‘Recovery Found’ come gli studenti impreparati: tutto rimandato a settembre
Il Recovery fund continua. I 750 fantamiliardi, almeno nelle “sovvenzioni” da 338 miliardi, dovevano essere finanziati in parte da nuove “risorse proprie”, tra cui la web tax sui giganti digitali e la tassa CO2 alle frontiere.
Peccato, però, che queste nuove tasse non piacciano a nessuno, e solo ora tutti si accorgono della fregatura targata Ue. E così che fanno?
Questi benedetti soldi tanto promessi e tanto utilizzati per la propaganda, soprattutto in Italia, vengono rinviati. Per ora a settembre, poi si vedrà.
Invece, in conferenza stampa il 19 luglio, la Commissione europea ha comunicato di rinviare tutto il pacchetto all’autunno.
Il pacchetto è studiato, articolato e ambizioso ma capace di sollevare forti critiche e da più parti, dalle industrie automobilistiche ad alcuni Stati, che devono affrontare gigantesche riconversioni (le gigafactory per le auto, il carbone in diversi Paesi dell’est) o politici, per i settori sociali che possono rispondere con la protesta politica ai cambiamenti in corso, come si era visto per i costi energetici-ambientali all’origine delle proteste dei gilet gialli.