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Caiazzo. 19 e 21 settembre: un pateracchio e una ‘dimenticanza’ che si trascina da oltre 60 anni

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Caiazzo nel mondo è nota non solo per le prelibatezze di Franco Pepe o per qualche altro concittadino emergente, ma anche per la sua storia e in particolare per le Giornate del 19-21 settembre 1860, quando, unico caso della storia, nel corso dei combattimenti per l’unità d’Italia, i garibaldini subirono una sonora sconfitta ad opera dei borbonici.

E tantissime, purtroppo, furono le vittime, in particolare fra le truppe dei Cacciatori Bolognesi, comandate dal maggiore Giovan Battista Cattabeni che, gravemente ferito, riparò nell’episcopio, ove il vescovo Luigi Riccio aveva fatto allestire un’infermeria, prima di essere trasportato all’ospedale di Capua, ove, qualche giorno dopo, in segno di apprezzamento per il suo eroismo. ricevette la visita del re Francesco II°.

Gesta che furono opportunamente ricordate, nel centenario, per volontà del sindaco Loreto Severino, che si prodigò anche per rinnovare la toponomastica cittadina, dando lustro ai personaggi emergenti, come, appunto, il Maggiore Cattabeni, cui fu dedicato un tratto della strada oggi più trafficata della città, che dalla rotatoria di Piazza Porta Vetere mena al Foro Boario e, dopo il semaforo, prosegue verso Caserta.

Il tutto documentato da lapidi e tabelle toponime, queste ultime campeggianti agli estremi del tratto in questione cioè accanto alla farmacia sottostante il palazzo Manetti – oggi Ponsillo, attraverso il quale i garibaldini erano entrati agevolmente in città – e prima del bivio che mena al Rione Garibaldi.

E, con esse tabelle stradali ufficiali, tuttora campeggiano purtroppo anche due clamorosi errori, rilevati e segnalati al Comune da storici e attenti cittadini, ma per la correzione delle quali, incredibilmente, finora, nessuno ha mosso un dito (o meglio un pennello!): su ambo le tabelle, infatti, è riportata la data iniziale del 12 anziché quella del 19 settembre.

Così come pare che, dal settembre 1960, mai più nessuna autorità civile si sia preoccupata di ricordare in modo adeguato tali storiche giornate.

Ci ha pensato in verità il professore Antonio Sgueglia, sempre attento alla vita della “sua” amata Caiazzo, che, dopo aver ripetutamente segnalato invano tali errori alle autorità comunali succedutesi nel tempo, lo scorso anno si è preoccupato di scrivere e distribuire gratuitamente alle scolaresche un opuscolo riepilogativo di tali giornate, storiche ma purtroppo ufficialmente “dimenticate” anche nel 2021, sebbene nel frattempo, ritrovatisi fra le mani gli opuscoli dei figlioli-scolari, anche tanti adulti  “che contano” avranno potuto far mente locale… e magari mea culpa.

É auspicabile quindi che, toccato nell’amor proprio, qualcuno “che può” si prodighi almeno per far correggere quei clamorosi errori che incredibilmente “campeggiano” da oltre sessant’anni!

E anche quelli sulle epigrafi apposte più recentemente intorno al monumento ai Caduti, vox populi pure segnalate invano.

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