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L’attività ha consentito di scongiurare un significativo danno per i brand e di tutelare la salute dei consumatori, concretamente messa in pericolo dal possibile utilizzo di sostanze chimiche e materiali non sicuri e privi delle certificazioni sanitarie richieste dalla legge. Solo la merce rinvenuta, qualora immessa in commercio, avrebbe fruttato circa 350.000 euro.

I due responsabili, che non sono stati in grado di giustificare la legittima provenienza della merce, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per le ipotesi di reato di ricettazione e contraffazione.

Sono tuttora in corso le indagini per ricostruire l’intera filiera del falso, partendo dalle rotte di approvvigionamento della merce e fino all’individuazione dei venditori al dettaglio, nonché per recuperare a tassazione i proventi dell’illecita attività.

L’attività è frutto della costante presenza sul territorio dei finanzieri e si inserisce nel più ampio dispositivo operativo a contrasto della contraffazione dei marchi, predisposto e coordinato dal Comando Provinciale di Caserta.