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AttualitàCaserta e Sannio

Caserta – Agguato al giornalista casertano Mario De Michele, la camorra spara ad altezza d’uomo

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CASERTA – Fare giornalismo d’inchiesta è molto pericoloso in ogni parte del mondo. Lo scorso 2 novembre 2019 ricorreva la Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, indetta dall’ONU nel 2013 in memoria dell’omicidio di due reporter francesi uccisi in Mali. Un fenomeno, quello dei delitti contro la stampa, che purtroppo prima di questa data, voluta soprattutto per sensibilizzare e denunciare, ha visto numerosi precedenti. Stando ai dati Unesco negli ultimi 12 anni, quindi dal 2006 al 2018, sono 1.109 i reporter uccisi per aver denunciato e raccontato storie di corruzione, crimine e politica. Il 90 per cento dei casi resta impunito.

La pubblicazione rileva anche un aumento del 18% delle uccisioni di giornalisti negli ultimi cinque anni (2014-2018) rispetto al quinquennio precedente. Queste stime non includono i ben più numerosi giornalisti che ogni giorno subiscono attacchi non mortali come torture, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, intimidazioni e molestie, sia nelle situazioni di conflitto che in quelle di pace. Esistono, inoltre, rischi specifici per le giornaliste donne, tra cui le aggressioni sessuali.

Anche in provincia di Caserta fare giornalismo d’inchiesta, soprattutto quando denunci la corruzione ed il malaffare che si è introdotto da almeno 50 anni nel mondo della politica, e mi riferisco a quella relativa principalmente nelle Istituzioni locali, dei cosiddetti “colletti bianchi”, trait d’union fra la camorra ed i palazzi del potere locale, fa ancora molta paura. Nel corso degli ultimi decenni abbiamo assistito a moltissime intimidazioni ed aggressioni verbali ed anche fisiche, ma quello che è successo nelle ultime ora al giornalista casertano Mario DE MICHELE, direttore di Campanianotizie, è assolutamente spaventoso e ci ha lasciati tutti basiti.

La malavita organizzata ha esploso ben dieci colpi d’arma da fuoco sparati “per uccidere” non per intimidire, di cui 6 proiettili hanno centrato in pieno l’auto e solo per un miracolo oggi non siamo qui a raccontare la morte di un altro giornalista. I camorristi volevano eliminare un giornalista scomodo, un giornalista che stava solo facendo il suo lavoro di informazione d’inchiesta al solo scopo di far conoscere ai lettori quanto ci sia di marcio intorno a noi. Colpi sparati sul lunotto anteriore e posteriore che hanno anche sfiorato il viso del giornalista.

E quello di ieri l’altro non è stato solo il primo attentato a cui è sfuggito in pochi giorni. Tre giorni fa infatti aveva denunciato un altro episodio che era avvenuto tra Sant’Arpino e Succivo. Due persone a bordo di un motociclo e coperte da casco integrale nei giorni scorso lunedì scorso lo hanno costretto a fermarsi, mentre uno di loro con una mazza colpiva ripetutamente l’auto. L’altro quindi lo ha costretto a scendere dal mezzo e lo ha schiaffeggiato. E mentre lo faceva gli ha urlato: “Per colpa tua il Consiglio comunale di Orta è stato sciolto. Ci hai inguaiato. Ora smettila di scrivere sul campo sportivo di Succivo”. Un agguato in pieno stile camorristico in un territorio dove sono ben 4 i giornalisti che vivono sotto scorta.

Sull’accaduto sono intervenuti in una nota anche i vertici di Fnsi, Sugc e il presidente dell’Unci Campania, Sandro Ruotolo. Ora sulla vicenda indagano i carabinieri. Al momento nessuna pista è esclusa, ma gli inquirenti al momento si stanno concentrando soprattutto sull’agguato di camorra. L’attentato nei confronti di Mario De Michele è un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale. La Prefettura di Caserta comunque si è già attivata. Tutti gli altri giornalisti italiani, non solo noi casertani, dobbiamo stargli molto vicini e non lasciarlo solo che sarebbe come “ucciderlo davvero”.

Dobbiamo essere la sua scorta mediatica, come si legge nella nota ufficiale dei vertici del giornalismo italiano. Anche noi di BELVEDERE NEWS esprimiamo al collega Mario De Michele tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Caro Mario chiamaci, noi saremo sempre pronti a darti una mano.

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