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AttualitàCaserta e Sannio

Maddaloni. Campolattano (PD) sul sito di compostaggio

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere Angelo Campolattano relativo alla discussione in consiglio sul sito di compostaggio in città:

«All’indomani dell’approvazione della mozione sul sito di compostaggio a Maddaloni da parte del Consiglio comunale in città si è sviluppato un dibattito che non ha nulla a che vedere con quello che è stato votato ieri. Abbiamo assistito ad un’azione di terrorismo psicologico che ha spostato l’attenzione da quello che è il vero problema: il ciclo dei rifiuti. Non è una partita tra chi vuole inquinare e chi non vuole inquinare o tra chi pensa di salvare vite umane e chi vuole uccidere tutti con l’inquinamento. Da figlio di un padre morto trent’anni fa di tumore, così come tutti i suoi fratelli ritengo che oggi chi ha scelto di avere un ruolo pubblico debba impegnarsi per dare finalmente una soluzione allo smaltimento dei rifiuti per permettere che il ciclo si completi e si evitino i disastri ecologici e sanitari di un paio di settimane fa». Netta la presa di posizione del capogruppo del Partito democratico Angelo Campolattano dell’approvazione della mozione presentata dal collega di minoranza Angelo Tenneriello. «Ci tengo a precisare che quello di ieri è un atto di indirizzo politico che, ora, deve essere sostanziato da un punto di vista tecnico – ha chiosato – in altre parole, non abbiamo deciso nulla, se non espresso la volontà di realizzare un impianto ad impatto ambientale zero che possa permettere di completare il ciclo dei rifiuti senza gravare in maniera così pesante come accade oggi sulle finanze dei maddalonesi e che, anzi, consente una riduzione significativa delle tasse». Campolattano va diretto alla questione. «I fatti dicono che pensare di realizzare impianti a Maddaloni non è una cosa che ci deve fare paura – ha aggiunto – Purtroppo, le emergenze cicliche di cui la città è vittima, non ci offrono percorsi differenti. Chiaramente, quando parliamo di impianti, dobbiamo sapere di cosa parliamo e, soprattutto, a che cosa andiamo incontro come maddalonesi. A prescindere da tutto, magari chiedendo un consulto all’università e all’Arpac, è opportuno che ci sia uno studio per individuare l’area più idonea e meno impattante sulla città per realizzare l’impianto». L’esponente del Partito democratico sgombera il campo dai rischi sulla salute. «Quella dell’impianto di compostaggio potrebbe essere una soluzione perseguibile per la città di Maddaloni, dal momento che, è quella meno impattante per la noi tutti. Non è un caso che in molte grandi città del Nord o straniere tali impianti esistono e funzionano, quelle città che spesso prendiamo a modello di civiltà. Certamente se lo hanno adottato come sistema non sono meno intelligenti di noi… – ha spiegato – Nell’impianto di compostaggio viene trattato l’umido, gli scarti di cucina, di giardino che vengono lavorati ad una temperatura bassa che non supera i 70 gradi. Questa cosa, secondo studi accreditati, non comporta alcun rischio per la salute dei cittadini. Inoltre, tale operazione, comporterebbe una riduzione sostanziale della Tari per i maddalonesi che oggi pagano la tariffa più alta in assoluto. Giusto per dare l’idea per uno studio professionale a Maddaloni paghiamo quasi 15 euro al metroquadro contro i circa undici di Caserta. 4 euro in più al metro quadro per una distanza di pochi chilometri. Per le utenze domestiche tra Maddaloni è Marcianise, la tariffa si differenzia di 70 centesimi. 3,20 euro contro i 2,50 euro». Campolattano mette anche in evidenza gli errori da non commettere. «Chiaramente la gestione dell’impianto di compostaggio non è semplice – dice – Il rischio più grande è quello della puzza che si sviluppa non perché l’impianto emani cattivi odori, ma, perché non c’è una corretta gestione della raccolta differenziata. Un impianto che funziona a regola d’arte deve avere tutti i rifiuti differenziati in maniera corretta, gettati in apposite buste biodegradabili e in un piazzale che deve funzionare in maniera perfetto. Si tratta di operazioni complicate che comportano un’educazione del personale della raccolta e dei cittadini. Parallelamente all’impianto, quindi si deve pensare a gettare le basi per un suo corretto funzionamento».

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