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Caserta. Incontro con Roberto Feola, emigrato in Olanda per lavorare

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SAN NICOLA LA STRADA – L’espatrio dei giovani è una realtà comune a tutti i paesi europei. Leggendo e statistiche dei nuovi emigranti e di quelli già presenti da anni o decenni nel Paese, si evince come gli italiani in altri Paesi Ue nel 2017 fossero 2 milioni e 349 mila (in quell’anno eravamo terzi dopo la Romania e la Polonia. Dopo di noi, solo i portoghesi e i bulgari. Doppiamo il numero di francesi o tedeschi emigrati, nonostante Francia e Germania siano Paesi più popolosi rispetto all’Italia.

Nonostante l’hype mediatico sulla fuga dei cervelli, nel giro di 9 anni la quota di laureati sugli emigranti è cresciuta dal 18,2% al 30,9% nel caso dell’Italia. Negli ultimi cinque anni sono oltre 244 mila i giovani sotto i 25 anni che hanno lasciato il Paese, di cui il 64% con titolo di studio medio-alto. In particolare, sono 156 mila i diplomati e i laureati che hanno deciso di lasciare l’Italia in questi ultimi 5 anni: solo nel 2017, i “fuggitivi” sono 33 mila diplomati, insieme ai 28 mila laureati.

Fra questi ultimi incontriamo Roberto FEOLA, 26enne sannicolese doc che dopo gli studi presso la sede distaccata di San Nicola la Strada del Liceo Scientifico “A. Diaz” ha intrapreso gli studi universitari in infermieristica laureandosi nel 2017. A questo punto ha iniziato la ricerca di un posto di lavoro dove poter mettere a frutto gli studi universitari. È stato subito uno sbattere contro un muro di cemento, complice una situazione politica italiana che non favorisce il turn-over, tanto che nell’immediato in Italia mancano decine di migliaia di medici ed infermieri specializzati e sulla G.U. i posti messi a concorso presso ospedali e cliniche universitarie si contano sulle dita di una mano. Roberto, però, non si scoraggia e mentre smanetta sul suo PC si imbatte in una società estera che è alla ricerca di personale infermieristico a livello europeo. Risponde inviando il proprio curriculum convinto che si sarebbe rivelato il solito “buco nell’acqua”.

è stata la sua sorpresa quando nel giro di neppure 24h è stato contattato dalla società per un colloquio. Da qui in poi per Roberto è stato un susseguirsi di sorprese una dietro l’altra. Nel giro di pochissime ore si è trovato catapultato in una villa in Spagna dove è rimasto “segregato” insieme ad altri infermieri per tre mesi dove per otto ore al giorno gli hanno insegnato a leggere, parlare e scrivere in olandese, la lingua della Nazione dove sarebbe andato a lavorare. Dopo tre mesi ha superato il livello B1 di conoscenza della lingua, con particolare riferimento all’attività medico-infermieristica essenziale per lavorare con i medici ed i pazienti che avrebbe dovuto curare.

Ora Roberto ed altri undici infermieri italiani lavorano da ottobre 2018 nei Paesi Bassi e più precisamente a Zoetermeer (comune di circa 124.000 abitanti posto nell’Olanda Meridionale). Bravi ragazze e ragazzi, siete tutti noi, “la nostra migliore gioventù”. Venerdì, 23 agosto 2019, abbiamo intervistato presso la sede di BELVEDERE NEWS, in Via San Carlo nr. 51 in Caserta, il giovane Roberto Feola e, nel corso dell’intervista, che andrà in onda nelle prossime ore, abbiamo conosciuto meglio come si trova a lavorare, come è visto dai pazienti e dai medici, se soffre della cosiddetta “saudade” (nostalgia di casa, che nei meridionali è sempre molto forte), quali sono le differenza alimentari fra la nostra “dieta mediterranea” e il cibo più nord europeo, quanto guadagna rispetto ai suoi omologhi italiani, quanto costa affittare un’abitazione, ecc…..

Non vogliamo anticipare nulla su tutto ciò e vi rimandiamo all’intervista. Vi basti sapere che Roberto ci ha detto che se le condizioni di lavoro in Italia non dovessero migliorare lui rimarrebbe lì e come lui la pensa anche la sua fidanzata sannicolese che accetterebbe ben volentieri di seguirlo in Olanda. Zoetermeer è considerato da tutti gli italiani come una location perfetta. Vicino a Rotterdam e Amsterdam, e anche Delft è molto bella”, dice FEOLA, che ora ha anche un’opinione sull’assistenza nei Paesi Bassi. “È molto ben organizzata. Probabilmente meglio che in Italia dove la famiglia ha la responsabilità di prendersi cura di una nonna malata o di un nonno con demenza. In realtà qui tutto va bene, solo le verdure sono insostenibili. Un euro per una zucchina. Non ci potevo credere. Così costoso”.

Si sente a casa a Zoetermeer e vede anche il suo futuro qui. Auguri Roberto Feola e non dimenticare di tifare per la squadra di calcio del Napoli.

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