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Carabinieri ‘costretti’ ad operare con motovedette abusive perché sprovviste dei requisiti?

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Le Motovedette dei Carabinieri operanti in tutta Italia non potrebbero navigare: 

è quanto si evince da un comunicato dell’UNAC, di seguito riportato pressoché testualmente:

MOTOVEDETTE DEI CARABINIERI “ABUSIVE” IN TUTTA ITALIA, PRIVE DEI REQUISITI PER LA NAVIGAZIONE – SCOPERTO GIRO DI PRESUNTE TANGENTI NELL’ACQUISTO DI NUOVE MOTOVEDETTE.

Le Motovedette dei Carabinieri operanti in tutta Italia, sono “ILLEGALI” e non potrebbero navigare.

Sono prive tra gli altri della Relazione Tecnica di Valutazione Dei Rischi sulla base del D. Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81, che non è mai stato emesso dal Ufficio del Servizio Navale di Roma né proposto dagli Uffici dell’Arma, a discapito della “sicurezza” in Mare di tutti i carabinieri imbarcati e non.

La componente d’altura del Servizio Navale dell’Arma dei Carabinieri dovrebbe per le normative indicate dal Decreto MADIA essere impiegata per missioni di ordine e sicurezza pubblica su disposizione della Prefettura e per la tutela del patrimonio archeologico, ambientale, agroalimentare oltre che per missioni di trasporto di persone e materiali. Le aree operative sulle quali insiste la competenza navale dell’Arma sono sempre più caratterizzate da necessità e vincoli di protezione ambientale e di tutela dell’ecosistema alle quali anche i mezzi navali debbono potersi adeguare. In tale ambito si intende acquisire delle imbarcazioni che possano essere condotte da un equipaggio di 5/6 militari, capace di recuperare e trasportare naufraghi e di sostenere operazioni di pattugliamento anche prolungate delle coste, lagune e aree marine protette”.. Il tutto avviene nell’Arma sono in “apparenza” in quanto si fanno solo uscite in mare per consumare carburante senza nessun controllo alla moltitudine delle attività illecite, tra cui mezzi navali attraccati nei porti appartenenti ad organizzazioni malavitose.

In relazione all’esigenza di poter operare in aree marine particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale e di tutela dell’ecosistema, le unità dovranno essere predisposte per operare in modalità “Emissioni Zero” (ovvero senza emettere acqua e gas di scarico dai Motori Termici Principali e dal Diesel Generatore), garantendo comunque velocità ed autonomia adeguate nel rispetto della vigente normativa MARPOL.

Successivamente ogni qualvolta sia scritto per semplicità R.I.Na. si voglia leggere “R.I.Na. o altro ente di classifica internazionalmente riconosciuto” e quando verrà scritto R.I.Na. FPV si voglia leggere “R.I.Na. FPV (Fast Patrol Vessel) o altro regolamento similare prodotto da un ente di classifica internazionalmente riconosciuto”.

I predetti requisiti dovranno coniugarsi con la necessità di garantire all’equipaggio imbarcato un “ambiente di lavoro” rispondente alle vigenti normative in tema di prevenzione antinfortunistica e il più possibilmente confortevole.

La motovedetta in oggetto dovrà essere classificata R.I.Na. secondo i requisiti prescritti dal regolamento R.I.Na. FPV (Fast Patrol Vessel) o similare e dovrà essere costruita sotto sorveglianza del R.I.Na.

Le Unità dovranno essere, inoltre, conformi alle seguenti notazioni/classificazioni:

 International Code of Safety for High Speed Craft (2000 HSC Code) o equivalente;

 Convenzione MARPOL 73-78:

 R.I.Na. Green Star o equivalente (per le motovedette con propulsione ibrida)

La motovedetta dovrà essere caratterizzata da una buona versatilità e dalla capacità di operare in acque costiere così come in mare aperto, dovrà essere robusta, manovriera, veloce e capace di poter operare in modalità “emissioni zero”

L’unità dovrà essere destinata prevalentemente all’impiego operativo con un raggio di almeno 150 miglia dalle linee di base (autonomia minima alla velocità di pattugliamento di 300 miglia nautiche), garantendo, all’occorrenza, spunti di velocità sensibilmente superiori e capacità di intervento anche con condizioni meteomarine corrispondenti a “Sea State 4 (quattro)” o scala Douglas 4.

L’unità dovrà assolvere i compiti richiesti dal Servizio Navale dell’Arma dei Carabinieri ed in particolare, in ordine di importanza:

 trasportare ed alloggiare i 6 membri dell’equipaggio, più 12 operatori/ospiti, sia in cabina timoneria che nell’alloggio e quadrato equipaggio ed il maggior numero possibile di naufraghi nel ponte inferiore;

 garantire il pattugliamento delle aree richieste, sottocosta ed altomare, con possibilità di operare ad “emissioni zero”, in aree marine protette e/o aree turistiche .

L’imbarcazione dovrà garantire in ogni contesto operativo elevate doti velocistiche con assoluta sicurezza per il personale e per l’imbarcazione stessa.

La motovedetta, in propulsione diesel, dovrà essere capace di eseguire agevolmente rapide manovre in spazi ristretti, repentini cambi di velocità e facili arresti d’emergenza anche nelle condizioni meteo-marine corrispondenti a “Sea State 4” o “mare 4” sulla scala Douglas.

La coibentazione risponderà a criteri di isolamento acustico (finalizzato al contenimento del rumore nell’ambiente circostante), termico e tagliafuoco.

In particolare lo spessore ed il tipo di coibente antifiamma dovrà essere privo di amianto e in accordo ai regolamenti R.I.Na. FPV.

La coibentazione del locale Sala Macchine dovrà essere certificata “A0”.

Dovrà essere fornita una cassa di raccolta per le acque nere, in accordo con la vigente normativa MARPOL e secondo le prescrizioni del R.I.Na..

Tale cassa dovrà essere dotata di portello di ispezione ed equipaggiata con tutti gli attacchi necessari al corretto funzionamento oltre che di una sonda di livello. La cassa integrerà inoltre il sistema di esaurimento tramite una e/pompa 24Vcc (automatico/manuale) e l’attacco per l’esaurimento da terra attraverso apposito sistema di aspirazione esterno con attacco sul ponte di coperta.

Sarà presente, in idoneo spazio in Sala Macchine o locale Ausiliari, una cassa di almeno 200 litri per il conferimento delle morchie e dei residui oleosi di sentina secondo la normativa MARPOL e le prescrizioni R.I.Na.. Le pompe di aspirazione delle sentine, dove ci possa essere la possibilità di presenza di residui oleosi, dovranno poter scaricare in questa cassa con pompa elettrica e manuale, che a sua volta potrà scaricare fuoribordo solo da un apposito attacco esterno presente sul ponte di coperta.

L’impianto di propulsione dovrà essere strutturato su due motori diesel “veloci” quattro tempi per la propulsione in modalità “zero emissioni”.

Per l’attività di fornitura ed equipaggiamento dei motori dovrà essere applicato quanto disciplinato in materia dalle seguenti normative:

 R.I.Na. (FPV) e relative norme tecniche in esso richiamate;

 IMO – “International Maritime Organization’s Regulation – Annex VI to the Marpol

Convention Regulations” – (prescrizioni vigenti);

 ISO 3046/1 “Reciprocating internal combustion engines”.

 D.lgs. nr.81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche ed integrazioni.

 ISO 9001:2008.

 R.I.Na. Rules for the Classification of Fast Patrol Vessel, edition 2007

 IMO MARPOL 73-78.

 ITTC – Recommended Procedures and Guidelines – Section 7.5-04 “Full Scale Measurements”.

 Norma IEC 60092 TEC 507 “Electrical Installation in Ships – Small Vessels”.

 Norma ISO 9001:2015 “Quality Management System”.

 Rina Green Star/Plus Rules (per Unità con propulsione ibrida).
In “barba” a tutte queste prescrizioni inesistenti nelle Motovedette dell’Arma dei Carabinieri, il Comando generale dell’Arma si è adoperato in una Gara D’Appalto, per la fornitura di Nuove Motovedette, aggiudicata dalla FERRETTI che subito dopo l’aggiudicazione, ha stipulato un contratto di migliaia di Euro tramite l’Ufficio preposto all’interno del Comando generale dell’Arma, in cui ha “versato” ingenti danari alla “Fondazione” dei generali, in chiaro conflitto di interessi, per quella che il Sindacato ritiene sia una vera e propria “tangente” sulla quale indagano le Procure di Bari, Roma, Taranto, Isernia e Palermo.

Nel frattempo i nostri carabinieri imbarcati, impegnati anche per l’immigrazione clandestina, continuano ad ammalarsi senza alcuna copertura di rischi professionali.

Un vergogna nazionale: il tutto per un giro d’Affari e di “Tangenti” del Comando generale dell’Arma, dove “lucrano” sulla memoria perfino di “Salvo D’Acquisto”.

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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