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I produttori di cultura dovranno essere i protagonisti nella progettazione e nella programmazione non solo delle iniziative culturali, ma della caratterizzazione di Caserta come città aperta, solidale e accogliente, attenta ai beni comuni, una Caserta città delle culture. Necessari tavoli di concertazione per sviluppare un dialogo tra le parti coinvolte. Questo consentirà di rendere i luoghi deputati, quali San Leucio, il Teatro Comunale, il Centro Sant’Agostino, il Museo d’arte contemporanea, le Biblioteche, non solo come luoghi del consumo culturale ma soprattutto come luoghi della produzione culturale, motori propositivi per una crescita che sia culturale ma anche sociale della città in una prospettiva democratica e progressista”.