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Villa Literno. Cemento dei clan per riqualificare il centro: maxi confisca per Palladino di Pastorano

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Era lui il fornitore di calcestruzzo ai clan che hanno lavorato alla gestione dell’appalto di riqualificazione di Villa Literno e, stando al racconto del collaboratore di giustizia Nicola Panaro, braccio destro degli Schiavone, avrebbe avuto un ruolo importante anche nella fornitura di calcestruzzo per la costruzione della centrale termoelettrica a Sparanise.
Per lui è stata disposta la confisca dei beni.
Si tratta dell’imprenditore del calcestruzzo, Nicola Palladino considerato attivo nel fornire notizie al clan Schiavone e Zagaria sulle ditte concorrenti.
Attraverso la Cls s.r.l. di Pastorano, Palladino avrebbe dato al clan dei casalesi notizie su tutti i cantieri edilizi aperti nella provincia di Caserta e consentendo al gruppo criminale di conseguire il controllo del settore della fornitura del calcestruzzi.
Lui stesso faceva parte delle ditte che il clan utilizzava – stando alle indagini- per monopolizzare l’offerta di calcestruzzo.
Avrebbe poi versato alla famiglia di Francesco Schiavone Sandokan parte degli utili conseguenti all’attività, favorita dalla camorra, di fornitura del cemento.
Così, i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione misure di prevenzione, hanno depositato il provvedimento di confisca dei beni di milioni di euro.
Il provvedimento è stato firmato dai giudici del collegio: Massimo Urbano, a latere Francesco Balato e Federica De Bellis.
Oltre alle quote delle società hanno confiscato – per equivalente – un bene che era stato disfatto da Palladino del valore di 34.786,00 euro.
La richiesta era stata avanzata dal pm Alessandro D’Alessio della Dda di Napoli.
I magistrati hanno infine ordinato una misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni due e mesi sei per Palladino.
In verità sotto chiave sono finite non solo le quote dell’impresa di calcestruzzo, ma anche la totalità delle quote della Edil Cal di Aniello Palladino & C. S.A.S oltre a case situate nel Comune di San Prisco in Viale dell’Orizzonte e dintorni, un autolavaggio industriale con quote pari al 33 per cento e diversi accrediti bancari nella Banca Nazionale del Lavoro e in altre filiali.
Confiscate le autovetture di grossa cilindrata e le società “Un fiore per un fiore” e “Addò a’nonna”, quet’ultima intestata ad Aniello Palladino.

(Francesco Papa – Lo Strillone – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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