‘L’estate del cane bambino’: libro superlativo secondo il critico Vincenzo Restivo
Lo scrittore Vincenzo Restivo ci parla del testo “L’estate del cane bambino”, editore 66thand2nd.
Una storia terribile, quella che capita a Brondolo, un piccolo complesso di case nel Veneto più rurale.
Il piccolo Narciso sembra scomparso nel nulla e al suo posto, sempre dal nulla, compare un cane nero.
Sembra quasi, come dètta la leggenda del Morto, che quel cane sia proprio Narciso.
Da questo momento si snoda una vicenda nera che ha la consistenza del fango delle paludi, l’odore della foschia sul molo…
Pistacchio e Toffanello scrivono un libro a quattro mani, un capolavoro narrativo che strizza l’occhio agli ‘Atti Impuri’ Pasoliniani e a quell’ mmaniti di ‘Io non ho paura’ e ‘Come dio Comanda’, più introspettivo, più vicino alle esigenze del romanzo formativo.
Ho pianto lacrime amare, assieme a questi personaggi bambini che ti si incollano addosso come sanguisughe e ti toccano il cuore, e nel cuore ci restano.
Il lessico è un carosello che gioca con il dialetto veneto, ci dona prestiti che abbelliscono una narrazione già preziosa e ci rimandano a una temporalità che non è più nostra ma di cui ne possediamo tutte le eredità storiche.
Credo il libro più bello che abbia letto in questo 2021. Una degna conclusione”.