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Sessa Aurunca. Sinergia istituzionale per debellare la camorra: saggio monito del giudice Filippelli

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La piaga sociale della camorra si combatte e si vince: in prima linea Magistratura e Forze dell’Ordine. 

Enti pubblici e Scuola hanno un valore importante per le basi di una serena convivenza civile; tolleranza zero al bullismo e più strutture sociali per i giovani.

Intervista di Mauro Lucio Novelli al Magistrato Pierpaolo Filippelli

Incontriamo a Cascano, in occasione di un convegno sull’ambiente e la legalità, organizzato dalla Pro Loco, il Magistrato Pierpaolo Filippelli, Procuratore aggiunto a Torre Annunziata, già Pubblico Ministero antimafia e anticamorra.

Dopo un colloquio alquanto cordiale entriamo nel vivo dell’ intervista:

La prima domanda che facciamo al Magistrato è questa: Com’è attualmente la situazione ambientale nella Regione Campania?

La Regione Campania in questi anni ha subito, per mano della camorra e delle organizzazioni criminali, degli attacchi durissimi all’integrità del proprio ambiente ed alla salute della sua popolazione.

Basti pensare: al traffico dei rifiuti che ha devastato larga parte dei territori a cavallo tra le province di Caserta e di Napoli. Una terra tanto ricca e generosa da essere chiamata un tempo Campania Felix e che ora, a causa della violenza, dell’ignoranza e dell’avidità delle organizzazioni criminali, è stata in parte inquinata e sfregiata tanto da essere ormai conosciuta, anche a livello Tolleranza zero al bullismo più strutture sociali per i giovani

Il territorio dell’alto Casertano, dove vivo, mi sembra in larga parte sfuggito a questo saccheggio, a questo scempio?

Ma questo non ci deve portare ad abbassare la guardia, anzi. Proprio perché il territorio di Sessa Aurunca, di Cascano, del comprensorio del Vulcano di Roccamonfina è ancora sostanzialmente integro, bisogna impegnarsi,tutti, anche attraverso iniziative come queste della Pro Loco di Cascano a favore dell’ambiente, per assicurare all’ambiente una tutela e promozione effettiva nel segno della legalità.

Ognuno di noi deve fare la sua parte perché, senza tema di smentita, posso affermare, alla luce della mia esperienza professionale, che è certamente possibile con l’impegno di tutti combattere la criminalità organizzata e le varie forme di illegalità che devastano il territorio”.

Che ruolo ha avuto la Magistratura in provincia di Caserta a difesa dell’ambiente?

In questi anni, proprio sul territorio della provincia di Caserta, occorre dire a chiare lettere che la Magistratura è stata una delle istituzioni in primissima linea nel difendere l’ambiente e la sua popolazione dalla minaccia della camorra e delle ecomafie.

Se parte del territorio della Provincia di Caserta è stato per anni abbandonato da alcune istituzioni, questo non può essere imputato alla Magistratura che ha fatto sempre, anche in queste zone, il suo dovere, ottenendo dei risultati di straordinaria importanza.

Potrei documentare con prove alla mano l’impegno costante della magistratura napoletana e casertana, grazie alla quale sono stati disarticolati e sgominati interi clan, arrestati e condannati a pene pesantissime centinaia di camorristi e trafficanti, confiscati i loro beni per svariati milioni di euro, stanati e catturati latitanti che per anni si erano sottratti a provvedimenti restrittivi e sentenze di condanna.

Come non ricordare la cattura di Michele Zagaria e di Antonio Iovine?

Grazie alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine è stata dunque riaffermata la presenza dello Stato e comunque si è data plastica dimostrazione che la camorra non è un’organizzazione invincibile. Tutt’altro”.

Ma la lotta alla camorra ed all’ illegalità si realizza anche e soprattutto sul terreno dello sviluppo economico e del riscatto sociale del nostro Mezzogiorno?

Occorre investire nel sud, creare posti di lavoro e possibilità di sviluppo perché è chiaro che la camorra si radica con maggiore facilità laddove c’è disagio economico e sociale.

Ma la lotta alla camorra ed alla illegalità si combatte soprattutto attraverso la cultura per la scuola”.

Quindi occorre investire molto di più nella scuola?

Noi magistrati chiediamo con forza questo: chiediamo con forza, da sempre, maggiori risorse per la scuola e la cultura.

E questo perché noi magistrati siamo assolutamente convinti che le organizzazioni criminali, le illegalità e le ingiustizie che esse provocano si combattono e si sconfiggono proprio nelle scuole, nelle università, nelle palestre, nelle parrocchie.

Nei quartieri difficili delle nostre città la presenza di una scuola, di una palestra, di una struttura sportiva, non sono meno importanti della presenza di un commissariato o di una stazione dei carabinieri.

La camorra e l’illegalità si sconfiggono militarmente, e sul versante investigativo e repressivo strada per strada. Quartiere per quartiere.

Ma anche e soprattutto sul versante educativo conquistando giovane per giovane”.

Le “paranze dei bambini”, la violenza cieca di tanti minorenni e giovanissimi che si è abbattuta così fortemente sulla città di Napoli ed il suo hinterland impone una risposta forte e repressiva, ma prima ancora formativa ed educativa?

Occorre spiegare ai giovani, innanzitutto ai figli dei camorristi, che la camorra, il crimine in generale, impoverisce e crea morte e distruzione; che affiliarsi alla camorra è una scelta perdente ed autodistruttiva poiché si sceglie un futuro di carcere o peggio di morte.

Occorre parlare si di camorra, ma con attenzione ed onestà, non creando attorno ai camorristi un aurea epica che li potrebbero rendere “attraenti”, ponendoli sotto una luce di  “eroi”, sia pure “del male”.

La camorra invece è tanto feroce e violenta quanto spesso grottesca e non deve poter esercitare alcun fascino o suggestione nelle menti dei giovani.”.

E la battaglia per la cultura e la legalità si combatte con la scuola e dentro la scuola?

Dentro la scuola, isolando, neutralizzando ed educando i violenti. Contro il bullismo, in ogni sua forma lo stesso si presenta, occorre adottare una politica di assoluto rigore e fermezza.

Tolleranza zero. Perché la mentalità e il comportamento del bullo è la stessa del camorrista.

La mentalità ed il comportamento del vigliacco che conta molto sulla impunità che gli deriva dalla paura e l’omertà delle sue vittime”.

A conclusione di questa intervista, dottor Filippelli, chiedo: le scuole sono e devono continuare a essere “santuari della nostra civiltà”? Per questo non ritiene che siano laicamente sacre?

Le scuole sono dei fondamentali strumenti per alimentare la speranza di un futuro migliore, per aprire ai giovani le porte alla fiducia, all’ottimismo.

Ed attenzione: i pessimisti, quelli che credono che le coso non potranno mai cambiare, mai migliorare, sono anche, inconsapevolmente, i migliori alleati dei camorristi, dei delinquenti, dei collusi e dei corrotti.

La scuola e la cultura, assieme alle famiglie, sono i principali strumenti per formare dei buoni cittadini, consapevoli dei propri doveri, ma anche pronti a battersi per i propri diritti.

Mentre la camorra e la cattiva politica vorrebbe dei cittadini “educati” non alla consapevolezza dei propri doveri, ma alla logica dello scambio e della compravendita dei favori”.

(Intervista di Mauro Lucio Novelli – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

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