“Salario minimo e reddito, i…
Doveva candidarsi come sindaco di Napoli, la sua città. E invece nulla. Temeva la sfida?
No, è stata una scelta di lealtà. Ho accarezzato l’idea di candidarmi, perché amo la mia città. Ma la politica è servizio e non posso dimenticare i miei doveri come presidente della Camera e il rispetto per le istituzioni.
Cosa vede dalla sua postazione? I diritti sociali, partendo da quello al lavoro, sembrano traballare.
Non penso che i diritti stiano vacillando adesso. Su temi come la sicurezza del lavoro si discute da tempo, ma è evidente che si deve fare di più, per arrivare a una situazione degna di un paese civile.
Nel concreto?
I diritti vanno rafforzati, e in quest’ottica è fondamentale il salario minimo. È una misura che non toglie a chi fa i contratti, ma che dà più tutele ai lavoratori.
Lei parla di tutele, ma il governo non vuole prorogare il blocco dei licenziamenti.
Io sono favorevole alla proroga del blocco, ma senza strappi. Bisogna confrontarsi e tenere conto della situazione esistente.
La proroga non ci sarà. E il reddito di cittadinanza è sotto attacco, no?
Il reddito di cittadinanza non va solo difeso, ma rilanciato. Possiamo facilmente immaginare cosa sarebbe successo durante la pandemia se non ci fosse stato. È ridicolo sentire che non si trovano dipendenti a causa di questa misura. Piuttosto, i lavoratori chiedono il rispetto dei diritti e una giusta retribuzione.
Ma sulla creazione di posti di lavoro non ha funzionato come doveva.
La misura si può certamente migliorare. Ma chi va contro il reddito di cittadinanza va contro le tante persone in difficoltà.
Mario Draghi ha chiamato come consulenti per la politica economica esperti iper-liberisti. Il governo sta prendendo una rotta che porta a destra?
Non vedo questo rischio. La politica di questo esecutivo è di carattere espansivo, non possiamo basarci sui nomi. Dopodiché ci sono priorità come il Sud e i Comuni, che hanno bisogno di tecnici in grado di elaborare i progetti per utilizzare al meglio i soldi del Pnrr.
Draghi sta svuotando i partiti e in generale la politica, debolissima: giusto?
Non è lui a svuotare i partiti. La loro crisi è iniziata molto tempo fa, e il Movimento è nato anche per rispondere a questo.
Anche il M5S ormai è un partito.
Il Movimento sta facendo un percorso, e sta cambiando tante cose. Ma i nostri principi devono restare.
Vi state adeguando a tutto, per mantenere poltrone e posti di governo. O no?
Noi siamo la prima forza in Parlamento, e nel 2018 abbiamo deciso di iniziare un quinquennio al governo. Ci siamo assunti le nostre responsabilità, e prima di farlo abbiamo sempre consultato gli iscritti. Per questo abbiamo dato vita a diversi governi, tra cui uno anche con la Lega.
Ora arriverà il capo Giuseppe Conte con pieni poteri. E pare che Beppe Grillo sia in sofferenza. Conferma?
Conte sarà il leader del M5S e Beppe resta il Garante. Non mi sembrano affatto in contrapposizione. C’è una squadra che sta lavorando. E se c’è un po’ di discussione non può che fare bene.
Buona parte del Pd non vuole l’accordo con il M5S.
È normale che ci sia dibattito in una forza politica. Mi stupirei del contrario.
La strada del Movimento ormai è nel centrosinistra?
Il M5S deve essere autonomo, con i suoi principi e i suoi valori. Dopodiché questa visione di società forse è più semplice da declinare nel centrosinistra.
Di Maio ha rilanciato su Chiara Appendino: “Alla sua esperienza si deve dare continuità”. Lei come vedrebbe una sua ricandidatura a Torino?
Penso che Chiara sia stata un’ottima sindaca e di certo sarebbe bello dare continuità all’esperienza amministrativa di questi anni.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)