che vengano enunciate nel processo le nostre relazioni tecniche criminalistiche forensi a confutazione di tutte le accuse. Che la Ragione abbia la supremazia sugli istinti della caccia alle streghe e del “dagli all’untore”.

(di Ferdinando Terlizzi – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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