Gabriella e la sua rinascita: toccante novella di Bianca Sannino
Quella sera nacqui un’altra volta. La vita, nonostante la mia ancora giovane età, mi aveva più volte riservato svolte e cambiamenti, obbligandomi a ripensare a me stessa e a riprogettare. Questa volta però si era messa di buzzo buono e aveva voluto davvero mettermi alla prova.
Serena e Angela erano le sue collaboratrici, avevano deciso di guidarmi in questa nuova, allarmante, pericolosa avventura, avevano deciso che dovessi intraprendere l’arte del kintsugi*, dovevo valorizzare le crepe del mio vaso con l’oro, trasformare tutte le mie ferite in opportunità di crescita.
Che belle parole le loro, che affascinante modo di vivere la vita! Ma cosa ne sapevano delle mie ferite? Che ne sapevano del mio orgoglio ferito, del senso dell’abbandono, della precarietà dell’esistenza? Che ne sapevano delle mie malattie immaginarie e dell’impossibilità di guarirne.
Tuttavia, la loro allegria, spavalderia, sicurezza mi affascinava e decisi che le avrei seguite per un po’. Cosa avevo da perdere? Era affascinante quel mondo pieno di gente stramba, così diversa da quella a cui ero abituata io.
Nel mio ufficio tutti erano sempre pronti a mostrarsi i migliori, i più attenti, i più grintosi, sempre proni al capo di turno. Mi chiedevo spesso come facessi a sopravvivere in quell’ambiente, soprattutto come era possibile che non mi avessero ancora fatto fuori!
La spiegazione che mi ero data era che io non facevo paura, non ero ambiziosa, non ledevo nessuno e per di più ero brava nel mio lavoro per cui mi potevano usare senza nessun effetto collaterale.
Così presi a seguire quelle che erano ormai definite da me i miei “angeli custodi”.
Serena ed Angela erano molto diverse tra loro. C’era un forte legame, un’affinità che non saprei ben descrivere. Era qualcosa che si percepiva, si respirava perché spesso, se le guardavi dall’esterno, erano sempre a puntualizzare qualcosa tra di loro, a sviscerare, ad argomentare, sembrava che litigassero ogni volta, invece poi alla fine della discussione finivano con una risata e un abbraccio.
Erano due forze della natura, entrambe così volitive, così sicure di loro. Io mi sentivo così fragile, così insicura, così senza punti di riferimento, quando mi parametravo a loro, da provare un profondo senso di vergogna.
Cominciai a frequentare questi incontri con una certa regolarità, ero sempre di corsa e spesso venivo rimproverata perché arrivavo in ritardo. Era Angela a farlo, “il rispetto degli orari è rispetto per gli altri” mi diceva. Serena era più morbida, a lei le regole non andavo molto giù e spesso saltava gli incontri oppure faceva storie per l’eccessivo rigore della scuola.
*Arte delle preziose cicatrici
Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni. Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico. Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità. Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione. Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.
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