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Roccamonfina. Castagna gigante in processione al posto del santo patrono per non rinunciare all’asta

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Con l’abolizione dell’asta del santo patrono, l’italo americano Austin Cardo ha proposto un corteo civile che dovrebbe portare in spalla una tipica castagna.

La processione civile, atta a dimostrare ai vertici ecclesiastici di non volersi piegare ai loro voleri, permetterà ai residenti della frazione Gallo e ai tanti fedeli dell’intero paese di prendere parte all’asta in onore della castagna, simbolo solenne della fertilità dei castagneti roccani.

A seguito del divieto del Vescovo Arturo Aiello della Diocesi Teano- Calvi di far effettuare l’asta di Sant’Antonio durante lo svolgimento del rito religioso, previsto per l’ultimo martedì di Maggio (Calata), l’italo americano Austin Cardo di anni 75, residente a Brooklyn, i cui antenati hanno vissuto in Roccamonfina, avuto notizia del problema, è riuscito a mettersi in contatto telematico con una nota giornalista locale per provocare, commentare e proporre anche una soluzione.

Sono cresciuto -ha dichiarato l’italo americano Cardo- con la storia della tradizione del Santo Patrono Sant’Antonio, raccontatami nei minimi dettagli dai miei antenati.

Oggi ho appreso del cambiamento che il vescovo ha imposto ai prelati della Diocesi in questione.

A mio avviso niente andrebbe cambiato ma, considerato che il Santo appartiene alla chiesa e non al popolo, visto che i fedeli di Roccamonfina non sono stati neanche ascoltati da sua eccellenza, propongo ai miei concittadini, permettetemi di chiamarvi cosi, di formare un comitato civico, i cui componenti dovranno organizzare un corteo che seguirà la processione religiosa.

Non appena la sacra statua lascerà il Santuario dei Lattani, il corteo della festa civile, seguirà quello religioso, portando in gloria una castagna, realizzata in modo tale da essere portata in spalla da tutti coloro che pregano per un buon raccolto.

Nella frazione Gallo, non appena Sant’Antonio terminerà il suo transito, il corteo civile si fermerà dinanzi alla chiesa di san Michele Arcangelo e, come di rito, il battitore aprirà l’asta, ma questa volta gli introiti non andranno nelle casse della chiesa, bensì nelle mani dei vari comitati civili che si dovranno formare in tutta Roccamonfina, per attuare iniziative tese a riportare la salute ai castagni, a promuovere la risorsa naturale e manifestazioni culturali, con il fine di insegnare ai giovani come curare le molteplici malattie che possono determinare la morte dei castagneti.

Al termine dell’asta il corteo civile, di gran carriera, raggiungerà la processione religiosa cosi da poter assistere al saluto dell’Angelo, sempre con la loro bella castagna, simbolo di una religiosità agricola-civile.

Tutti i partecipanti al corteo civile potranno tenere nelle tasche o sul cuore l’immaginetta sacra di Sant’Antonio, il quale dall’alto dei cieli benedirà i roccani ma anche il loro pane quotidiano ossia la castagna.

Nel salutarvi calorosamente, in particolare Sant’Antonio e Maria SS dei Lattani, vi ricordo che noi fedeli siamo considerati dai vertici della chiesa come delle pecorelle smarrite che il pastore deve guidare nei pascoli loro graditi, in questo momento decidete voi, fatelo almeno una volta visto che ogni mattina un vescovo o un parroco può stabilire di stravolgere le vostre e mie tradizioni religiose.

Ma se Sant’Antonio, è stato onorato, amato e portato in gloria da intere generazioni di Roccamonfina, come mai nel decidere i cambiamenti è servito solo la scelta del Vescovo?

A questo punto, le processioni, con tutto il rispetto, fatele voi che avete il potere ecclesiastico.

Nulla contro la chiesa, ma ogni tanto i fedeli potranno anche decidere loro, oppure devono sempre essere delle pecorelle?”.

Intanto, prima di prendere parte ad una riunione sulla questione, il Sindaco Carlo Montefusco del Comune di Roccamonfina, interpellato sull’argomento, ha sottoscritto:

“Per quanto riguarda la festa del Patrono, non è di mia competenza né posso interferire su indicazioni pastorali che rispetto.

Sono sicuro che, comunque, prevarrà il buon senso ed ai Roccani non sarà tolta la loro tradizione, la Calata con l’ammessa (asta), emozioni di una processione che ci scorre nelle vene”.

(Anna Izzo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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