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AttualitàCaserta e Sannio

Ha compiuto 63 anni il Servizio Cinofili dell’Arma dei Carabinieri

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Il Servizio Cinofili dell’Arma dei Carabinieri è stato istituito il 9 giugno 1956, con sede a Firenze, al fine di assicurare l’impiego di carabinieri conduttori e cani in attività di polizia giudiziaria, di ricerca, di soccorso in aree sensibili e in tutte le operazioni in cui tale intervento fosse stato ritenuto di valido supporto. Un altissimo livello di addestramento caratterizza l’impiego dei Carabinieri conduttori e dei cani, che in 63 anni di attività ha registrato innumerevoli, preziosi risultati nel campo della polizia giudiziaria, accanto ai molti episodi di soccorso e di assistenza che hanno trovato risalto nella stampa nazionale. Localizzare e seguire le tracce dei malviventi anche sul fiuto di oggetti o capi di vestiario, ispezionare boschi, località impervie e casolari isolati nel corso di battute e rastrellamenti, inseguire e bloccare soggetti in fuga, cooperare alla sicurezza dei reparti dell’Arma impegnati in particolari condizioni ambientali, nonché ai posti di blocco stradali, alla vigilanza degli Istituti di pena, a particolari servizi di scorta valori, ecco in sintesi i compiti affidati alle unità del Centro Carabinieri Cinofili.

Ma se questa è la casistica del loro impiego normale, ben diversa, perché determinata da impreviste e pressanti circostanze, è quella del loro intervento straordinario, diretto in genere a salvare vite umane, come nel caso di calamità naturali. Se particolarmente accurati sono la scelta e l’addestramento dei carabinieri conduttori, non meno scrupolosi e selettivi sono i criteri di “arruolamento” dei cani di polizia (rimonta), l’addestramento dei quali viene impartito e mantenuto senza soluzione di continuità, sino a quando la menomazione della loro assoluta idoneità non ne determini il trasferimento al ruolo “di guardia”, la cessazione dal servizio. Unità a parte formano i Nuclei Carabinieri conduttori di cani antidroga e quelli del soccorso alpino. Le condizioni ottimali di salute dei cani, oggetto di costante accertamento sanitario, sono curate attraverso la più razionale alternanza del lavoro e del riposo, la minuziosa igiene del corpo e del ricovero, soprattutto attraverso la loro alimentazione, rigorosamente dosata, secondo che si tratti di cane di polizia o da guardia, nei generi che ne formano parte.

Il Servizio Cinofili dell’Arma conta di:
un “Centro cinofili”, con sede in Firenze, che ha compiti addestrativi ed è posto alle dipendenze del Vice Comandante della Legione Carabinieri “Toscana”;
21 nuclei cinofili distribuiti sul territorio nazionale e dipendenti dai reparti territoriali ove sono ubicati;
una squadra cinofili per il Nucleo Carabinieri di Castelporziano posto alle dipendenze del Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica;
unità presso la stazione Carabinieri Aeroporto MI-Linate e la Compagnia CC Aeroporti RM-Fiumicino, nonché unità presso taluni reparti del Comando Aeronautica Militare e del Comando Marina Militare.

Le unità cinofile, secondo le caratteristiche dei cani, sono impiegate:
in operazioni di polizia giudiziaria, al fine di:
localizzare e seguire tracce di malviventi;
segnalare la presenza di persone nascoste o di indiziati di reato;
rintracciare oggetti e/o indumenti occultati;
fornire indicazioni, sulla base di oggetti e/o indumenti rinvenuti sul luogo ove sia stato commesso un reato, circa l’eventuale partecipazione al fatto di persone sospette;localizzare esplosivi e armi occultati;
nei servizi preventivi, per:

segnalare la presenza di persone nascoste;
inseguire e bloccare soggetti in fuga;
ispezionare boschi, zone impervie, casolari isolati, anfratti, grotte, etc., nel corso di battute e rastrellamenti attuati per la cattura di latitanti;
garantire la sicurezza di unità che agiscono in particolari condizioni ambientali;
azioni di supporto;
in operazioni di soccorso, per:
ricercare persone travolte da valanghe o da slavine; tale compito é affidato, in particolare, alle unità cinofile che operano a supporto del Centro Carabinieri Addestramento Alpino e presso alcune stazioni ove sono dislocate dette unità;
ricercare persone sepolte da macerie, in caso di pubbliche calamità (terremoti, esplosioni, etc..).

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