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News salienti di martedì 29 giugno selezionate da ‘Cronache Agenzia Giornalistica’

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Lega, verifiche dei pm sui soldi dei parlamentari.

Lega, verifiche dei pm sui soldi dei parlamentari

I fondi. Il tesoriere Centemero nel 2017 scrive: “I nostri eletti dovranno effettuare i bonifici sull’Iban del nuovo partito” (che avrà sede nello studio del contabile condannato).
di Marco Franchi | 29 GIUGNO 2021
Inseguire soldi e incarichi: pubblici o meno. Sul tavolo la Lega di Matteo Salvini. Chiusa la pratica della fondazione regionale Lombardia film commission (Lfc) con le condanne dei commercialisti del partito, la Procura di Milano ora punta a capire come e perché è nata la nuova Lega. Nuove verifiche, dunque. Nel mirino ci sono anche i soldi dati dai politici “padani” al partito per riempire le casse nell’anno cruciale della vita del Carroccio, quando Salvini, da nuovo segretario federale, pianifica il passaggio dalla Bad company della vecchia Lega alla Newco progettata dai suoi fedelissimi: il tesoriere Giulio Centemero e i commercialisti Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.Siamo nel 2017, e dopo che a gennaio il tesoriere Centemero con una lunga email ha illustrato modi e tempi dei nuovi “veicoli” per evitare i sequestri imminenti da parte della Procura di Genova che indaga sui 49 milioni di rimborsi pubblici spariti, il capo delle finanze leghiste (non indagato) è di nuovo alla tastiera. È il 4 giugno, a settembre i sequestri da parte del Tribunale diventeranno eseguibili. I conti sono bloccati e a marzo 2018 si andrà a votare per le Politiche. Il tempo corre. Centemero scrive a Elena Paglialonga (non indagata), che lavora presso la segreteria di Matteo Salvini. “Ciao Super Elena – scrive Centemero – per quanto riguarda il prestito dei parlamentari che (…) non è cumulato con le erogazioni liberali mensili che vengono normalmente erogate, i parlamentari dovranno effettuare un bonifico a un conto dedicato che stiamo aprendo (lunedì o martedì avremo l’Iban) con la causale finanziamento infruttifero. Aspetto news per gli appuntamenti”. L’email, considerata fondamentale dagli investigatori per disegnare la fotografia di quel decisivo anno leghista, è contenuta negli atti della Procura di Genova poi trasmessi ai colleghi di Milano che hanno indagato sul caso Lfc. L’indagine milanese ha già portato a due condanne con rito abbreviato a carico dei due contabili della Lega: Di Rubba 5 anni e Manzoni 4 anni e 4 mesi. Del resto, scrive la Guardia di finanza, “dalle email intercorse tra Manzoni, Di Rubba, Centemero e altri politici è emersa la circostanza che gli eletti della Lega erogano in momenti vicini alle elezioni dei cosiddetti prestiti infruttiferi o erogazioni liberali di 15mila o 20mila euro al partito ”. Tutto avviene nel 2017 e non a caso. Che questo sia l’anno dove molto di poco chiaro accade, lo dimostrano gli interrogatori del commercialista Michele Scillieri, che per il caso Lfc ha patteggiato 3 anni e 4 mesi. I pm di Milano gli chiedono conto degli accordi intercorsi con Manzoni per domiciliare la nuova Lega nel suo studio di via Privata delle stelline 1, a Milano. Sul tavolo ci sono due fatture, una delle quali, da 17mila euro, pagata dalla società leghista Pontidafin a Scillieri. Spiega il maggiore della Guardia di finanza, Felice Salsano, presente all’interrogatorio: “Il 5 ottobre 2017 Scillieri fattura 17mila euro a Pontidafin, cinque giorni dopo la Lega per Salvini premier sposta la sede nello studio di Scillieri”. Il commercialista però non si smuove, sfiorando, a dire dei pm, la “reticenza” e spiegando che quei 17mila euro sono il prezzo di un’auto venduta e non la ricompensa, come sospetta la Procura, per aver domiciliato nel suo studio la nuova Lega. Vengono così in aiuto le parole dei magistrati per capire quanto la domiciliazione sia un dato cruciale anche per le nuove indagini. Dice l’aggiunto Eugenio Fusco: “La storia del partito lei non la può minimizzare perché la domiciliazione presso di lei è studiata a tavolino. Loro non vogliono domiciliarla a Bergamo, ma in un posto diverso. Per una roba del genere magari non si muove Salvini, ma si muove Centemero (…). Sullo sfondo già c’era il problema dei sequestri. Il 4 settembre 2017 i giudici decidono sull’aggredibilità. C’è un warning sui soldi della Lega. Il 10 ottobre si fa l’atto del notaio, siete andati proprio come fulmini”. Scillieri conferma in parte. Spiega di non aver mai parlato con Manzoni prima del 10 ottobre, quando il contabile di Salvini, che si trova dal notaio con Centemero, lo chiama per aver l’ok alla domiciliazione. Dice Scillieri: “Manzoni mi chiese se, visto che stavano costituendo una nuova entità politica, poteva essere per me un problema domiciliarla, perché doveva essere un’entità che non doveva avere a che fare con la vecchia Lega”. Il pm Stefano Civardi aggiunge: “Le ricordo che il 10 ottobre dal notaio c’erano Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Giulio Centemero. È difficile pensare che uno smuova il gotha della politica italiana e lombarda in attesa di una risposta del dottor Scillieri”. Salsano legge poi una chat tra Manzoni e Di Rubba dell’8 agosto 2017. Scrive Di Rubba: “Scollo (Scillieri, ndr) ok per sede Lega lo vediamo venerdì pomeriggio a Clusone”. Appare chiaro che gli accordi vengono presi prima del 10 ottobre, visto che già a gennaio Centemero nella sua email illustra i “veicoli” allegando una bozza di statuto. A giugno poi annuncia l’apertura di un conto per traghettare il denaro dei politici leghisti al partito. A ottobre, subito dopo la sentenza del Tribunale di Genova che conferma il sequestro dei 49 chiesto da pm, il nuovo “veicolo” scritto mesi prima da Centemero nasce negli uffici milanesi di Scillieri.Poco prima del 2017, scrive la Gdf, la Lega paga fatture ai vari imprenditori di riferimento. Parte di quel denaro sarà bonificato da un Iban della Lega. “Conto – scrive la Finanza – che sarà destinatario di un giroconto da 54mila euro da Sparkasse ove sono stati accreditati parte dei fondi illeciti provenienti dal reato di truffa aggravata”. Altri conti mostrano movimenti di denaro per pagare i fornitori, tra cui l’imprenditore Francesco Barachetti (imputato a Milano per concorso in peculato rispetto a Lfc), che sarà pagato per circa 66mila euro da Pontidafin con denaro bonificato sul conto della società leghista da un altro conto del partito dove, scrive la Gdf, “sono stati accreditati parte dei fondi illeciti provenienti dal reato di truffa aggravata” e cioè parte dei 49 milioni di rimborsi elettorali scomparsi.

Il premio idiota internazionale per “Euro 2020”

di Antonio Padellaro | 29 GIUGNO 2021

Nell’epoca post-sessantottina, sull’onda del celebre slogan: una risata li seppellirà, ebbe grande successo in Francia il giornale satirico L’Idiot international. Mezzo secolo dopo, questa rubrichetta, in piena sintonia con la corrosiva testata ha deciso di istituire il premio “L’Idiota Internazionale”, conferendolo honoris causa all’Uefa e al suo presidente, Aleksander Ceferin. Motivazione: avere organizzato in tempi pandemici gli Europei di calcio itineranti, straordinario veicolo di contagio tra le nazioni e di fratellanza interstiziale. Promossa dai vertici del pallone per celebrare degnamente i 60 anni del torneo, la trovata potrebbe avere come effetto collaterale lo sterminio delle tifoserie, e contestualmente dei residenti a cui i fan si mescoleranno festosamente una volta rientrati in patria. Non c’è dubbio, una solenne idiozia per rendere questa edizione memorabile (e forse anche definitiva). Già si registra infatti un impressionante boom dei contagi tra i supporter della squadra finnica rientrati dalla Russia dove la variante Delta impazza. Anche la Danimarca è in allarme, dopo che una ventina di tifosi sono risultati positivi al termine della partita col Belgio. Mentre si è in attesa di notizie dallo stadio di Budapest, gremito all’inverosimile di sudati e discinti tifosi ungheresi che ieri hanno familiarizzato con gli amici cechi scambiandosi fluidi e lattine di birra (non invece con gli olandesi considerati portatori di contagiose teorie arcobaleno). Nel frattempo una vera e propria orgia di varianti potrebbe essere avvenuta ad Amsterdam dove c’erano 5 mila danesi presenti all’incontro con il Galles, a loro volta reduci dal Parken di Copenaghen. Il clou della Covid condivision è atteso a San Pietroburgo dove si giocherà il 3 luglio e, naturalmente, nella finale di Wembley fortemente voluta da quel Boris Johnson che dopo aver teorizzato che l’immunità di gregge avrebbe tenuto l’Inghilterra al sicuro, belando per poco non ci lasciava la pelle. Alla luce del successo virale dei rave party, delle spiagge ammucchiate e del prodigarsi di affermati leader politici tutti orgogliosi di avere imposto al governo la fine dell’odioso obbligo di mascherina agevolando gli affollatissimi festeggiamenti in piazza per gli Azzurri (al grido di “che ci frega del vaccino noi ci abbiamo Chiesa gol”), urge la creazione anche del premio “L’Idiota Nazionale”. Slogan: una risata ci seppellirà.

C’era una volta la Sinistra

di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi12€

Ermini e le sue incredibili affermazioni sul CSm

di Antonio Esposito | 29 GIUGNO 2021
Era difficile immaginare che un vicepresidente del Csm potesse affermare: “È la stessa Costituzione a prevedere che la scelta del v.p. sia frutto di un accordo tra magistratura e politica visto che deve essere nominato un ‘laico’, eletto dal Parlamento dalla maggioranza dei componenti togati eletti dai magistrati”. Eppure è accaduto, perché questa è stata la risposta data dal vicepresidente David Ermini al giornalista Bianconi che gli chiedeva: “lei, come i suoi predecessori è stato eletto vicepresidente dal ‘sistema delle correnti’. Spera di essere l’ultimo scelto con quel metodo?”. La risposta di Ermini – che ha dell’incredibile – non è che un maldestro tentativo di giustificare quelle, per nulla trasparenti, modalità con le quali si è giunti alla sua elezione che ha trovato la genesi in un accordo improprio, fuori del Csm (in una cena) tra persone non legittimate in quanto estranee a tale organo (due politici: Lotti e Ferri, e un capocorrente dell’Anm, Luca Palamara). Ha aggiunto il vicepresidente che la magistratura e il Csm hanno “imboccato la strada del cambiamento morale e culturale”. Affermazione a dir poco discutibile per le seguenti ragioni: a) un inizio di cambiamento non poteva prescindere dalle dimissioni del vicepresidente, una volta disvelati dal Palamara e dalle sue chat i retroscena della nomina; b) non sembra che il Csm stia percorrendo la strada indicata da Ermini ove si consideri la recente decisione del Plenum – 9 voti a favore, 8 contro – di evitare il trasferimento di ufficio di uno storico esponente di Area (ex Csm) – già inflessibile braccio destro, nel settore disciplinare, del Pg della Cassazione Salvi – che aveva sferrato un pugno al viso della moglie spedendola in stato di choc all’ospedale in autoambulanza a seguito di un litigio. Molto si è discusso in Plenum – e ciò è sconcertante – sulla “non certa intenzionalità del gesto” (!), né si ha notizia dell’avvio, da parte di Salvi, di un procedimento disciplinare; c) molti magistrati hanno contestato a Salvi, ideologo di Md, di aver adottato una “generale direttiva assolutoria” che esclude come illecito disciplinare le “autopromozioni” dei magistrati. Sono, così, rimaste escluse dagli accertamenti le condotte di magistrati che, per come risulta dalle chat, si raccomandavano a Palamara. Direttiva discutibile poiché è scorretta la condotta di un magistrato che avvicini, nel corso di una procedura concorsuale cui partecipa un componente della Commissione per sostenere la sua posizione. Il riferimento dei magistrati era, sia allo stesso Salvi per l’improprio incontro, mai smentito, avuto con l’allora membro del Csm Luca Palamara, sia anche a Giuseppe Cascini – membro del Csm, toga storica di Md (ora Area) – il cui nome compariva, in più occasioni, nelle chat di Palamara con il quale – per sua stessa ammissione – era sorto un “legame di amicizia e solidarietà”. Ne è nata una polemica tra il magistrato Felice Lima e Cascini al quale il primo si è rivolto nei seguenti termini: “Hai scritto: ‘Appena arrivato al Consiglio ho ricevuto una tessera del Coni che mi autorizzava a entrare allo stadio (un benefit che ora è stato eliminato). Ho solo chiesto a Luca (che era appena cessato come componente del Csm) se era possibile portare mio figlio con me e se aveva un riferimento al Coni per chiedere’. Non c’era alcun bisogno di disturbare Palamara per questa cosa. Ti spiego come facciamo noi, le persone ‘normali’. Certo che è possibile portare tuo figlio allo stadio. Devi solo fare una banalissima cosa: comprargli un biglietto. Prendi lo stipendio di magistrato e circa 100.000 euro l’anno in più per il ruolo di Consigliere. Dovresti farcela a comprare un biglietto per lo stadio, senza chiedere ‘favori’ e senza lasciare affamata la tua famiglia”. Naturalmente, il Cascini siede ancora tra i giudici disciplinari del Csm. Dice, infine, Ermini: “La ministra Cartabia sta facendo un grande lavoro in questo campo” (riforma del sistema di nomina dei togati); è vero proprio il contrario, perché nella bozza di riforma rimane fermo il sistema elettorale e 60 anni di esperienza hanno dimostrato che nessun sistema elettorale può impedire alle correnti di occupare il Csm in quanto ciò può essere impedito solo dal sorteggio (quantomeno, integrato). La verità è che sia la politica sia l’Anm si oppongono a tale sistema di nomina che rappresenterebbe la fine del potere delle correnti, tant’è vero che il segretario generale dell’Anm continua ad affermare: “quali che siano le scelte del decisore politico, abbiamo, comunque, evidenziato l’esigenza di approntare accorgimenti per assicurare la presenza delle diverse sensibilità associative, anche minoritarie all’interno del Csm”, ove quelle che “pudicamente” vengono indicate come “sensibilità associative”, non sono altro che le correnti, centri di potere e di malcostume che hanno distrutto la credibilità della magistratura e del Csm.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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