Trasporto Pubblico Locale .Ennesimo duro attacco del Sindacalista Carlo Giordano alla Clp
“Perché il presidente della regione Campania non interviene nei confronti della Clp?”
Il sindacalista Carlo Giordano affida la sua ennesima denuncia ad un post sul suo profilo facebook.
Il trasporto pubblico di Caserta, affidato alla interdetta Clp, e’ di nuovo al centro della bufera a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Sembrerebbe, infatti, che la Clp sia tra le poche aziende che non abbiano dato seguito all’ordinanza della Regione Campania n.48 del 17 maggio 2020, che imponeva il ripristino del 100% del trasporto pubblico a partire dal 18 al 31 maggio , il tutto nella totale indifferenza del Prefetto di Napoli e della Regione stessa.
Di seguito le dure parole del sindacalista
“Perché il presidente della regione Campania non interviene nei confronti della Clp?
Perché ha tiene ancora chiuso il deposito di Marcianise?
Perché non ha richiamato tutti personale che tiene in cassa integrazione? ( Fondo Bilaterale di Solidarietà)?
Perché su quelle linee fa lavorare del personale che la stessa Regione ritiene abusivo?
Costa di meno, non gli riconosce il dovuto, per questo questo?
Se la Regione non è complice insieme ai sindacati intervengano, Non firmate niente! E non fatevi convincere da questi sindacalisti da quattro soldi. Chi è buono si salva da solo!
Lavoratori e cittadini attendono, fiduciosi, delle risposte dalle Istituzioni”.
Indubbiamente, una situazione incandescente all’interno dell’azienda di trasporto pubblico locale alla quale dovrebbero mettere mano Regione e sindacati, quanto meno per ripristinare una situazione di equilibrio dialettico tra le parti sociali.
La tensione tra azienda e lavoratori risale al 2012 quando la Clp azienda privata, con la giunta regionale guidata da Stefano Caldoro, riusci’ ad assorbire la ex Acms, azienda pubblica casertana di tpl, dichiarata fallita pur vantando crediti in maniera eccedente rispetto ai debiti.
A questo punto, le Istituzioni e i sindacati hanno il compito di avviare all’interno dell’azienda un confronto egualitario tra le parti , sia per garantire il posto di lavoro dei dipendenti, sia per garantire un efficace servizio a favore dell’utenza.
Fino ad oggi questo non e’ accaduto: prima con Caldoro, e poi con De Luca, i rapporti interni alla Clp sono stati caratterizzati da una forte acredine dovuta ad una serie di ragioni, non ultima la durata della concessione della ex Acms alla Clp che avrebbe dovuto avere un carattere temporaneo ed e’ invece diventata un vero e proprio assorbimento da parte dell’azienda privata napoletana di quella che era l’azienda pubblica casertana del tpl.
Adesso, alla vigilia delle elezioni regionali, il problema si ripropone anche se non nella maniera idonea a risolverla e rischia di diventare il solito strumento di propaganda elettorale.
Quello che non si comprende non e’ la guerra fra la proprieta’ Clp e i lavoratori della stessa, che, oggettivizzata , ha una sua dinamica aziendale interna, quello che non si comprende e’ la ragione per cui , ancora oggi, nel 2020, le istituzioni e, in primis la Regione, non si adoperino per la realizzazione di una linea tpl tutta casertana, che vada a sostituire la ex Acms .
E’ il caso di dirlo: lavoratori e cittadini attendono, fiduciosi, delle risposte dalle Istituzioni.
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