Caserta. Reggia: per ‘addobbarla a nozze’ l’addetto non si fa scrupolo di ‘cavalcare’ il monumento!
Ha scatenato un’ondata di polemiche la sfarzosa festa di matrimonio che si è tenuta venerdì scorso alla Reggia di Caserta.
Il palazzo Reale è stato affittato per 30mila euro a una giovane coppia di ricchi sposi.
La sala Romanelli è stata concessa ad Angela Ammaturo, amministratore delegato del marchio di moda Frankie Morello, e Francesco Rossi Guardera, studi da avvocato, che si sono conosciuti un anno fa e hanno deciso di sposarsi a Napoli nella chiesa di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito, per poi accogliere tutti i propri cari in un luogo certamente unico: la stupenda residenza reale, appunto.
Caserta, matrimonio alla Reggia: quante polemiche!
Gli invitati erano circa 250. Tre i saloni presi in affitto. C’erano fiori lungo lo scalone monumentale che porta al piano nobile.
Circa cento persone impegnate a lavorare per l’evento fin dal mattino, mentre il monumento era regolarmente aperto ai visitatori.
Al lavoro c’erano un centinaio tra camerieri e chef. Una trentina di hostess. Un ingente spiegamento di forze e forza lavoro, vien da dire.
Il direttore ha provato a smorzare le critiche. «Mi chiedo: perché non dovrei fare i matrimoni in un palazzo che è nato per ospitare feste ed eventi?
Non usiamo certo le sale museali, quella del Trono o quelle affrescate e decorate, ma spazi liberati dalla Scuola superiore di pubblica amministrazione»: è una dichiarazione di Mauro Felicori riportata da Repubblica.
Il direttore ha spiegato che il prezzo per la concessione del sito è fissato da un tariffario che ha trovato e non è stato modificato, che ha consentito di incamerare 30.000 euro da usare per la manutenzione e di far guadagnare 50 euro l’ora ai custodi impegnati.
Caserta, matrimonio alla Reggia: allestitore sul leone monumentale!
Non usa mezze misure invece Tomaso Montanari storico dell’arte e professore universitario, che, sempre dalle pagine di Repubblica, invita a non dare a pochi la bellezza dei monumenti.
Dal matrimonio al palazzo reale scaturirebbe un «messaggio osceno», che «in un tempo de atroce disuguaglianza e in una terra sfigurata dalla prepotenza dei potenti, lo Stato dice che chi ha i soldi può comprarsi di tutto». Anche un monumento.
«Il matrimonio trash della Reggia -scrive Montanari- illustra la ‘dottrina Franceschini’: mercificazione spinta, a detrimento della tutela (terribilmente eloquente la fotografia dell’allestitore del serto floreale, tranquillamente a cavallo di uno dei leoni monumentali dello scalone) e della funzione costituzionale del patrimonio.
Perfino una deputata del Pd (il partito del ministro Franceschini, partito che sta vagliando la candidatura del direttore della Reggia alle prossime elezioni politiche) scrive che «se questo è il prezzo da pagare per avere un po’ di soldi in più per i nostri beni culturali, non so se davvero ne valga la pena».
(Fonte & Aggiornamenti: http://www.giornalettismo.com/archives/2645481/matrimonio-reggia-di-caserta – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)