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Sant’Antimo, la polizia locale pone nuovamente sotto sequestro la fabbrica di marmi di corso Europa

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Sant'Antimo, la polizia locale pone nuovamente sotto sequestro la fabbrica di marmi di corso Europa

La polizia locale al termine dell’espletamento della delega di indagini conferita dal sostituto procuratore della procura Repubblica di Napoli Nord pone di nuovo sotto sequestro la fabbrica di marmi in Corso Europa di Sant’Antimo (Na) di circa 800 mq per violazioni ambientali ed esercizio dell’attività senza le dovute autorizzazioni all’emissione in atmosfera e scarico delle acque reflue nonché per assenza dei formulari dei rifiuti. Numerose irregolarità riscontrate anche per le norme sulla sicurezza sul lavoro.

Pochi giorni fa è stato pubblicato su alcuni quotidiani online la notizia dei dissequestri posti dal GIP di Napoli Nord su uno studio odontoiatrico (sequestro dei primi del mese di agosto) e su una fabbrica di lavorazione di marmi non specificando la natura delle attività poste in essere dalla polizia locale di Sant’Antimo diretta dal comandante colonnello Antonio Piricelli, ma limitandosi solo a denigrare l’operato della Polizia Locale. La cosa se veritiera risulterebbe grave. Addirittura la notizia pubblicata sarebbe stata inviata sotto forma di comunicato stampa da parte di qualche soggetto con il solo fine di disprezzare quanto la polizia locale di Sant’Antimo sta ponendo in essere da circa cinque mesi ad oggi sotto la guida del comandante Piricelli.

Da maggio ad oggi in modo subdolo ed artato gli stessi soggetti non hanno mai inviato ai quotidiani online le informazioni circa le attività della polizia locale e di riflesso non sono mai state messe in evidenza le innumerevoli attività svolte, che vanno dall’arresto di un cittadino per estorsione e ricettazione, alle numerose attività e sequestri in materia di terra dei fuochi sia di veicoli che trasportano rifiuti speciali che di discariche abusive, ai Daspo urbano con ordine di allontanamento emessi a carico dei parcheggiatori abusivi, alla chiusura di attività aperte da anni senza autorizzazione, al controllo del mercato dove il 90% esercitava senza versare quanto dovuto al Comune da anni ed oggi tutti pagano, ai sequestri in materia edilizia, alle denunce di cittadini per maltrattamenti degli animali, al sequestro del panificio abusivo operante da anni, all’interno del quale sono stati rinvenuti pezzi di pizza e pane unitamente alla presenza di topi e mosche, non dimenticando che per quanto sta facendo sul territorio il comandante Piricelli è stato oggetto di “gravi e forti minacce di morte”.

Per quanto concerne le attività poste in essere per garantire la tutela della salute dei cittadini si sottolinea che tra i vari controlli sono stati sequestrati due studi medici odontoiatrici, uno convalidato e l’altro no. Entrambi le attività all’esito dei controlli sono risultate sprovviste delle relative autorizzazioni, pertanto entrambi sono state poste sotto sequestro. Per quanto concerne il sequestro dello studio medico odontoiatrico che il GIP non ha convalidato si rileva che ad oggi lo stesso non può esercitare perché privo delle autorizzazioni necessarie previste dalla normativa vigente in materia pertanto è palese che la Polizia Locale ha operato nel pieno rispetto delle regole. Circa un mese fa tra le tante operazioni dirette personalmente dal comandante Piricelli per reprimere il grave fenomeno della “Terra dei Fuochi”, a seguito di controllo è stata sequestrata una fabbrica di lavorazione di marmi operante sul territorio da svariati anni senza le necessarie autorizzazioni all’emissione in atmosfera e scarico delle acque reflue. Entro le 48 ore gli atti sono stati trasmessi in Procura al Pubblico Ministero, il quale ritenendo corretto l’operato li ha inviati al GIP per la proposta di convalida. Il GIP non ha convalidato disponendo la restituzione del bene al titolare. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Nord dott.ssa Soriano per lo stesso procedimento penale ha delegato la Polizia Locale di Sant’Antimo ad espletare indagini disponendo apposita delega di indagini.

Dalle attività poste in essere dalla Polizia Locale diretta personalmente dal comandante Piricelli, è stato predisposto ed effettuato accurato sopralluogo tecnico congiunto con personale dell’ASL Napoli 2 Nord Dipartimento igiene e sanità pubblica e Dipartimento medicina del lavoro presso l’attività di lavorazione marmi finalizzata alla verifica del rispetto delle norme ambientali Dlgs 152/06 e delle norme sulla sicurezza sul lavoro. I controlli hanno evidenziato numerose carenze tra le quali l’assenza di convogliamenti delle polveri prodotte dai macchinari e nessun documento attestante lo scarico delle acque reflue (Autorizzazione Unica Ambientale), in quanto l’attività di lavorazione marmi così come previsto dall’art.269 c.2 del Dlgs 152/2006 è soggetta ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera, mentre le acque reflue che provengono dai servizi igienici devono essere autorizzate dall’Ente Idrico Campano per l’immissione in pubblica fognatura; altresì non veniva prodotto nessun documento attestante dove finissero i rifiuti prodotti dall’attività di lavorazione marmo e nessun tipo di autorizzazione per esercitare.

Numerose sono state le violazioni che ha contestato il dipartimento di prevenzione medicina del lavoro dell’Asl Na 2 Nord per quanto attiene la materia antinfortunistica: mancata esibizione del DVR, carenza di condizioni igienica dei locali di lavoro, attrezzature e pavimentazione risultate piene di polvere derivanti dalle lavorazioni,  pareti e soffitto dei locali allo stato grezzo e non intonacati, cancello d’ingresso rotto nella parte inferiore ed arrugginito, impianto di aspirazione delle polveri non funzionante; diversi macchinari che presentano ruggine diffusa, la pavimentazione degli ambienti di lavoro sia interna che esterna presenta sporgenze e sconnessioni, materiale di vario genere tra cui fili elettrici, pezzi di marmo, materiali di risulta, attrezzi vari disordinatamente sparsi, anche all’esterno dove ingombrano la normale circolazione, assenza di un sistema di aspirazione e di raccolta delle polveri, mancata nomina del medico competente, mancata esibizione di idonea documentazione attestante la formazione generale e specifica dei lavoratori.

Terminati gli accertamenti, dall’esito degli stessi la Polizia Locale ha nuovamente posto sotto sequestro di Polizia Giudiziaria la fabbrica per esercizio dell’attività senza la dovuta autorizzazione per l’emissione in atmosfera, senza autorizzazione allo scarico delle acque reflue, assenza di formulari di identificazione rifiuti dai quali si evince il destino finale dei residui di lavorazione. Il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

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