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Attualità

Covid-19 sotto attacco la Polizia Penitenziaria

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Quello che stiamo attraversando , in seguito alla Pandemia Coronavirus, è un momento difficile.Anche nelle carceri , luogo che negli ultimi anni vive momenti di alta tensione sociale interna ,  il virus ha procurato destabilizzazione sia fra i detenuti che fra gli Agenti della Polizia Penitenziaria i quali ancora di piu’ in questo periodo sentono in pericolo la propria incolumità. Si tratta di un emergenza che riguarda non solo la tutela degli agenti della Polizia Penitenziaria ma anche quella degli stessi detenuti.  A denunciare la situazione è  stato direttamente L’ Osap, sindacato che si occupa dei diritti degli Agenti di Polizia Penitenziaria che hanno sottolineato come, in un clima cosi’ difficile , gli agenti non sono tutelati , anzi per dirla tutta completamente abbandonati. Di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato stampa;

Ci verrebbe da dire che questo è proprio uno strano Paese, dove chi compie reati, una volta assicurato alla giustizia diviene vittima del proprio malaffare.
Recenti gravissimi ed ingiustificati fatti hanno prodotto delle violente rivolte in svariati penitenziari della Nazione, coinvolgendo circa undicimila detenuti il che ha di certo turbato le coscienze dei più, ma ora alla luce dei fatti, sembra aver prodotto un effetto boomerang, ancora una volta a discapito della Polizia Penitenziaria.

Non sono bastate devastazioni di interi carceri, per un ammontare di circa, trentacinque milioni di euro di danni, per far rendere conto a chi di dovere che con una buona parte di detenuti non si può dialogare e che l’Art. 27 della
Costituzione Italiana, resta solo un utopico intento di una Amministrazione inerme verso tale cieca violenza, non esisterà mai il trattamento senza la sicurezza è una condizione imprescindibile.

A nessuno sembra interessare che per fronteggiare una vera e propria guerriglia, posta in essere da detenuti che hanno ricavato delle armi, da ogni cosa a loro disposizione, con le brande in ferro, letteralmente smantellate ed usate come ariete hanno sfondato cancelli blindati, con alcol etilico lanciato sugli agenti hanno provato perfino ad incendiare chi cercava di ricondurre l’ordine e la sicurezza, con l’olio bollente hanno provato ad ustionare e ferire uomini dello Stato, padri di famiglia chiamati ad un ingrato compito e via discorrendo.

Nonostante tutte le dilazioni apportate ai regolamenti, ai molteplici decreti posti in essere al fine di fronteggiare la pandemia in atto, una cospicua parte di detenuti, strumentalizzando la criticità del momento ha alzato il tiro, pretendendo contro ogni logica, la liberazione e la libertà dallo stato di detenzione, seppur consci dell’assurdità delle richiesta hanno continuato per giorni a distruggere qualsiasi cosa e ferire chiunque potevano colpire.

Sebbene nessuno dei responsabili di tali gravi fatti sai stato sanzionato penalmente o disciplinarmente, per volontà di menti superiori, parrebbe che siano partite delle inchieste per stabilire di presunte violenze compiute dai poliziotti penitenziari intervenuti a sedere tali rivolte ed a difendersi contestualmente da quella stessa violenza proiettata contro di loro.

Nessuno tocchi Caino sembra un DICTAT ma tutti speculino sulla Polizia Penitenziaria, sembra altrettanto un obbligo per le istituzioni!
Ecco pare che il capro espiatorio siano nuovamente gli uomini in divisa, gli aguzzini per qualcuno, inaccettabile un tale status quo in un paese che ormai è allo stremo istituzionale, che anziché garantire ai delinquenti un cella, si
sbattono i servitori dello Stato in prima pagina e magari a processo!

Cosa sta diventando questa nostra Nazione che concede a chi toglie i diritti alla società civile, a chi
cannibalizza il proprio simile, a chi si fa gioco delle Leggi del proprio Stato e poi persegue fino allo stremo con un accanimento quasi morboso i propri rappresentanti che in tempo di pace lottano una guerra per garantirne la democrazia e la libertà al suo popolo!

Tanti reclamano i propri diritti pur non avendone ragione, con un’eco mediatica spesso immotivato e noi di fronte a ciò non possiamo restare silenti, pertanto diciamo basta con questa gogna mediatica, la Polizia Penitenziaria rappresenta lo Stato ed il rispetto delle sue Leggi e pretende il RISPETTO che merita!Prosegue il segretario Generale Leo BENEDUCI, Il personale di Polizia Penitenziaria dell’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere e non solo, è costretto a operare in un clima di estrema tensione per le continue e violente proteste messe in atto dai detenuti, all’indomani della sospensione dei Colloqui in seguito alle misure emanate dal governo per il contenimento e la diffusione del COVID19, tuttavia l’amministrazione Penitenziaria non è rimasta a guardare e in sostituzione dei colloqui ha introdotto oltre alle regolari corrispondenze telefoniche nella quantità di 4 mensili con i congiunti o altre persone che ne hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati in aggiunta anche due video chiamate di durata un’ora nelle salette dedicate fino a nuove disposizioni governative che consentono la ripresa della normalità post-emergenza che ha colpito tutta la società in termini di restrizione della libertà imponendo a tutti di restare a casa e di rispettare il distanziamento sociale e le precauzioni prescritte da osservare.

nell’interesse di tutti e limitare eventuale uscite solo in caso di necessità essenziali, indispensabili e d’urgenza.

Ne è seguita una rivolta violenta in molti penitenziari tra cui Santa Maria Capua Vetere, per diversi giorni abbiamo assistito con preoccupazione a crescenti episodi di violenza ai danni del personale e sequestro dello stesso, ingenti danni di devastazione della struttura, barricamenti nei reparti detentivi e prese di posizioni nei confronti di tutto e di tutti perpetrata per fortuna solo da una frange di detenuti più violenti, sofferenti alle regole imposte dallo stato e dalle istituzioni, spesso spalleggiati da una regia esterna e da movimenti di solidarietà costituiti dai loro familiari con striscioni pro di amnistia o indulto creando anche disordini sociali nelle aree antistante del penitenziario sammaritano, strumentalizzando finanche le richiamati decisioni assunte dal governo contenute nei molteplici decreti emanati per fronteggiare l’emergenza covid19 che riguardano anche la
tutela dei detenuti ristretti.

Come OSAPP, uno dei sindacati maggiormente rappresentativi della Polizia Penitenziaria, rispetto ai disordini perpetrati a più riprese nel penitenziario sammaritano, nonostante tutta la buona volontà del PRAP e della direzione, che hanno causato ingenti danni a cose e a persone, sottolinea la grande professionalità della Polizia Penitenziaria in cui ha operato subendo in modo passivo umiliazioni e attacchi ingiustificati rispetto alle loro proteste e alle loro iniziative che pacifiche non sono state, ciò nonostante il sistema ha retto e non è esploso solamente grazie al personale ad ogni ordine e grado colà in servizio e quelli interventi in ausilio esternamente dai nuclei operativi traduzione e piantonamenti di Caserta, Napoli, Avellino coadiuvati dai comandanti e dai funzionari del Corpo che hanno fronteggiato nel miglior modo possibile e con grande spirito di servizio, sacrificio, abnegazione, oggi rischiano pure un procedimento penale disciplinare per responsabilità inesistenti.
Il leader Leo Beneduci continua- Gli organi inquirenti accerteranno i fatti denunciati e agiranno di conseguenza, ma non è tollerabile l’atteggiamento di chi, anche in veste istituzionale, in questo momento alza i toni e punta il dito sugli agenti di polizia Penitenziaria” non lo consentiamo a nessuno!

Conclude il Segretario Regionale OSAPP Campania-Vincenzo PALMIERI-ai Poliziotti Penitenziari di Santa Maria Capua Vetere e non solo, va il nostro immenso grazie, il loro impegno oltre l’orario di servizio, oltre ogni umano sacrificio, ogni oltre lecita paura umana, spesso equipaggiati alla bene e meglio, spesso senza neppure gli strumenti necessari a fronteggiare le costanti e pericolose violenze sempre in prima linea, sfidando perfino il silenzioso e invisibile Covid19 senza dispositivi individuali di protezione, la Polizia Penitenziaria merita dei genitori, attualmente è orfana e abbandonata a se stessa.

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(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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