Napoli e Inter non si fanno male, finisce in parità come giusto che sia
Napoli e Inter non si fanno male, finisce in parità come giusto che sia
La compagine di Gattuso stava facendo il colpaccio, così come accadde con i bianconeri di Torino, cioè senza tirare mai in porta
Il Napoli ha giocato contro l’unica squadra, almeno finora in questo campionato, che, pur trasmettendo l’idea di poter andare in rete quando e come avrebbe voluto, abbia al fine deciso di giocare per il pareggio, senza pretendere oltre. La squadra di Conte a nostro parere merita il posto che occupa ed è, assieme alla squadra di Pirlo, l’unica ad avere un parco giocatori forte come quello dei partenopei, con la differenza che sono messi in campo nella maniera migliore a differenza della altre due compagini in questione.
Il risultato finale del match, a mio sommesso avviso, è buono, non era certo questa la partita decisiva per le sorti Champions degli azzurri, i punti buttati e sprecati durate la “temporada” sono stati tanti altri, Torino, Sassuolo, Spezia, Verona, Genoa e chi più ne ha più ne metta, alla fine se non si otterrà il risultato sperato, non saranno le partite difficili come questa contro i nerazzurri a aver sentenziato il fallimento della stagione, che noi tutti non auguriamo al club di De Laurentis.
Un grande, solito Diego Demme (che purtroppo è stato ammonito, e che, quindi, salterà mercoledì prossimo, ovvero l’altra gara delicata di questo scorcio finale di campionato), puntuale, preciso, bravo a tentare anche cose che non dovrebbero far parte delle sue mansioni, come il tiro in porta, sbucciato malamente, per l’occasione, o le verticalizzazioni che spettano ad altri fare; sulle righe anche un ottimo Fabian Ruiz, che da quando si è ripreso dai postumi del Covid è tornato in cattedra a costruire calcio in barba ai suoi detrattori, il Napoli perderà molto se andrà via; non ci è piaciuta la gara di Piotr Zielinsky, che purtroppo per lui e per la squadra viene meno spesso in questi appuntamenti importanti, somigliando sempre di più all’Incompiuta di Beethoven. Partita opaca di Osimhen (ma se si gioca nel modo di come si è affrontato l’Inter, avrebbero difficoltà anche Antonio Careca e Sergio Clerici a mettersi in mostra), troppo solo e troppo male accompagnato per essere messo sul banco degli imputati.
La compagine di Gattuso stava facendo il colpaccio anche stavolta, così come accadde con i bianconeri di Torino, cioè senza tirare mai in porta, con le “Zebre” il gioco riuscì grazie a un rigore causato da Chiellini per un fallo su Rrahmani, l’Inter ieri sera ha favorito il gol azzurro, grazie a una papera di Handanovic, però alla fine stavolta il pari è stato più che giusto, al di là del desiderio del tifoso napoletano che si aspettava certo ben altro.
Dobbiamo ammettere che se va riconosciuto un merito all’allenatore del Napoli, che pare sia agli sgoccioli della sua esperienza azzurra, aggiungo io per nostra fortuna, è stato quello di comunque inculcare nella testa di taluni tifosi napoletani alcune certezze, che io personalmente non riconosco, come quella che Bakayoko è un calciatore per esempio o come sta accadendo con Meret, accusato da più parti oramai di non essere un portiere all’altezza del compito, anche in occasione del gol nerazzurro, le accuse sono piovute copiose, anche se a nostro parere la palla di Hakimi era troppo forte e abbastanza tesa, facendo sì che un portiere difficilmente potesse intervenire, ma oramai è diventata prassi comune accusare il malcapitato Alex, che si è dovuto trovare a gestire una stagione balorda, non certo causata dai suoi errori ma da una cattiva gestione, al punto da farlo passare, per bocca di taluni, da potenziale portiere più forte della sua generazione ad una sorta di brocco, questo per onestà di cronaca lo dobbiamo assolutamente al tecnico del Napoli, per la sua ridicola alternanza in campo, per quel che concerne la turnazione dei portieri.
Ma la tifoseria azzurra si sta talmente abituando alla pochezza di certe situazioni e di taluni atleti che è diventata facile all’esaltazione quando uno di loro “ingarra” qualunque cosa, fosse una “spaccata” difensiva di Maksimovic, un colpo di testa a uscire di Manolas, un cross teso di Hysaj, cose così belle e inaspettate da stentare a crederci, così come è accaduto con l’Inter, in occasione di un salvataggio disperato del greco.
Penso a questi malcapitati tifosi e immagino cosa avrebbero pensato nel scorgere Krol, Ferrario, Bruscolotti o Renica, sarebbero morti per un overdose di godimento eccessivo.
Il giorno che Mario Rui “ingarrerà” una verticalizzazione o un takle difensivo, contro il suo diretto avversario, ci saranno miriadi di orgasmi a opera dei tifosi del Napoli, che genereranno in una sola notte, di certo, un’apoteosi di nascite; il fatto è, però, che il portoghese dovrebbe muoversi presto a farlo, perché per lui il tempo sta per terminare.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)