ALTRI PARTICOLARI SUL DELITTO DEL GIOVANE UCCISO A FORMIA
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Aggiornamenti della nostra redazione segue articolo del Corriere della Sera
Gli indagati sono 4: C.B. (Camillo, figlio di un operatore ecologico separato dalla moglie) avrebbe ucciso materialmente il suo coetaneo. Entrambi i ragazzi erano calciatori. Camillo frequentava l’alberghiero di Formia e viveva nel convitto, lì si cimentava anche come calciatore. Un altro ragazzo coinvolto è figlio di un commerciante di Casapulla (ma ha la posizione meno grave…cognome V.T) mentre un altro minore è figlio di un professionista pare sia un dentista e di un magistrato onorario che è vice procuratore onorario a Santa Maria Capua Vetere ( avvocatessa)-
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Delitto di Formia: Romeo, ucciso in una lite per strada. «Soccorsi in ritardo, poteva salvarsi»
Lo zio del 17enne accoltellato: studiava al Nautico e tifava Juve. Preso l’aggressore, ha 16 anni. Ferito anche il cugino della vittima. Una tragedia nata da una zuffa fra gruppi di amici
La lite
La lite prima dell’accoltellamento, nella quale è rimasto coinvolto anche Osvaldo V., 16 anni, cugino della vittima, colpito a una coscia e ora fuori pericolo, potrebbe essere scoppiata per la «proprietà» di quello spiazzo, che la comitiva rivale a quella di Romeo avrebbe rivendicato. Per l’avvocato della famiglia Bondanese, Civita Di Russo, «non è stata una rissa, ma un’aggressione diretta contro Romeo e Osvaldo, che nemmeno conoscevano chi li ha presi di mira: forse proprio Romeo, che aveva un carattere molto deciso, a volte fumantino, avrebbe scambiato chi lo ha poi colpito per un’altra persona, lo avrebbe chiamato con un altro nome, e da lì è partita l’aggressione. Non c’è alcun giro di droga o regolamento di conti». Formia è sotto choc, la panchina dove il 17enne si è accasciato è coperta di fiori. Amici e compagni presidiano lo spiazzo lungo la movida.
Le reazioni
«Pensavamo che i nostri figli fossero al sicuro. Così non è, c’è gente che viene da fuori con il coltello in tasca», accusa ancora lo zio della vittima. A Casapulla c’è un’altra famiglia distrutta, quella dell’omicida. «Siamo una comunità tranquilla — assicura il sindaco Renzo Lillo —, qui non si sono mai verificati simili episodi. I genitori di C. sono attoniti». Il figlio studia e vive nel convitto dell’alberghiero «Angelo Celletti», a Formia. Da lì martedì è uscito in scooter per andare in centro. «Fra i ragazzi c’è stata una banale lite, tutto lascia presupporre che non volesse uccidere: ha sferrato i fendenti verso il basso. Ciò non attenua la gravità di quanto ha fatto», afferma il questore di Latina Mario Spina. Ma Armando Monteiro, il papà di Willy, pestato a morte a settembre a Colleferro, ammette: «Io ho rivissuto un incubo».
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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