Caiazzo. Poste chiuse per nuovo black out Enel programmato: ma chi preavvisa l’utenza?
Riceviamo e pubblichiamo: Spettabile direzione, sono un cittadino
residente nella zona di Marcianofreddo appartenente al Comune di Caiazzo, per sua sfortuna, in quanto la parte che è frazione di Alvignano non è soggetta ai gravi disagi causati dalla penuria idrica che invece dobbiamo subire noialtri, soprattutto d’estate.
Ma stavolta mi rivolgo a voi per segnalare un altro genere di problema perché lunedì 29 aprile, di buon mattino, sono venuto a Caiazzo espressamente per accompagnare un parente che doveva sbrigare alcune commissioni alla Posta e, mentre io affrontavo i soliti disagi per parcheggiare (o in divieto oppure a pagamento!?), il parente, che intanto avevo lasciato nei pressi dell’ufficio, in via Latina, ha avuto la brutta sorpresa di constatare che la porta era chiusa e pertanto, nonostante il maltempo, ha dovuto aspettare alle intemperie che arrivassi io, pensando che fosse ancora chiuso.
Ma così non era in quanto, come poi rilevato da altre persone in vana attesa da un minuscolo e sbiadito avviso affisso alla porta dell’ufficio, la chiusura era stata programmata perché erano previste interruzioni di elettricità in varie strade cittadine poi rilevate da un avviso dell’enel ancor meno visibile perché attaccato (o peggio arrotolato) a un vicino palo.
Tornato a casa con le proverbiali pive nel sacco, inizialmente ho recriminato con me stesso pensando che con un poco di attenzione, prima di partire, via internet avrei potuto dare un’occhiata all’albo pretorio o alla pagina del comune ove certamente era stato affisso per tempo sia l’avviso delle Poste sia, come mi avevano fatto notare in precedenza, quello dell’Enel, forse ancor più necessario in quanto riguardante un’utenza più ampia e soprattutto contribuente comunale.
Invece no perché, nonostante approfondita ricerca, sull’albo pretorio comunale non ho trovato alcun avviso del genere e sulla pagina facebook era (ed è: provare per credere!) ancora presente quello riguardante l’interruzione programmata per marzo di cui, appunto, mi aveva informato un conoscente, esaltando la comodità resa da tale opportunità.
Ma dei disservizi e disagi conseguiti nessuna traccia se non una volta giunti sul posto anche poco evidente.
Mi domando allora se esiste una relazione fra i vari enti pubblici, se il comune riceve i vari avvisi di pubblico interesse ma li cestina secondo immaginabili turbe mestruali di chissà chi, o se invece, come sinceramente immagino, passata la sbornia elettorale, di noialtri poveri cittadini, nessuno se ne fo***.
Neanche quella cosiddetta opposizione che fa capo a quel generale che, come pubblicamente dichiarato dai palchi, dovrebbe conoscere molto bene le zone di Marcianofreddo a suo tempo adibite ad estemporanea alcova notturna…
P: S.
A riprova di quanto sostenuto. ho allegato alcune foto che, anche se scadenti, vi pregherei di pubblicare per evitare che ci prendano per visionari o, peggio, pensando di salvare la faccia, qualcuno dichiari il contrario… sfacciatissimamente!
Aggiungo infine, come fatto rilevare da altre vittime di tali disservizi, che quello provocato dall’Enel è programmato per una durata inferiore, di varie ore, rispetto all’orario di normale apertura dell’ufficio postale, per cui, a parte i gruppi di continuità che ormai hanno anche i marocchini che vendono borse false (e quant’altro evidentemente “non notato” dai preposti ai controlli), la decisione di sbolognare a Casagiove l’utenza postale caiatina anche quando si poteva evitare, sembra quanto meno inopportuna. E poi proprio il lunedì, dopo già due giorni e mezzo di chiusura?
Ma chi dovrebbe farsi rispettare dalle Poste? il sindaco di Vattelapesca? O la buonanima del Dottore Giuseppe Cervo?
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