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Scrittura, ‘parlato’ e lettura sono correlate secondo un meccanismo neurofisiologico

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Nel nostro sistema nervoso, come per il linguaggio, così per la scrittura, ci sono delle aree ben precise che presiedono a questa funzione.

A proposito del linguaggio, infatti, abbiamo visto due aree: di Broca per il linguaggio articolato, situata nell’emisfero cerebrale sinistro, sul lobo frontale.

Un’altra area è quella di Wernicke adibita alla recezione del linguaggio situata nel lobo temporale, nelle immediate vicinanze delle aree uditive.

La scrittura è controllata dalla parte superiore dell’area di Broca.

Questa, infatti, controlla l’area motrice della mano e, contemporaneamente, i movimenti per scrivere.

Si ricorda l’esistenza del cosiddetto homunculus motorio del Penfied, che rappresenta sulla scissura di Rolando un uomo sottosopra in cui l’area riservata ai movimenti della mano e, quindi per scrivere, si trova vicino ad un’altra area altrettanto estesa: quella della bocca, utile per li linguaggio.

Nell’area della bocca si trovano i neuroni  motori di tutti i muscoli utili per l’apparato della fonazione.

La scrittura si sviluppa da un atto di consapevolezza: nasce, cioè, da un processo cosciente e piano piano, mediante l’evoluzione, si trasforma in una attività spontanea che può divenire qualcosa di automatico.

La scrittura  è legata al  linguaggio: infatti, il bambino che vuole scrivere una parola deve fare i conti con i suoni che compongono quella parola e con le lettere, mediante le quali può scriverla.

Se,per esempio, ad un bambino in fase di apprendimento della scrittura si  crea un impedimento ad articolare la parola, ad alta voce, avrà problemi per quanto riguarda la scrittura.

Dunque, alterazioni sullo sviluppo del linguaggio porteranno conseguenze negative sulla grafia.

Stesse alterazioni si avranno a carico degli schemi motori interni all’articolazione del linguaggio, che creeranno problemi anche a carico della lettura.

Prima di scrivere ci deve essere una ripetizione interna della parola.

Si definisce “conversione allografica” quel processo di traduzione dei suoni (fonemi) in forme grafiche (grafemi).

Dunque la grafia presuppone l’esistenza di diverse componenti psicofisiologiche:

  • a-analisi fonetica della parola:
  • b-precisione fonematica di essa;
  • c-conservazione dell’ordine dei suoni che la compongono.

Nella scrittura scattano altre “abilità” motorie.

Infatti, queste devono prevedere frequenti campi di direzione ed un’organizzazione sequenziale nel tempo:

  1. a-incisione;
  2. b-iscrizione;
  3. c-progressione.

L’incisione e l’iscrizione permettono di eseguire movimenti armonici delle dita e della mano.

La  progressione consente di progredire nella produzione di parole e frasi con movimenti di scorrimento orizzontali.

Questi impongono il coordinamento tra i movimenti del polso, avambraccio, spalla.

Altrettanto importanti sono le ”abilità visuospaziali”, fondamentali per rispettare la dimensione e proporzione delle lettere, la distanza tra lettere e parole, gli spazi tra riga e riga.

Perché tutto ciò possa avvenire c’è bisogno di un affinamento della coordinazione oculo-manuale.

I movimenti alla base della scrittura sono da considerarsi automatici: tale automatismo è in rapporto ad una memoria che si ha nei vari circuiti cerebrali.

Inizialmente il movimento non è corretto: siaffina  col formarsi di nuovi circuiti neuronali che miglioreranno la coordinazione oculo-manuale.

Va menzionata una “gerarchia di strutture” alla base  dei movimenti per scrivere:

  1. 1-stimolazioni sensoriali che sono in rapporto all’ambiente esterno;
  2. 2-corteccia prerolandica adiacente a quella Rolandica presente lateralmente agli emisferi cerebrali. Fondamentale in quanto dei movimenti grafici  ne forma il progetto;
  3. 3-corteccia motoria o di Rolando che ha la funzione di realizzare il movimento grafico.Tali strutture sono coadiuvate da altre ,quali il cervelletto ed i cosiddetti gangli della base che tendono ad eliminare gli scatti in un movimento.

Due altri elementi fondamentali per il movimento nella scrittura sono la velocità e le prevedibilità.

Di risolvere il problema se ne fa carico l’evoluzione, che è in grado di selezionare delle fondamentali sequenze motorie abbandonando le altre poco significative.

É il caso di ricordare un concetto che gli Psicomotricisti ribadiscono con forza e cioè l’esistenza del circuito movimenti-attivtà mentali (intelligenza, volontà, memoria eccetera).

Questo è lo schema del circuito:

Movimento>>>sviluppo delle fibre nervose(mielinizzazione)>>>nuovi circuiti neuronali>>>>attività mentali>>>>movimenti sempre più intelligenti e il circuito riprende.

Dunque, anche alla base del gesto grafico è importante questo circuito a cui abbiamo accennato, oltre, naturalmente, per tutti i movimenti in generale.

Si può ben comprendere l’importanza dell’attività motoria in un bambino e dello sport (Coordinazione motoria generale).

(di Bartolomeo Valentino (nella foto qui accanto), già Professore di Anatomia Umana II Università di Napoli-Morfopsicologo-Cultore dei Linguaggi Extraverbali – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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