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Attualità

SGB: Proclamazione di sciopero per il giorno 24 ottobre

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Questa Organizzazione Sindacale Sindacato Generale di Base,

premesso che in data 01 OTTOBRE 2020, con missiva pec, comunicava la proclamazione dello Stato di Agitazione dei Lavoratori delle Pulizie nostri tutelati ed iscritti di tutta Asl di Caserta Lotto1 e Lotto2, Presidi ed Ospedali, che a tutt’oggi prestano servizio presso la R.T.I. CM Service e la G.S.I.;

considerato che nulla è accaduto a seguito di essa, né in sede di raffreddamento dell’aperta vertenza né da parte delle controparti aziendali pubbliche né da parte dell’ Azienda privata affidatarie di appalti, anzi aggravandosi le situazioni di rischio e di super-sfruttamento cui sono sottoposti i lavoratori tutti, divenute intollerabili in questa fase di recrudescenza della pandemia COVID;
tenuto conto della richiesta di chiarimenti ed aggiornamenti avanzata dall’Autorità prefettizia alle controparti, i cui esiti non sono noti a questa O.S., che per tale motivo qui di seguito espone in dettaglio le vicende riguardanti il decorso dell’appalto in questione:

1. la gestione dell’appalto precedente quello attualmente in proroga era stata interrotta per infiltrazioni mafiose, con diversi arresti a partire dal titolare dell’Azienda, poi regolarmente condannato ed interdetto;

2. l’intero assetto delle due Società in ATI (la GSI, ma anche la CM Service di Ivrea) ha confermato come quadri nel nuovo appalto loro assegnato gli stessi dirigenti (di area, di settore e di reparto) già in carica nel vecchio appalto, essendo stati implementati solo alcuni lavoratori in ipotesi coinvolti nelle due gravi aggressioni ai danni di dirigenti della CM Service, come già riferito da diversi lavoratori alla Autorità giudiziaria;

3. appare del tutto anomalo che una Società operante in tutto il territorio nazionale, in appalti di grande rilievo, sia stata costretta ad operare senza nessun funzionario proprio storicamente, atto a garantire trasparenza e correttezza sul territorio del casertano, territorio martoriato dalla mafia;

4. gli atteggiamenti minacciosi ed intimidatori si sono successivamente trasferiti sui lavoratori, costretti ad accettare le condizioni imposte dai quadri delle Aziende e sostenute attivamente, previa minacce dirette di licenziamento, addirittura recate con visite domiciliari;

5. tali intimidazioni portarono all’incredibile, sostanziale dimezzamento delle ore di lavoro e quindi dei salari, con condizioni di lavoro fuori da ogni regola;

6. chi all’epoca osò ribellarsi fu sottoposto a rappresaglie immediate e personali, quali il confinamento in siti di lavoro lontani centinaia di chilometri, il demansionamento, l’isolamento dagli altri lavoratori;

7. parallelamente si attivava in processo premiale verso le organizzazioni sindacali complici, che realizzò l’assunzione di nuovo personale (amici e parenti dei sindacalisti), in costanza di sciopero in atto e successivamente in costanza di contratti di solidarietà, violando così non solo le norme del diritto del lavoro;

8. tale circostanza è stata resa evidente con la anomala procedura di evidenza pubblica della ASL Caserta, che ha elencato i lavoratori in essere nel relativo cantiere delle pulizie e sanificazioni durante e non successivamente all’ espletamento della gara, inserendo anche i lavoratori illegittimamente assunti e tutt’ora in regime di tempo determinato, forse allo scopo di legittimare la loro stabilizzazione con una sorta di sanatoria;

9. pare che tale inedita procedura sia stata pure contestata dalla stessa CM Service alla ASL Caserta, che ha ricordato che la trasmissione dell’elenco dei lavoratori in via di passaggio di cantiere deve avvenire direttamente tra la vecchia azienda e la nuova, sotto la loro responsabilità e con evidenza limitata alle parti datoriali e sindacali, alla stazione appaltante rimanendo l’onere del verifica a posteriore di eventuali anomalie;

10. si instaurava, quindi, allo scadere del contratto di solidarietà, un sospetto meccanismo di messe in malattia, lamentato da alcuni lavoratori, che arrivarono a denunciarne gli aspetti deteriori alla opinione pubblica, tramite manifesti affissi nella città di Caserta ed in provincia, non ché filmati e dichiarazioni sui social media, che tra l’altro denunciavano le assunzioni clientelari a vantaggio dei dirigenti sindacali complici;

11.a tali dinamiche di denuncia democratica si reagiva avviando la procedura di licenziamento per un lavoratore, che intanto si era rivolto a questa O.S. per essere tutelato;

12. l’Azienda dovette bloccare la procedura di licenziamento, impugnata da questa O.S. per palesi illegittimità, e da allora diverse decine di lavoratori delle due Aziende si iscrissero al S.G.B., con lo scopo di opporsi e disdettare i patti truffaldini precedentemente sottoscritti e/o imposti dai sindacati collusi;

13. immediatamente dopo iniziarono di nuovo le minacce di licenziamento e le pressioni di tutti i tipi, opportunamente veicolate dagli zelanti sindacalisti, cui i lavoratori reagirono esprimendo la volontà di denunciare i fatti alla magistratura, cosa che si realizzò appunto con l’esposto depositato dai dirigenti di questa O.S. e agli atti della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere;

14. minacce di ben altro tenore, riguardando la sua stessa vita, vennero inoltre rivolte contro un dirigente provinciale e nazionale di questa O.S., cosottoscrittore del sopra citato esposto, minacce tese a farlo ritirare dalla iscrizione e dall’assistenza a quei lavoratori;

15. entrambi gli episodi furono denunciati tempestivamente presso il Comando dei Carabinieri di Caserta e furono accompagnati da una raccolta di firme di solidarietà, che raggiunse le 7500 unità;

16. la presentazione dell’esposto fu preceduta e seguita da episodi di intolleranza da parte dei sindacalisti collusi, che in particolare in un incontro nella loro sede di Napoli, teso a chiarire ed eventualmente appianare gli aspetti della vicenda, sfociarono in aperte minacce contro i sindacalisti del S.G.B., del che si fornì dettagliata descrizione sempre ai Carabinieri di Caserta;

17. la situazione si è ulteriormente aggravata con lo scoppio dell’emergenza COVID-19, allorchè fu dedicata una particolarissima attenzione in negativo verso i lavoratori iscritti a questa O.S.;

18. tutto ciò si manifestò con la mancata fornitura, per settimane e settimane, degli obbligatori dispositivi di protezione individuale, che si aggiungeva alla carente fornitura di tute e strumenti di lavoro;

19. tali circostanze erano quasi interamente da addebitare ai dirigenti locali delle Aziende, dimostrando più volte quelli nazionali di aver spedito il materiale, poi sottratto o distribuito in modo discriminatorio nei vari siti dell’appalto ASL Caserta;

20. venivano posti in essere, inoltre, comportamenti e direttive sulle turnazioni e sulle assegnazioni ai reparti che esponevano ai più gravi rischi proprio i lavoratori iscritti a questa O.S., del che sono state sporte dettagliate, tempestive ed opportune denunce ai Carabinieri di Caserta, Aversa e pure Casalnuovo (vista la residenza di una lavoratrice in regime di quarantena COVID-19);

21. particolarmente grave è apparsa la decisione dei dirigenti locali di assumere, in via eccezionale e a tempo determinato, loro parenti ed amici per far fronte alle operazioni di sanificazione dei reparti da coprire in regime orario di H24;

22. invece di tali lavoratori, del tutto inesperti nel settore ed aggiornati con corsi frettolosi e raffazzonati, si sarebbero potuti far seguire tali corsi ai lavoratori già esperti e conoscitori degli ambienti, soltanto facendo integrare il loro orario ridotto, riportandolo a quello previsto del vigente CCNL ed imposto dalle normative di sicurezza e salubrità da applicare negli ambienti ospedalieri;

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