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Caiazzo. Imprenditore scomparso, altra storia di ‘mala giustizia’? ‘spiffera’ tutto il direttore Terlizzi

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Una vicenda complessa di falsità ed illogicità che sarà certamente dibattuta anche presso il presidente della Repubblica.

 

Il plesso fu acquistato all’asta del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e per legge poteva essere condonato anche essendo in difformità.

Le omissioni amministrative e le ‘distrazioni’ dei funzionari 

Il comune di Caiazzo ha incassato 110.000 euro, che dovrà restituire con i dovuti danni.

L’iter giudiziario di questa singolare vicenda inizia il 24 maggio 2021, ma è necessario fare un passo indietro per meglio inquadrare i fatti:

Maria Barbiero e  Lauretta Fazzone, figlia e moglie dell’imprenditore  Antonio Barbiero  con l’assistenza degli avvocati professor Angelo Clarizia e Andrea Abbamonte, interessarono il consiglio di Stato per la revoca contro Concetta Parisi, Socio della New Golden Market S.r.l. il Comune di Caiazzo, in persona del Sindaco pro tempore, e la New Golden Market S.r.l., per la revoca e la riforma della sentenza del 29 marzo 2021, emessa dal Consiglio di Stato, avverso la sentenza del TAR per la Campania.

La vicenda ha inizio nell’anno 2011 quando la società Golden Market s.r.l. ha impugnato innanzi al Tar Campania l’autorizzazione commerciale, rilasciata dal Comune di Caiazzo in favore della società Iper Volturno s.r.l., in uno con tutti gli atti amministrativi rilasciati dal lontano 1979 al 2011 inerenti l’edificio ove l’attività commerciale veniva legittimamente esercitata.

Dicevamo del passo indietro e andare al 18 dicembre del 2002, allorquando la signora Lauretta Fazzone acquistava dalla procedura esecutiva del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, relativa alla Autovolturno S.p.A., un immobile commerciale sito in Caiazzo alla via SS 158, Km 96+600. 2 2.

L’immobile risultava realizzato, giusta concessione edilizia n. 9 del 23.8.1979, in zona agricola E2 del Programma di Fabbricazione.

Il manufatto oggetto di concessione edilizia era stato realizzato in applicazione dell’articolo 24 citato, che, al punto A4, consente, tra l’altro, la realizzazione di “costruzioni destinate ad industrie”.

Si precisa che l’immobile per cui è causa nasce come officina meccanica, e che prima di intraprendere i lavori assentiti, la società Autovolturno S.p.A., aveva chiesto al Comune di Caiazzo, in via ulteriormente cautelativa, di verificare l’assenza di eventuali limitazioni ostative all’esecuzione di opere edilizie in zona agricola semplice, e l’allora Sindaco di Caiazzo, dottor Giuseppe Cervo, aveva rilasciato, in data 17.9.80, un attestato in cui dichiarava che “… a norma dell’art. 24, punto A/4 delle norme di attuazione del Programma di Fabbricazione, sono consentiti interventi edilizi del tipo di cui alla concessione sopra richiamata…”.

Negli anni ’80 la Autovolturno S.p.A. divenne concessionaria “Ferrari”.

A tal fine, con istanza del 15.9.1980, l’Autovolturno S.p.a. chiedeva al comune di Caiazzo l’approvazione di una perizia di variante, cui allegava gli atti progettuali che prevedevano locali commerciali destinati alla vendita sia di auto che di ricambi.

La Commissione Edilizia del Comune di Caiazzo, con parere favorevole, accoglieva l’istanza con la quale si chiedeva l’approvazione di variante alla concessione edilizia n.2/9 del 1979.

Successivamente, nel 1989, la Autovolturno spa veniva sottoposta a procedimento di esproprio immobiliare promosso dall’ISVEIMER innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Apertosi l’incanto per la vendita dei beni, la signora Lauretta Fazzone risultava aggiudicataria 4 del Lotto B, sul quale insistevano i due corpi di fabbrica dove poi è stato realizzato il supermercato Decè dopo che il  Comune di Caiazzo aveva rilasciato alla signora Lauretta Fazzone, nuova proprietaria dell’immobile, i titoli edilizi.

In qualità di comodataria chiedeva ed otteneva dal Comune di Caiazzo il rilascio di un’autorizzazione commerciale per media struttura di vendita, n. 1 del 26.5.2011.

L’autorizzazione commerciale n. 1 del 26.5.2011 – ed i titoli edilizi presupposti – venivano impugnati dalla Golden Market s.r.l.- società che esercitava attività di vendita al dettaglio, nel Settore alimentare e non, in area attigua all’esercizio commerciale della Ipervolturno S.r.l. – con ricorso al TAR Campania, definito con sentenza di rigetto del 6.12.2012, poi riformata in appello dal Consiglio di Stato nel 2018 che annullò sia l’autorizzazione commerciale sia i titoli edilizi.

Nelle more della decisione della revocazione, il Responsabile del Settore 4 – Politiche del Territorio del Comune di Caiazzo, in esecuzione della sentenza CDS n. 255/2018, emetteva: a) l’ordinanza n. 10 del 12.3.2018 con la quale disponeva il ritiro dell’autorizzazione commerciale n. 1 del 25.5.2011 per media struttura di vendita rilasciata alla società “IperVolturno s.r.l” e la chiusura dell’esercizio commerciale.

A fronte di tali provvedimenti la signora Fazzone, visto che la Ipervolturno si trovava improvvisamente ed incolpevolmente a svolgere “sine titulo” un’attività commerciale che era stata regolarmente autorizzata nel 2011, in un immobile edificato e ristrutturato in base a titoli edilizi giudizialmente annullati dopo oltre 30 anni dal relativo rilascio, presentava al Comune di Caiazzo istanza di condono per mutamento di destinazione d’uso commerciale dello stesso.

In data 2.8.2018 il Comune di Caiazzo rilasciava alla signora Fazzone il titolo abilitativo in sanatoria n. 48, previo pagamento dell’oblazione, per l’importo complessivo di €. 45.762,98 e degli oneri concessori, per l’importo di €. 61.474,98.

In data 6.8.2018 la IperVolturno s.r.l. presentava al SUAP di Caiazzo domanda di autorizzazione per l’esercizio di media struttura di vendita nel settore alimentare, corredata di tutte le dichiarazioni, certificati, attestazioni ed elaborati tecnici richiesti dalla legge.

Seguiva, quindi, il rilascio in favore dell’Ipervolturno s.r.l. di una nuova autorizzazione commerciale per media struttura di vendita.

Giungiamo cosi a venerdì 14 gennaio, quando la Sesta sezione il Consiglio di Stato (Sergio De Felice, Presidente; Hadrian Simonetti, Consigliere; Luigi Massimiliano Tarantino, Consigliere; Alessandro Maggio, Consigliere, Estensore; Giordano Lamberti, Consigliere) ha rigettato la sospensiva per la revoca dell’acquisizione da parte del Comune con la seguente motivazione: l’ordinanza di demolizione n. 29/2020 non risulta sospesa; la circostanza che sulla stessa penda giudizio non incide sulla sua efficacia; l’esecuzione del detto provvedimento repressivo è, pertanto, doverosa;  nel descritto contesto l’inerzia del Comune nel porre in essere i conseguenti adempimenti non è giustificata.

Dell’imprenditore scomparso ancora nessuna traccia mentre proseguono le ricerche con ogni mezzo, domenica anche con elicottero.

Anche la trasmissione  “Chi l’ha Visto?” è stata attivata e sta seguendo il caso che, salvo novità intercorrenti, sarà trattato nella puntata di mercoledì 19 gennaio.

 

 

 

 

Intanto la comunità tutta di Caiazzo si è stretta intorno alla famiglia Barbiero -aggiungiamo- evidentemente vittima di opinabili situazioni che – a quanto preannunciato – saranno portate anche all’attenzione del (prossimo) presidente della Repubblica.

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News elaborata – archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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