Luciano Spalletti – Sono bastati pochi giorni per entrare nel cuore della Torcida Azzurra
Luciano Spalletti – Sono bastati pochi giorni per entrare nel cuore della Torcida Azzurra
Diciamolo senza esitare, Luciano Spalletti prima che arrivasse sulla “panchina” del Napoli era poco gradito alla piazza, sarà stato per via della fiction su Totti, oramai è risaputo che la Tv riesce a arrivare nella testa della gente più di ogni altra cosa, anche se ultimamente è una bella lotta tra il tubo catodico e la nuova frontiera del mondo telematico, ma il tecnico toscano non è arrivato a Napoli sotto buoni auspici, e già questo potrebbe essere un buon punto di partenza, per lui, visto che anche per quel che riguarda l’amato Maurizio Sarri, non pochi, Maradona buonanima compreso, hanno storno il naso, quando si seppe che l’allenatore che andava a sostituire il partente Rafa Benitez era il Mister nato a Napoli ma di chiarissime origini toscane, così come l’arrivo di Walter Mazzarri, insomma porta bene essere invisi alla piazza partenopea specie se toscani, sarà l’anima benevola di Bernardo Tanucci a dare una mano .
Personalmente Luciano Spalletti mi stava in tutta sincerità sulle scatole, non per la fiction, ma per una sua gestualità che poco amo, e soprattutto, adesso a bocce ferme posso confessarlo candidamente, perché mi ha sempre dato preoccupazione, ogni qualvolta ci ha affrontati, battendoci quando doveva, con il suo gioco verticale e difendendosi quando era consapevole di avere una squadra inferiore che andava affrontandoci, ricordo una sorta di autobus davanti la porta di Handanovic per strappare un punto al Maradona ( allora San Paolo) e con amarezza una vittoria della Roma con un gol di Nainggolan dopo che gli azzurri avevano dominato la gara, insomma un avversario ostico, geniale, italianissimo.
A mio sommesso avviso è l’allenatore che ogni amante del calcio e tifoso di squadra, vorrebbe avere come proprio trainer, un vero padrone del mestiere di coach, capace di invenzioni inattese e soprattutto aziendalista, che in una società familiare e con un budget limitato, come quello partenopeo è una sorta di panacea.
Certo stiamo affrontando un tema che andrebbe rivisto tra qualche mese ancora, perché non si può certo esprimere un giudizio definitivo a pochi giorni dall’inizio del campionato e in pieno ritiro precampionato, ma come si dice in questi casi : Il buon giorno comincia dal mattino …
Finora anche se è poca cosa ancora, si sono viste delle cose interessanti, che non accadevano dai tempi di Reja, e cioè va riconosciuto la bravura dell’allenatore di Certaldo, di dare fiducia, risalto e input positivo alle seconde linee, stupefacente il recupero e speriamo sia definivo, di Stanislav Lobotka, ma ancora di più va apprezzato il modo di come, in questo breve lasso di tempo, ha gestito taluni calciatori, che son parse finora come meteore, tipo Zinédine Machach, Alessandro Zanoli o Adam Ounas, calciatori che in precampionato hanno dato davvero una bella mostra di se, risultando acquisti importanti, senza alcun costo di cartellino e con questi chiari di luna è tutto grasso che cola anzichenò.
Insomma se ove mai ci fosse stato bisogno di comprendere se il Napoli avesse azzeccato l’allenatore, sono bastati pochi giorni, poche sedute di allenamento, qualche scampolo di partita amichevole, alcune indicazioni tattiche, che ha beneficiato sul cambiamento caratteriale di taluni, per comprendere che il tempo delle approssimazioni tattiche gattusiane era per fortuna acqua passata.
Si cambia registro, si verticalizza e si velocizza il gioco, qualcuno dei nostri si ritroverà spiazzato, abituato per troppo lungo tempo a giocare in orizzontale, ma Spalletti ci fa capire che il gioco del calcio è una cosa semplice, senza astruserie, per andare in porta devi essere veloce e verticalizzare, per difendere la tua porta devi essere veloce e anticipare l’avversario, punto.
Il nuovo allenatore potrebbe essere inquadrato con una nota guccianiana : “Ti parlerò di cose vecchie con il vestito nuovo”.
Nel corso della sua carriera da allenatore ha conquistato due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia. A livello individuale ha vinto una Panchina d’oro (2005) ed è stato nominato per due volte migliore allenatore AIC (2006 e 2007).
Dopo un biennio sabbatico, il 29 maggio 2021 è tornato ad allenare, come nuovo tecnico del Napoli.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.