Calcio III Categoria : La corrida di Arienzo . Razzismo e violenza ( FOTO)
Siamo stati invitati domenica pomeriggio, dal collega Fiore Marro, che è anche allenatore della Polisportiva Sannicolese, a assistere alla gara di III categoria, girone B del campionato FIGC Casertano, che vedeva affrontarsi appunto i ragazzi calatini contro la squadra del Real Arienzo, in casa di costoro, che si giocavano tra l’altro la seconda posizione in classifica; più che a una partita di calcio abbiamo partecipato, nostro malgrado, a una sorta di corrida, dove più che a rincorrere il pallone, i padroni di casa rincorrevano gli avversari, spesso non certo per un takle o un contrasto duro, ma proprio per colpire e fare male, oppure offendere a menadito come è accaduto a uno dei ragazzi della squadra sannicolese, come da foto.
La cosa peggiore non è stata certo solo questa sorta di Caccia all’uomo, che si è protratta anche al termine della gara, con il capitano della squadra di casa, che nonostante avesse vinto la partita, sembrava un ossesso, e non smetteva di rincorrere gli avversari, apostrofando uno di loro con parole offensive del tipo : “Ricchiunciello vieni qui che te faccio ‘o mazzo tanto” e porcherie del genere, ma l’episodio peggiore è stato a metà della partita, quando su di un contrasto, l’ennesimo subito dai sannicolesi, il centravanti della squadra di Feola, il senegalese Deer, ragazzo trapiantato da anni nel tessuto cittadino di San Nicola è stato aggredito con una frase ingiuriosa, “Ma stu niro e merda sta sempe ‘nderra!” che tradotta in italiano sarebbe “Questo mero di merda è sempre per terra”, il tutto sotto gli occhi di un vergognoso e compiacente arbitro di nome Casillo Francesco Diego della sezione di Nola, tutto ciò ha scatenato la reazione del ragazzo in questione che ha strattonato colui che lo ha offeso, che con tale gesto è andato incontro alla espulsione immediata, a nulla sono valse le testimonianze di altri calciatori, il fischietto nolano sempre più imbambolato non ha voluto sentire ragione e ha cacciato dal campo il malcapitato attaccante .
Adesso è risaputo che il calcio è un gioco maschio, ed è soprattutto vero che specie in queste categorie dilettantesche c’è il peggio, soprattutto in alcune zona, dove forse il pallone rimane l’unica fonte di sfogo, per queste persone frustrate, che talvolta trasformano il gioco più bello del mondo in una sorta di battaglia all’ultimo sangue, ma è intollerabile a nostro avviso, nel III millennio consentire le offese cui abbiamo riportato, bisogna che questi individui, arbitro in testa, vengano come minimo squalificati, se non radiati, altrimenti tutti gli sforzi che in questi anni si sono conseguiti, dove il rispetto per l’altro sia esso di appartenenza o di scelta sociale è stato il filo conduttore di trasmissioni televisive, articoli giornalistici, dibattiti a tema, che se tutto ciò che è avvenuto sul campo di calcio di Arienzo, lo lasciamo passare in silenzio, comporterebbe oltre che a essere correi di tali nefandezze, inficiamo nella totalità lo sforzo finora profuso, da tante brave persone che non tollerano atteggiamenti del genere.
Siamo tra l’altro certi, purtroppo che sia gli organi provinciali della FIGC casertana che la sezione AIA di Nola,giustificheranno a modo loro l’accaduto, ma i fatti riportati, sono fatti il resto chiacchiere e distintivo.
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