Governo. Renzi e la crisi di governo: particolarmente critico il leader di ‘Azione’ Calenda
Dopo una mattina di tentativi di ricucire e spiragli riaperti a stento (e poi smentiti) con Italia viva, Giuseppe Conte è salito al Quirinale per “un incontro interlocutorio” con Sergio Mattarella.
Confermando di fatto il suo “sgomento”, trapelato sui quotidiani nelle scorse ore, per una crisi arrivata in piena emergenza sanitaria.
Il premier ha anche lanciato un invito: “Troviamoci intorno a un tavolo se c’è volontà“, ha detto, spiegando di stare “lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo. Se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”.
E dunque l’inquilino di Palazzo Chigi spera di andare avanti con questa maggioranza, visto che sembra aver chiuso all’appoggio dei responsabili in caso di dimissioni delle ministre d’Italia Viva: “Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo, non si può prendere un voto qua e là”.
Proprio poche ore fa, però, Renzi ha ritirato i propri ministri, lasciando tutti sgomenti.
“Se apri una crisi spiegando per mezz’ora che il Presidente del Consiglio è completamente inadeguato e poi dici ‘non abbiamo pregiudiziali su Conte’ o sei molto confuso o sei molto squinternato.
E in questo momento entrambe le cose sono inaccettabili. Altrettanto inaccettabili le scene orchestrate da Casalino per Conte in piazza, che dimostrano l’inadeguatezza di un personaggio che Renzi e Zingaretti hanno accettato come PDC contro ogni logica.
Lo spettacolo di questa crisi -ha concluso Carlo Calenda- è indecoroso”.
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