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Attualità

Intellettuali a confronto sulla vicenda oramai consolidata della kafkiana gestione italiana della pandemia del XXI secolo di Innocenzo Orlando

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Intellettuali a confronto sulla vicenda oramai consolidata della kafkiana gestione italiana della pandemia del XXI secolo

di Innocenzo Orlando

 

Sommario: Sul tavolo il principale argomento di discussione è stato il green pass e le misure che il Governo ha deciso di mettere in atto nei confronti di chi non ha la carta verde.

Cacciari: “Bisogna che ci organizziamo in modo che i dati, le informazioni, le tesi e le prospettive emergano con continuità. Non possono emergere a spot. È un discorso di sistema”.

Mariano Bizzarri: «Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo».

Ugo Mattei : “ Sostenere la necessità «di un Aventino scientifico».

Freccero   «La battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione».

 Da Massimo Cacciari a Carlo Freccero, passando per il filosofo Giorgio Agamben. A Torino, si sono riuniti i principali intellettuali che contestano le politiche del Governo di gestione della pandemia. A riunirli attorno allo stesso tavolo ci ha pensato Ugo Mattei, giurista ed ex candidato sindaco per la città di Torino. Sede dell’incontro è stata l’International University College of Turin di piazza Paleocapa. Un modo per mettere ordine in un mondo variegato e difficile da decifrare che strizza l’occhio ai manifestanti no green pass, ma che allo stesso tempo vuole avere un taglio scientifico.

 

Sul tavolo il principale argomento di discussione è stato il green pass e le misure che il Governo ha deciso di mettere in atto nei confronti di chi non ha la carta verde. “La prospettiva non è di un’emergenza che finisce, ma di trasformare il green pass in una forma di sorveglianza permanente sempre più pervasiva”, ha detto Massimo Cacciari all’inizio del suo intervento.

Il filoso e politico ha poi spiegato che a suo modo di vedere potrebbe non esserci un termina all’emergenza pandemica che però potrebbe assumere caratteri diversi: “Il virus muterà e ci sarà bisogno della terza vaccinazione, poi della quarta e della quinta. Bisognerà che ognuno di noi abbia in mano una carta o un documento che testimoni del suo stato di salute o di essersi sottoposto all’ultimo vaccino. Mi pare di capire che si passerà da una situazione di emergenza a una in cui si va via via ristrutturando un sistema di governo tecnico politico che usa, volente o no, questa situazione per neutralizzare anche preventivamente le ragioni del conflitto”. È stato poi lo stesso Cacciari a lanciare l’idea di creare una sorta di coordinamento che possa far emergere in modo chiaro le ragioni di chi contesta le misure adottate dal Governo: “Bisogna che ci organizziamo in modo che i dati, le informazioni, le tesi e le prospettive emergano con continuità. Non possono emergere a spot. È un discorso di sistema”, ha detto Cacciari.

 

Esigenza condivisa da tutti i presenti al convegno. A Torino dunque è nato il primo coordinamento degli intellettuali che si schierano contro le politiche pandemiche del Governo. I giornalisti sono stati ammessi, non senza diffidenze, e c’è stato pure qualche momento di tensione ma alla fine ha prevalso la linea del dialogo. La conferenza è iniziata alle 10 del mattino è terminata nel tardo pomeriggio, dove in intellettuali, medici e politici hanno parlato della certificazione verde. E l’ospite più atteso è stato Cacciari: «La pandemia non finirà – ha detto -. Il virus muterà e ci sarà bisogno di altre vaccinazioni, con ognuno che dovrà avere una carta per vivere liberamente. Il governo si sta riorganizzando in chiave tecnocratica per neutralizzare preventivamente dei conflitti che tra poco saranno enormi, visto che saremo in una stagione delicatissima, tra il debito e i fondi da spendere». Il fatto è che la linea moderata, quella non complottista», va in parallelo con l’altra. Mariano Bizzarri, della Sapienza, ha citato studi e ricerche tra le più accreditate al mondo. Ma poi non si trattiene: «Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo». Mattei arriva a sostenere la necessità «di un Aventino scientifico». Freccero – uno dei più importanti nomi nella storia della tv italiana – ha affermato che «la battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione». Coerentemente, alla richiesta se fosse possibile intervistare i presenti, la risposta degli organizzatori è stata «prima le altre testate». Ad esempio? «Byoblu», il portale che ha sostenuto l’esistenza del complotto del «Piano Kalergi» sull’immigrazione.

 

 

 



(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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