Oliviero dichiara di essere “a disposizione dei magistrati”. Il Gip di fatto lo ha quasi prosciolto: le intercettazioni nel suo caso, scrive, “sono inutilizzabili” (per quel reato non sono ammesse). E che il pranzo sia stato il prezzo dell’interessamento “non è dimostrato ne dimostrabile… del resto, si suppone che Oliviero abbia possibilità economiche tali da non doversi “vendere” per un pranzo, per quanto caro”. Dunque siamo ‘solo’ nell’ambito di quella “logica clientelare che ha distorto il sistema di affidamento degli incarichi”… per ottenere credito presso il proprio elettorato”.

La tecnica di Carizzone era quella di spacchettare gli appalti per ridurli sotto ai 40mila euro oltre i quali la gara è obbligatoria. In modo di affidarli ad imprese disposte a pagare tangenti. Tra gli appalti inquinati figura anche quello dei lavori nella villa confiscata a Walter Schiavone, fratello del boss Francesco “Sandokan” Schiavone, edificata in maniera che somigliasse a quella del film Scarface con Al Pacino. Ora ospita un centro diurno di salute mentale dell’Asl.