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Covid-19: le prospettive da metà gennaio anche per la ‘colorazione’ delle Regioni

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Manca poco, il 15 gennaio scadono gli effetti del decreto legge n. 158, 2 dicembre e del 3 dicembre, invece il 7 gennaio cessano le restrizioni del Natale 2020 che hanno portato l’Italia zona rossa e arancione.

Cosa accadrà dopo? A quali attività sarà concessa l’apertura? In quali aree si  troveranno le regioni Italiane?

Intanto durante la conferenza stampa di fine anno  Giuseppe Conte annuncia la riapertura delle scuole al 50% e la proroga dello stato d’emergenza, anch’esso in scadenza il 15 gennaio.

In primo luogo bisogna ricordare che l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero ha segnalato che nove regioni siano a rischio moderato o alto nell’emergenza coronavirus.

In particolare, cinque regioni (Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto) sono classificate a rischio alto; 12 a rischio moderato, di cui quattro (Emilia-Romagna, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta) sono a elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. In totale quindi le regioni a rischio sono nove, ovvero Liguria, Marche, Puglia, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta.

Il sistema resterà: l’ha detto pochi giorni fa il ministro della Salute Roberto Speranza, e l’ha confermato anche il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo in un’intervista a Radio Capital:  “Inutile parlare di terza ondata, siamo ancora nel pieno della seconda. Fra una settimana le condizioni non saranno molto diverse da quelle di oggi: la curva dei contagi è ancora molto alta, i numeri sono ancora decisamente preoccupanti. Dobbiamo sperare che questi divieti durante le feste incidano in positivo sull’andamento della curva. Ma in questo momento non ho grandi speranze che dallo stato attuale si arrivi al 7 gennaio a una situazione come quella di giugno e luglio di quest’anno. È probabile che dopo il 7 gennaio ci sarà ancora un’Italia a colori”.

A gennaio un nuovo decreto legge e un nuovo Dpcm

Ciò nonostante il governo programma la riapertura di alcune attività a gennaio, insieme al decreto legge e al Dpcm che sostituiranno quelli in vigore fino al 15. Per quanto riguarda le scuole c’è già una data, quella del 7 gennaio, per la ripresa della frequenza in presenza al 50%. E proprio ieri nella riunione del Cts gli esperti del ministero della Salute hanno acquisito il documento dell’European center for disease prevention and control, l’agenzia che monitora i virus, secondo il quale la scuola non costituisce una fonte di focolai da Covid e i rischi sono minori delle conseguenze di una prolungata chiusura.

Poi ci sono le attività produttive. Per i bar e i ristoranti rimarrà in vigore il sistema delle zone gialla, arancione e rossa e quindi gli esercizi potranno aprire fino alle 18 se si trovano nelle aree con minori restrizioni oppure potranno solo fare servizio d’asporto e consegna a domicilio negli altri casi. Per quanto riguarda sport e stadi, ieri il ministro Spadafora ad Agorà ha regalato una speranza: “Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio”. Per gli stadi invece bisognerà aspettare ancora qualche mese.

Ma anche qui prima sarà necessario valutare i numeri dell’emergenza. Che continuano a non mostrare la caduta dei contagi che era stata vista nella primavera scorsa. E che però all’epoca aveva generato una sensazione di “Liberi tutti” che abbiamo pagato con la seconda ondata di ottobre. Intanto l’Italia passa domani da zona arancione a zona rossa, e resta in rosso fino al 3 gennaio. Nei giorni da zona rossa restano chiusi i centri estetici, i bar e i ristoranti, mentre sono aperti supermercati, negozi di alimentari e di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri. È possibile uscire di casa solo per “comprovati motivi di lavoro, salute o necessità”, sempre portando con sé l’autocertificazione da mostrare in caso di controlli delle forze dell’ordine. Il cosiddetto ‘decreto Natale’, approvato dal governo il 18 dicembre, prevede da domani all’Epifania un solo giorno arancione, con qualche concessione in più ai cittadini, il 4 gennaio. Il 5 e 6 gennaio il paese vira di nuovo in rosso, poi il 7 gennaio si torna alla situazione delle fasce precedente il decreto.

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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