Maddaloni. Diritti negati agli spazzini: minacciano di insorgere
E’ uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, è proprio il caso di dirlo. Il lavoro degli operatori ecologici non è certo tra i più piacevoli: stando a contatto con rifiuti di vario tipo lasciati da tutta la popolazione, sono lavoratori esposti ad altissimo rischio di contrarre qualsivoglia infezione, figuriamoci in tempo di coronavirus poi. Per cui questa categoria dovrebbe essere tra le più protette con gli ormai noti DPI ( dispositivi di protezione individuale).
Guanti in lattice, tute, mascherine che la ditta che ha in gestione la raccolta rifiuta dovrebbe fornire loro. Ma a quanto ci riferiscono gli stessi operatori così non è. Ciò che dovrebbe essere dato loro in dotazione scarseggia e viene fornito a singhiozzo.
Altro problema che sollevano è la mancata erogazione dei ticket dal 14 aprile. A questo proposito l’UGL ha messo per iscritto chiedendo alla ditta e al comune di provvedere tempestivamente, vista anche la difficoltà contingente che si sta vivendo.
“Pertanto alla luce di quanto esposto, chiediamo che vengano erogati ad horas i ticket
mancanti e che per il futuro vengano assicurati tutti gli sforzi utili a garantire la regolare consegna
di quanto loro dovuto, in mancanza saremo costretti, nostro malgrado ad attuare ogni azione
sindacale necessaria alla salvaguardia dei loro diritti , nel contempo proclamiamo lo stato di
agitazione dei lavoratori impegnati nell’ appalto fino ad avvenuta erogazione.”
Questo si legge nella lettera citata. La protesta è alle porte.
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