Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta
Attualità

Federico II,Dipartimento studi umanistici/ Intervista allo studente Diego Moccia sul ruolo e il futuro della didattica online e in presenza

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!

Napoli– A seguito della lettera di protesta (sul proseguimento della didattica a distanza) degli studenti del corso di laurea in filosofia dell’Università  di Napoli “Federico II”, abbiamo intervistato Diego Moccia, studente iscritto al 3 anno del corso di laurea in filosofia

 

1)A quale facoltà e corso di laurea dell’Università Federico II è iscritto?

Sono iscritto, dal 2018, al corso di laurea triennale in filosofia presso il dipartimento di
studi umanistici dell’ateneo Federiciano.

2) Quali sono state le difficoltà incontrate durante la didattica a distanza? Ritiene che la DAD possa rappresentare il futuro?

Nel primo approccio alle lezioni attraverso le nuove piattaforme telematiche, la maggiore difficoltà da parte mia, è stata riscontrata nella mancanza di comunicazione e di contatto diretto con i docenti, per non parlare delle molte ore che quotidianamente abbiamo passato davanti ai nostri dispositivi per seguire le varie lezioni ogni giorno, un’altra ingente mancanza poi, è costituita dalla lontananza dalla vita universitaria, con i suoi annessi.
Io penso che in ambito universitario il rapporto studente – docente sia di capitale importanza, anche perchè nella partecipazione alle lezioni frontali, la sola semplicità di uno sguardo o l’interazione che si crea attraverso un intervento, può diventare un dettaglio prezioso che spesso si trasforma in un vero e proprio monito per lo studente stesso nell’approccio alla disciplina. Per queso motivo, ritengo che la DAD in alcun modo possa sostituire a lungo termine l’importanza della lezione frontale, soprattutto in ambito universitario, dove, come già detto, l’interazione è il fondamento della formazione.
Una recente nota interna dell’ateneo dichiara che […] “La didattica verrà erogata contemporaneamente e per tutti i nostri corsi di Studio sia in presenza sia a distanza, delineando una didattica mista che possa essere fruita nelle aule universitarie ma al contempo anche a distanza” e aggiunge l’importanza della “comunicazione diretta studenti-docenti, al rapporto fra i pari, ovvero a tutto quello che contribuisce a fornire le competenze indispensabili per relazionarsi con una società in continua e rapida evoluzione”.
Facendo riferimento alla citazione di cui sopra, sono fermamente convinto che le due modalità di erogazione della didattica possano funzionare soltanto una in virtù dell’altra, ma non separatamente, in quanto tramite la DAD sarebbe possibile approfondire argomenti che ,per svariati motivi, non sono stati trattati durante la lezione frontale o che lo studente non ha avuto modo di seguire (creando così una sorta di archivio delle lezioni da cui attingere), ma non ritengo che da sola questa possa essere sufficiente a garantire lo stesso livello di apprendimento che si ottiene nella tradizionale didattica frontale.

3) Lei ha segnalato alla nostra redazione una lettera nella quale, un gruppo di suoi colleghi, ha messo  in discussione la decisione del Direttore del Dipartimento scienze umanistiche sul proseguimento dell’attività didattica a distanza. Vuole riassumerci i motivi di tale opposizione?

Premetto che io personalmente non ho partecipato alla stesura della suddetta lettera, di cui tanto si è parlato, né conosco i nomi degli autori che hanno scelto di rappresentare un pensiero comune tra la maggior parte degli studenti della facoltà di Filosofia. Ho preso visione della lettera in modo del tutto casuale tramite un social network, e sebbene non sia mai stato un rivoluzionario, ammesso che in tale lettera vi siano spunti rivoluzionari, sento di condividere l’asprezza che gli autori stessi hanno manifestato nei confronti delle decisioni prese dalla nostra direzione. I motivi principali che hanno mosso la penna degli autori della suddetta lettera non li conosco, ma sostanzialmente questo gruppo di studenti ha contestato la decisone del direttore su diversi piani, da quello telematico, sottolineando le svariate difficoltà e mancanze dovute dalle lezioni online; a quello “economico-istituzionale” evidenziando le ingenti spese costituite da tasse e materiale didattico; fino ad arrivare a un piano sociale. È stato sottolineato il fatto che moltissime attività sociali, culturali e mondane, abbiano ripreso a pieno ritmo le proprie attività, mentre noi, come università, siamo ancora confinati al di fuori delle nostre sedi, dovendo stare lontani dalla vita universitaria attiva che, per molti, costituisce l’essenza della vita di uno studente. Naturalmente, mi sono limitato a una breve sintesi, spero tuttavia, per il rispetto degli autori, di non aver commesso nessuna imprecisione.
Ciò detto, questa sottolineatura di motivazioni, penso vada, nel prossimo futuro, attenuandosi, vista la recente nota dal rettorato cui ho fatto cenno precedentemente. Anche se la vita universitaria non sarà del tutto uguale a prima, quantomeno si potrà ritornare a respirare, seppur con affluenze minori, l’aria magica dei nostri storici palazzi.

4) Come pensa che l’Università e nello specifico il Dipartimento degli studi umanistici, debba affrontare la sfida del post emergenza Covid?

Dal momento che i provvedimenti ministeriali per l’emergenza Covid, con tutte le sue fasi ed evoluzioni, si rivolgono non tanto ai singoli dipartimenti, quanto agli atenei tutti, non possiamo fare altro che appellarci alla professionalità del Ministro Manfredi, già rettore del nostro ateneo Federiciano, personalità di spicco per il quale da sempre nutro grande stima e ammirazione.
Questi sono tempi difficili, in cui ognuno deve fare la sua parte, dal ministro allo studente, tutti devono contribuire, armati di buon senso e collaborazione, all’osservanza delle regole per il contenimento dell’emergenza Covid. Dobbiamo capire che stiamo letteralmente scrivendo le pagine di quello che sarà un periodo storico significativo per l’Italia e per il mondo. Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile, tuttavia, il pericolo è reale, e per questo motivo, l’Università, che rappresenta un enorme polo di incontri, deve guardare al futuro con rinnovato ottimismo, ma facendo tesoro del periodo buio che abbiamo attraversato e che solo ora si prospetta, non come un prossimo tramonto, ma come l’alba di una nuova era, dove ci si aspetta di trovare uomini miglioriNon possiamo lasciare che che il presente rovini il nostro futuro, non possiamo e non dobbiamo.

L’articolo Federico II,Dipartimento studi umanistici/ Intervista allo studente Diego Moccia sul ruolo e il futuro della didattica online e in presenza proviene da BelvedereNews.


(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!

Teleradio News

tel. (+39) 0823 862832; 333 148 1414 - 393 2714042 - 334 539 2935; mail to: info@tr-news.it - info@teleradio-news.it - http://teleradionews.info - web: www.tr-news.it - htps://www.teleradio-news.it e vari siti web collegati