Carta d’identità eletronica: Comuni fuorilegge se pretendono il pagamento in contanti

Una marea di problemi. È questo finora il risultato della diffusione

della carta d’identità elettronica.

Ottenere un documento che avrebbe dovuto rendere più facili le operazioni di riconoscimento e che avrebbe snellito i processi della pubblica amministrazione sta diventando una vera e propria odissea.

A ostacolare il rilascio della carta d’identità elettronica -ora- ci si mette anche l’impossibilità di pagarla con la carta di credito.

Carta d’identità elettronica: il diritto di non pagare in contanti

Gli uffici comunali che pretendono che il cittadino paghi soltanto in contanti sono fuorilegge.

Come precisato sul quotidiano “La Repubblica” di sabato 24 marzo, infatti, le pubbliche amministrazioni sono tenute per legge ad aderire al sistema di pagamento elettronico denominato «pagoPA».

Eppure, nell’anno 2018, molti uffici comunali non si sono attrezzati per far fronte a questa situazione.

Il Ministero dell’Interno ha stabilito che il costo di produzione e spedizione della carta sia di € 16:79, cui vanno aggiunti i diritti di segreteria di € 5:42, per un importo complessivo pari ad € 22:21. ù

Già nei giorni scorsi avevamo assistito a discussioni surreali sulla possibilità di pagare (anche in contanti) questa cifra, non certo “rotonda”.

Alcuni dipendenti dell’ufficio anagrafe, infatti, hanno affermato che molto spesso sono costretti a versare la differenza per i cittadini sprovvisti del centesimo.

O che a volte lasciano correre perché ci sono cittadini che presentano il contante di € 22,25 e che rifiutano il resto.