Caiazzo. Comune, sindaco e due funzionari: da un processo rinviato, uno più serio è all’orizzonte?
Neanche il tempo di prendere atto del rinvio, disposto per assenza del sindaco e degli altri due indagati, “comunali” nell’ambito del processo penale, a quant’è dato sapere, scaturito dalla denuncia dei titolari del supermercato Golden Market (che da anni lamentano ingenti danni subiti per presunti favoritismi assicurati alla concorrenza da parte dei preposti caiatini e in particolare dai funzionari responsabili dei preposti uffici comunali Giuseppe Grasso e Renzo Mastroianni), che già sarebbero “maturati” i presupposti per l’avvio di un altro processo, probabilmente ancora più serio perché relativo alla mancata assunzione, o peggio al diniego, nei tempi previsti, da parte degli stessi funzionari comunali, di ogni provvedimento, ritenuto necessario e quindi invocato da tutti gli amministratori di minoranza, per evitare qualunque danno ipotizzabile per i contribuenti, cioè per l’intera comunità caiatina, in seguito alla conferma, peraltro recentemente ribadita dal Consiglio di Stato, circa la destinazione agricola semplice del complesso immobiliare su cui insiste il concorrente Iperstore Decò.
Mentre prosegue la querelle amministrativa che vede contrapposti i supermercati e gli stessi preposti comunali -per cui è fissato a metà novembre il prossimo “step” al Tribunale Amministrativo, che dovrà pronunciarsi su un condono edilizio finalizzato a sanare abusi giù ripetutamente definiti insanabili dal Consiglio di Stato- infatti, sempre a quant’è dato sapere, venerdì 5 luglio si è reso necessario il rinvio dell’udienza finalizzata ad acclarare la fondatezza della denuncia prodotta dai titolari del Golden Market, che da anni lamentano ingenti danni subiti per presunti favoritismi assicurati ai concorrenti da parte dei preposti caiatini e in particolare dai citati responsabili degli uffici comunali.
Tutto rinviato al 4 ottobre, quindi, per mancata notifica della citazione al sindaco Stefano Giaquinto e ai citati funzionari Grasso e Mastroianni, indagati insieme alla rappresentate del concorrente supermercato, che invece pare fosse presente, mentre, come premesso, un altro, forse più dirompente fronte giudiziario potrebbe aprirsi per gli stessi, in seguito alla mancata adozione di provvedimenti e al mancato riscontro, entro i termini prescritti dalla legge, da parte dei preposti comunali, alla formale istanza della minoranza che pertanto, qualora il “silenzio comunale” dovesse protrarsi, potrebbe essere costretta ad altre azioni.
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