“Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia”
Da domani lunedì 16 settembre e fino al prossimo 16 gennaio 2020 la Reggia di Caserta ospiterà la mostra “Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia”.
L’intento è quello di avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle Gallerie d’arte a quello dei Musei, intesi come luoghi deputati alla fruizione e alla valorizzazione culturale per “pubblici” sempre più eterogenei. Infatti, lo scopo non è soltanto quello di far conoscere ed esaltare il fascino della pittura del ‘600 e ‘700 nella sua globalità, ma anche quello di mostrare il legame esistente tra le opere già presenti all’interno della collezione reale, esposta nelle sale della Reggia, e i dipinti presenti nella Lampronti Gallery.
Il pezzo forte della mostra sarà il “Porto di Salerno” di Jakob Philipp Hackert, che è l’unico quadro mancante della serie dei porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. I visitatori avranno la possibilità di vedere l’intera sera dei Porti del Regno, recentemente restaurata. Ma ai porti vanno ad aggiungersi ulteriori quadri di vedute di Napoli e della Campania, realizzati da pittori presenti nella collezione della Reggia.
Tra gli autori in mostra Artemisia Gentileschi, Bernardo Cavallino, Salvator Rosa, Luca Giordano, Baciccio, Pietro da Cortona, Rubens, Pompeo Batoni, Guercino, Canaletto, Bellotto, Gaspar van Wittel, Jakob Philipp Hackert, Antonio Joli, Nicolas Poussin, Claude Lorrain, Francesco Solimena, Bartolomeo Bimbi e Paolo Porpora.
La mostra sarà arricchita anche dalla realizzazione di giornate-studio, che vedranno coinvolti esperti del mondo accademico, con approfondimenti su tematiche quali: il mercato dell’arte; il legame tra il collezionismo privato e gli enti pubblici; la pittura napoletana del XVII e il XVIII secolo.
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