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Attualità

Caiazzo. 25 aprile: onore ai martiri di Monte Carmignano nella ricorrenza della ‘liberazione’

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La neonata associazione “Monte Carmignano per l’Europa”, giovedì

25 aprile, anniversario della Liberazione, ricorda i martiri di Monte Carmignano (Caiazzo) che con il loro sacrificio hanno contribuito alla riconquista della libertà, della dignità, della pace e della democrazia.
Una pianta di fichi d’India a pochi metri dalla casa aveva continuato a dar frutti e a crescere rigogliosa… la foto ritraeva alcuni componenti della famiglia Albanese, donne e ragazzi, accanto a un fico d’India e Capobianco mi confermò che era proprio quello poco distante l’ingresso del casolare ove ci trovavamo.
L’immagine che ricordavo destava una grande tenerezza: era stata scattata in un giorno di festa, forse un compleanno o una prima comunione, e le donne stringevano in mano dei mazzetti di fiori di campo.
Rabbrividii al pensiero che pochi mesi prima del delitto quelle povere “creature”, come le definì Benedetto Croce, posarono dinanzi a una macchina fotografica nello stesso posto -quello accanto al fico d’India e con la casa alle spalle- nel quale i soldati tedeschi li raggrupparono prima di falcidiarli.
Mi ritrovai a pensare che quel fotografo sconosciuto aveva avuta la stessa visione che avrebbero avuto i componenti del plotone d’esecuzione e aveva ritratto le vittime nella stessa posizione nella quale erano al momento dell’eccidio.
Quel fotografo non avrebbe mai pensato che la sua foto aveva ritratto in anticipo l’immagine di un massacro. In un certo senso la foto del delitto.
Alla macchina fotografica si erano sostituite quel 13 ottobre le mitragliatrici, le pistole e le bombe a mano.
Le vittime non stringevano più mazzetti di fiori di campo, non sorridevano più, ma si abbracciavano spaurite di fronte a una ferocia senza limiti, senza pietà, senza motivazione.
Non possiamo non ricordarli tutti, uno per uno:
Raffaela Palumbo, di 47 anni; Angelina Albanese, di 12 anni; Elena Albanese, di 16 anni; Maria Albanese, di 18 anni; Mariangela Albanese, di 20 anni; Orsola Santabarbara, di 63 anni; Antonio D’Agostino, di 10 anni; Saverio D’Agostino, di 12 anni; Orsola D’Agostino, di 8 anni; Carmela D’Agostino, di 6 anni; Anna Di Sorbo, di 34 anni; Giuseppe Perrone, di 12 anni; Antonietta Perrone, di 9 anni; Margherita Perrone, di 6 anni; Elena Perrone, di 3 anni.
Non va dimenticato, poi, come mi ricordò in una udienza del processo l’animo sensibile dello storico Giuseppe Capobianco, che Mariangela Albanese, maritata Massadoro, era in attesa di un bambino.
Le vittime della strage furono, quindi, in realtà ventitré.
La più piccola fu quel bambino mai nato, trucidato nel grembo della madre”.
(La strage di Caiazzo 13 ottobre 1943. Paolo Albano con Antimo Della Valle, Mursia).
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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